NUTRI_MENTI
Il caffè, un prodotto di stile ricercato e criticato
Può favorire davvero il nostro benessere psicofisico?
lunedì 15 ottobre 2012
Il caffè, bevanda tanto amata da noi italiani, accompagna la nostra giornata sin dalle prime ore del mattino, si sorseggia spesso durante la nostra pausa lavoro o semplicemente quando si trascorre un pomeriggio in compagnia. Ma quali sono gli effetti del caffè? Di sicuro dipende dalla dose giornaliera. Vediamo per quale ragione.
La caffeina, stimola il sistema nervoso centrale favorendo la concentrazione e la memoria, tuttavia ad alte dosi può determinare insonnia, soprattutto se consumato di sera. Fin qui nulla di nuovo, forse però, non tutti sanno che il caffè stimola la contrazione del muscolo cardiaco cuore ed innalza la quantità di sangue pompato; a dosi eccessive la caffeina può alterare negativamente il ritmo cardiaco e causare tachicardia. Favorisce un miglior utilizzo dei grassi di riserva consentendo di avere e a disposizione maggior quantità di energia pertanto può migliorare le performance atletiche, specialmente negli sport di durata. Per tale ragione la caffeina è considerata un dopante, se nel sangue si ritrova una concentrazione superiore ai 12 mg per litro (corrispondenti almeno a 10 tazzine di caffè al giorno). Il caffè favorisce la digestione stimolando la produzione di saliva e di bile e aumentando la mobilità intestinale; tuttavia la sua azione sulla secrezione di acidi gastrici, lo rende inappropriato per chi soffre di reflusso gastro-esofageo o di ulcera gastrica.
Il caffè può rallentare lo sviluppo di insufficienza renale, aumentare la diuresi con effetti positivi sulla ritenzione idrica, ma il suo abuso, oltre le 3-4 tazzine al giorno, ha un'azione irritante a livello renale. Il caffè non è solo caffeina: contiene, infatti, centinaia di sostanze con azioni benefiche: potassio che regola la pressione del sangue, alcuni precursori di vitamine e tantissimi antiossidanti. Tra questi vi sono polifenoli e altri composti eterociclici che riducono i rischio di malattie cardiovascolari ed infiammatorie.
La dose massima di caffeina quotidiana per un adulto equivale a 5 mg per kg di peso corporeo al giorno: quindi 3/5 tazzine di caffè considerando che una tazzina di caffè all'italiana contiene 80 mg di caffeina. Quantità maggiori possono dare origine a diversi disturbi. La caffeina può influenzare l'assorbimento di alcuni farmaci, riducendone l'efficacia; è opportuno, talvolta non assumerli allo stesso momento. Ha effetto inibitorio sull'assorbimento di calcio e di ferro, può favorire l'instaurarsi di anemia ed osteoporosi. Una tazzina di caffè apporta 2 calorie se amaro, aiuta il dimagrimento per il suo effetto lipolitico, con l'aggiunta di zucchero, si annulla tale proprietà (più di 20 calorie per cucchiaino).
Il sapore del caffè cambia molto anche quando viene preparato con gli stessi chicchi. Quello italiano deriva da una tostatura a 220-240 gradi per 12-20 minuti, mentre, ad esempio, nei Paesi del Nord Europa la tostatura arriva soltanto a 200 gradi per 5-6 minuti. Nel nostro espresso la temperatura dell'acqua raggiunge 90-94 gradi per pochi mentre nelle nazioni Baltiche viene portato a 100 gradi per alcuni minuti. Per questo gli italiani difficilmente troveranno all'estero un caffè con lo stesso sapore e aroma del nostro espresso.
Studio Associato Biologi Nutrizionisti
Dott.ssa Anna Pepe
Dott.ssa Teresa Colonna
Dott.ssa Mina Casanova
La caffeina, stimola il sistema nervoso centrale favorendo la concentrazione e la memoria, tuttavia ad alte dosi può determinare insonnia, soprattutto se consumato di sera. Fin qui nulla di nuovo, forse però, non tutti sanno che il caffè stimola la contrazione del muscolo cardiaco cuore ed innalza la quantità di sangue pompato; a dosi eccessive la caffeina può alterare negativamente il ritmo cardiaco e causare tachicardia. Favorisce un miglior utilizzo dei grassi di riserva consentendo di avere e a disposizione maggior quantità di energia pertanto può migliorare le performance atletiche, specialmente negli sport di durata. Per tale ragione la caffeina è considerata un dopante, se nel sangue si ritrova una concentrazione superiore ai 12 mg per litro (corrispondenti almeno a 10 tazzine di caffè al giorno). Il caffè favorisce la digestione stimolando la produzione di saliva e di bile e aumentando la mobilità intestinale; tuttavia la sua azione sulla secrezione di acidi gastrici, lo rende inappropriato per chi soffre di reflusso gastro-esofageo o di ulcera gastrica.
Il caffè può rallentare lo sviluppo di insufficienza renale, aumentare la diuresi con effetti positivi sulla ritenzione idrica, ma il suo abuso, oltre le 3-4 tazzine al giorno, ha un'azione irritante a livello renale. Il caffè non è solo caffeina: contiene, infatti, centinaia di sostanze con azioni benefiche: potassio che regola la pressione del sangue, alcuni precursori di vitamine e tantissimi antiossidanti. Tra questi vi sono polifenoli e altri composti eterociclici che riducono i rischio di malattie cardiovascolari ed infiammatorie.
La dose massima di caffeina quotidiana per un adulto equivale a 5 mg per kg di peso corporeo al giorno: quindi 3/5 tazzine di caffè considerando che una tazzina di caffè all'italiana contiene 80 mg di caffeina. Quantità maggiori possono dare origine a diversi disturbi. La caffeina può influenzare l'assorbimento di alcuni farmaci, riducendone l'efficacia; è opportuno, talvolta non assumerli allo stesso momento. Ha effetto inibitorio sull'assorbimento di calcio e di ferro, può favorire l'instaurarsi di anemia ed osteoporosi. Una tazzina di caffè apporta 2 calorie se amaro, aiuta il dimagrimento per il suo effetto lipolitico, con l'aggiunta di zucchero, si annulla tale proprietà (più di 20 calorie per cucchiaino).
Il sapore del caffè cambia molto anche quando viene preparato con gli stessi chicchi. Quello italiano deriva da una tostatura a 220-240 gradi per 12-20 minuti, mentre, ad esempio, nei Paesi del Nord Europa la tostatura arriva soltanto a 200 gradi per 5-6 minuti. Nel nostro espresso la temperatura dell'acqua raggiunge 90-94 gradi per pochi mentre nelle nazioni Baltiche viene portato a 100 gradi per alcuni minuti. Per questo gli italiani difficilmente troveranno all'estero un caffè con lo stesso sapore e aroma del nostro espresso.
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