NUTRI_MENTI
Vitamine B
Alleate della nostra salute fisica, mentale, emozionale … alleate di benessere e longevità
martedì 1 marzo 2011
In questo terzo appuntamento sulle vitamine, vogliamo presentarvi la famiglia delle vitamine B, alquanto numerosa, considerati i suoi ben otto componenti. Queste sostanze, già a dosi molto basse (dell'ordine del milligrammo), esplicano funzioni importanti per il nostro organismo: dal favorire il buon funzionamento del sistema nervoso e muscolare (vitamine B1, B12, B5, B6, B9) alla stimolazione dell'appetito (B9), dalla formazione degli anticorpi e globuli rossi (B6, B5) alla capacità di combattere la fatica fisica e mentale (B12 e B9), dal riparare i danni che colpiscono pelle, unghia capelli (B2, B5, B8) al prevenire le malattie del feto e disturbi in gravidanza (B9 o acido folico), fino ad abbassare i livelli di colesterolo (niacina o vitamina PP).
Sbalzi di umore, irritabilità e nervosismo, stanchezza, difficoltà a concentrarsi, calo di memoria, inappetenza potrebbero, quindi, essere sintomi della carenza di una di queste vitamine.
Considerato che non sono prodotti dall'uomo, se non in piccola e parziale quantità dalla flora batterica intestinale, è sempre l'alimentazione la principale alleata della nostra salute.
Le vitamine del gruppo B, differenza delle altre vitamine, le troviamo sia in alimenti di origine vegetale che animale: verdure a foglia verde come spinaci, lattuga, broccoli, cereali integrali, legumi, frutta secca, in particolare mandorle, pistacchi e noci, pesce, latte, fegato e uova. Basterà, dunque, avere l'accortezza di variare la dieta e arricchirla di cibi freschi, per coprire il fabbisogno di tali vitamine, che lavorano correttamente ed esplicano le loro funzioni solo in sinergia. Ricordiamo, inoltre, che l'uso eccessivo di alcol, zuccheri, caffè, te e sigarette e l'assunzione di alcuni farmaci (barbiturici, estroprogestinici) possono ridurre notevolmente il loro assorbimento.
È necessario ricorrere ad integratori di queste vitamine? Oggi la pubblicità tende ad esaltare il consumo di vitamine e sali minerali, più del dovuto. Il ricorso ad un'eventuale integrazione risulta giustificato solo in determinate situazioni fisiopatologiche nelle quali l'organismo non riesce ad assimilarle e/o risulta essere incrementato il loro fabbisogno. Ad esempio, è scientificamente accertato che l'acido folico, nei primissimi giorni del concepimento, riduce l'insorgenza di anomalie neonatali a carico del sistema nervoso dell'embrione, come la spina bifida che provoca problemi neurologici o ritardo mentale. È pertanto consigliabile che tutte le donne, già prima che avvenga il concepimento, abbinino al consumo di alimenti ricchi di acido folico, un'integrazione esterna per soddisfare, in termini quantitativi, l'aumentata necessità di questa vitamina.
Dott.ssa Mina Casanova
Dott.ssa Teresa Colonna
Dott.ssa Anna Pepe
Sbalzi di umore, irritabilità e nervosismo, stanchezza, difficoltà a concentrarsi, calo di memoria, inappetenza potrebbero, quindi, essere sintomi della carenza di una di queste vitamine.
Considerato che non sono prodotti dall'uomo, se non in piccola e parziale quantità dalla flora batterica intestinale, è sempre l'alimentazione la principale alleata della nostra salute.
Le vitamine del gruppo B, differenza delle altre vitamine, le troviamo sia in alimenti di origine vegetale che animale: verdure a foglia verde come spinaci, lattuga, broccoli, cereali integrali, legumi, frutta secca, in particolare mandorle, pistacchi e noci, pesce, latte, fegato e uova. Basterà, dunque, avere l'accortezza di variare la dieta e arricchirla di cibi freschi, per coprire il fabbisogno di tali vitamine, che lavorano correttamente ed esplicano le loro funzioni solo in sinergia. Ricordiamo, inoltre, che l'uso eccessivo di alcol, zuccheri, caffè, te e sigarette e l'assunzione di alcuni farmaci (barbiturici, estroprogestinici) possono ridurre notevolmente il loro assorbimento.
È necessario ricorrere ad integratori di queste vitamine? Oggi la pubblicità tende ad esaltare il consumo di vitamine e sali minerali, più del dovuto. Il ricorso ad un'eventuale integrazione risulta giustificato solo in determinate situazioni fisiopatologiche nelle quali l'organismo non riesce ad assimilarle e/o risulta essere incrementato il loro fabbisogno. Ad esempio, è scientificamente accertato che l'acido folico, nei primissimi giorni del concepimento, riduce l'insorgenza di anomalie neonatali a carico del sistema nervoso dell'embrione, come la spina bifida che provoca problemi neurologici o ritardo mentale. È pertanto consigliabile che tutte le donne, già prima che avvenga il concepimento, abbinino al consumo di alimenti ricchi di acido folico, un'integrazione esterna per soddisfare, in termini quantitativi, l'aumentata necessità di questa vitamina.
Dott.ssa Mina Casanova
Dott.ssa Teresa Colonna
Dott.ssa Anna Pepe