Volley
Domar Volley Altamura, non ci siamo
Disastro a Galatone Domar battuta 3-0 e zona play-off che inizia a farsi troppo lontana
Altamura - martedì 8 febbraio 2011
Così non va, ennesima sconfitta in trasferta per la Domar Volley che viene umiliata sul parquet di Galatone, scavalcata dai diretti rivali e vede allontanarsi in maniera quasi definitiva la prospettiva play-off.
In un tensostatico scaldato solo dal tifo degli ultras locali va in scena la gara tra Asd Galatea Galatone e Domar Volley Altamura, prima giornata di ritorno del girone H del campionato nazionale maschile serie B2.
Mister Stomeo cambia la sua formazione tipo schierando la diagonale opposto palleggiatore composta da De Carlo e Mattei, i centrali Musardo e Seclì, i laterali Giugno e Cesari ed il libero Ponzetta. Mister Paglialunga conferma la fiducia al sestetto che ha sofferto a Fasano riproponendo Magni nel ruolo di opposto, Zonno in cabina di regia, Sette e Maiullari in "banda" De Tellis e Cataldi al centro ed il libero Giove.
Sin da subito sono evidenti le differenze di stimoli in campo con la Domar che commette subito tre errori permettendo ai padroni di casa di portarsi sul 5-2 e, successivamente, sull'8-4 del primo tempo tecnico. Al rientro i biancorossi sembrano essere più incisivi e in grado di riportarsi in partita, rintuzzando fino all'11-9, ma sono ancora i salentini a ristabilire le distanze e andare al secondo tempo tecnico sul punteggio di 16-13. Ritornati in campo, i bianco-azzurri allungano ulteriormente fino al 18-13 costringendo mister Paglialunga a fermare il gioco con un time-out discrezionale, ma ormai il trend non sembra potersi più invertire ed il Galatone porta a casa il primo set col punteggio di 25-20.
Il secondo set vede l'unica e troppo timida reazione murgiana con De Tellis & Co. che si portano avanti 6-3 e obbligano il coach locale a interrompere il gioco. Il time-out, assieme a due piccole sviste arbitrali, permettono ai leccesi di ritornare in parità (7-7). A questo punto la Domar, che pure non aveva già molto convinto nelle battute iniziali, esce definitivamente dal match. Il Galatone si porta avanti 14-12 e Paglialunga chiama tempo tecnico, ma sono sempre i leccesi a tenere il pallino del gioco e a fare ciò che vogliono dei malcapitati avversari. Sul punteggio di 21-16 esce uno spento Sette e viene sostituito da Disabato, ma ai fini del punteggio non cambia molto con il Galatone che vince anche il secondo set agevolmente 25-19.
Nel terzo set il coach biancorosso rivoluziona la squadra inserendo nella mischia Troka al posto di Magni, Lospalluto al posto di Cataldi, Rinaldi al posto di Giove e confermando Disabato al posto di Sette. La Domar ci crede solo fino al 5-2, poi, come è avvenuto in tutto il match, si fa riprendere e superare. Sul 9-6 viene ancora fermato il gioco dai biancorossi, ma in campo c'è una sola squadra che vuole vincere la partita a tutti i costi e sono i padroni di casa che si portano sul 16-11 al secondo tempo tecnico. Il Galatone arriva a condurre anche 20-12, poi subisce la saeconda timida reazione biancorossa che li porta fino al 20-16, ma una decisione inventata al momento blocca la rimonta ospite. La rabbia per l'ingiustizia appena subita regala l'unica reazione di orgoglio della Domar, ma ormai è davvero troppo tardi ed al primo errore il fuoco di paglia si spegne inesorabilmente e il Galatone vince agevolmente anche questo terzo set 25-20 e scavalca i diretti rivali in classifica nel tripudio generale.
Analizzando l'incontro si può facilmente dire che il reale motivo che ha generato questo risultato è stata la differenza di motivazioni. Da una parte un Galatone con due ottimi elementi come l'opposto De Carlo in giornata di grazia ed il centrale Musardo che si è confermato un ottimo elemento, ma soprattutto con una voglia matta di vincere davanti ai propri tifosi e di giocarsela fino in fondo; dall'altra una Domar che è entrata in campo senza il fuoco negli occhi, quello che ha contraddistinto la possibilità di compiere imprese straordinarie di cui fino a due mesi fa vi raccontavamo, emozionandoci insieme. Le primissime battute in cui si è lottato su ogni pallone ci avevano illuso, ma alla prima difficoltà siamo sprofondati. È brutto e soprattutto inutile fare nomi ed è per questo che non ne faremo, né ci interessa analizzare l'aspetto tecnico dell'incontro. C'è da riscontrare, purtroppo che si è creduto e lottato poco e forse questa è stata la causa che ha generato il "fattaccio".
Gli obiettivi, dopo questa sconfitta, iniziano a ridimensionarsi e, fermo restando un miracolo sportivo in cui bisogna credere finché la matematica non ci condanna, adesso bisogna volare molto più bassi e cominciare a racimolare punti pesanti per raggiungere la matematica salvezza essendo il quartultimo posto distante ora soli 9 punti. L'obiettivo è pienamente alla portata di Maiullari & Co., ma bisogna dare decisamente una svolta a questi risultati negativi e ritornare soprattutto, sin da subito, alla vittoria. Il calendario ci mette di fronte un redivivo Paglieta in grado di battere tra le mura amiche l'ex capolista Ugento per provare a riscattarci e rilanciarci e l'occasione non va sprecata, ma allo stesso tempo non va sottovalutato l'avversario che resta di tutto rispetto.
Bisogna svegliarsi e cominciare a far punti, lavorando duro in palestra, stringersi tutti quanti attorno ad un unico obiettivo, non disunirci; non possiamo più permetterci passi falsi, specialmente tra le nostre mura.
Ilario Ninivaggi
In un tensostatico scaldato solo dal tifo degli ultras locali va in scena la gara tra Asd Galatea Galatone e Domar Volley Altamura, prima giornata di ritorno del girone H del campionato nazionale maschile serie B2.
Mister Stomeo cambia la sua formazione tipo schierando la diagonale opposto palleggiatore composta da De Carlo e Mattei, i centrali Musardo e Seclì, i laterali Giugno e Cesari ed il libero Ponzetta. Mister Paglialunga conferma la fiducia al sestetto che ha sofferto a Fasano riproponendo Magni nel ruolo di opposto, Zonno in cabina di regia, Sette e Maiullari in "banda" De Tellis e Cataldi al centro ed il libero Giove.
Sin da subito sono evidenti le differenze di stimoli in campo con la Domar che commette subito tre errori permettendo ai padroni di casa di portarsi sul 5-2 e, successivamente, sull'8-4 del primo tempo tecnico. Al rientro i biancorossi sembrano essere più incisivi e in grado di riportarsi in partita, rintuzzando fino all'11-9, ma sono ancora i salentini a ristabilire le distanze e andare al secondo tempo tecnico sul punteggio di 16-13. Ritornati in campo, i bianco-azzurri allungano ulteriormente fino al 18-13 costringendo mister Paglialunga a fermare il gioco con un time-out discrezionale, ma ormai il trend non sembra potersi più invertire ed il Galatone porta a casa il primo set col punteggio di 25-20.
Il secondo set vede l'unica e troppo timida reazione murgiana con De Tellis & Co. che si portano avanti 6-3 e obbligano il coach locale a interrompere il gioco. Il time-out, assieme a due piccole sviste arbitrali, permettono ai leccesi di ritornare in parità (7-7). A questo punto la Domar, che pure non aveva già molto convinto nelle battute iniziali, esce definitivamente dal match. Il Galatone si porta avanti 14-12 e Paglialunga chiama tempo tecnico, ma sono sempre i leccesi a tenere il pallino del gioco e a fare ciò che vogliono dei malcapitati avversari. Sul punteggio di 21-16 esce uno spento Sette e viene sostituito da Disabato, ma ai fini del punteggio non cambia molto con il Galatone che vince anche il secondo set agevolmente 25-19.
Nel terzo set il coach biancorosso rivoluziona la squadra inserendo nella mischia Troka al posto di Magni, Lospalluto al posto di Cataldi, Rinaldi al posto di Giove e confermando Disabato al posto di Sette. La Domar ci crede solo fino al 5-2, poi, come è avvenuto in tutto il match, si fa riprendere e superare. Sul 9-6 viene ancora fermato il gioco dai biancorossi, ma in campo c'è una sola squadra che vuole vincere la partita a tutti i costi e sono i padroni di casa che si portano sul 16-11 al secondo tempo tecnico. Il Galatone arriva a condurre anche 20-12, poi subisce la saeconda timida reazione biancorossa che li porta fino al 20-16, ma una decisione inventata al momento blocca la rimonta ospite. La rabbia per l'ingiustizia appena subita regala l'unica reazione di orgoglio della Domar, ma ormai è davvero troppo tardi ed al primo errore il fuoco di paglia si spegne inesorabilmente e il Galatone vince agevolmente anche questo terzo set 25-20 e scavalca i diretti rivali in classifica nel tripudio generale.
Analizzando l'incontro si può facilmente dire che il reale motivo che ha generato questo risultato è stata la differenza di motivazioni. Da una parte un Galatone con due ottimi elementi come l'opposto De Carlo in giornata di grazia ed il centrale Musardo che si è confermato un ottimo elemento, ma soprattutto con una voglia matta di vincere davanti ai propri tifosi e di giocarsela fino in fondo; dall'altra una Domar che è entrata in campo senza il fuoco negli occhi, quello che ha contraddistinto la possibilità di compiere imprese straordinarie di cui fino a due mesi fa vi raccontavamo, emozionandoci insieme. Le primissime battute in cui si è lottato su ogni pallone ci avevano illuso, ma alla prima difficoltà siamo sprofondati. È brutto e soprattutto inutile fare nomi ed è per questo che non ne faremo, né ci interessa analizzare l'aspetto tecnico dell'incontro. C'è da riscontrare, purtroppo che si è creduto e lottato poco e forse questa è stata la causa che ha generato il "fattaccio".
Gli obiettivi, dopo questa sconfitta, iniziano a ridimensionarsi e, fermo restando un miracolo sportivo in cui bisogna credere finché la matematica non ci condanna, adesso bisogna volare molto più bassi e cominciare a racimolare punti pesanti per raggiungere la matematica salvezza essendo il quartultimo posto distante ora soli 9 punti. L'obiettivo è pienamente alla portata di Maiullari & Co., ma bisogna dare decisamente una svolta a questi risultati negativi e ritornare soprattutto, sin da subito, alla vittoria. Il calendario ci mette di fronte un redivivo Paglieta in grado di battere tra le mura amiche l'ex capolista Ugento per provare a riscattarci e rilanciarci e l'occasione non va sprecata, ma allo stesso tempo non va sottovalutato l'avversario che resta di tutto rispetto.
Bisogna svegliarsi e cominciare a far punti, lavorando duro in palestra, stringersi tutti quanti attorno ad un unico obiettivo, non disunirci; non possiamo più permetterci passi falsi, specialmente tra le nostre mura.
Ilario Ninivaggi