NUTRI_MENTI
Diamo peso al grasso
...non solo sulla bilancia
giovedì 25 luglio 2013
10.00
Il tessuto adiposo, noto comunemente come "grasso", si trova principalmente nello strato sottocutaneo ed in prossimità di alcuni organi come reni midollo osseo e intestino.
Fino a qualche tempo si riteneva che la quantità delle cellule adipose o adipociti era condizionato solo dal tipo di alimentazione nel periodo dell'infanzia: nel bambino vi è una spiccata tendenza al loro aumento in numero se l'introito calorico è eccessivo. Studi più recenti fanno pensare che la formazione di nuove cellule "grasse" si verifica anche quando si passa da una situazione di sovrappeso moderato ad una situazione di obesità. In ogni caso, una volta formate potranno aumentare o diminuire in volume ma non nel numero.
Le cellule adipose o adipociti oltre ad accumulare riserve sottoforma di trigliceridi sono in grado di produrre ormoni, sostanze biologicamente attive, che vanno a condizionare il nostro metabolismo, il nostro appetito e spesso lo sviluppo di alcune patologie. Le nuove ricerche per combattere l'obesità si stanno incentrando proprio su questi meccanismi. Una sostanza molto studiata è la leptina, prodotta dagli adipociti che giunge al cervello come un "messaggero" ed ha come funzione principale quella di bloccare l'introito di cibo e di stimolare il consumo di energia. Pare, tuttavia, che una eccessiva produzione di leptina, che si verifica nel sovrappeso e nell'obesità, possa influenzare l'insorgere di malattie infiammatorie e autoimmuni. Al di là dell'esempio specifico, le sostanze prodotte tessuto adiposo sono svariate e influiscono tramite molteplici vie sull'attività del sistema endocrino causando alterazioni del metabolismo.
Se le cellule adipose sono troppo voluminose tenderanno a rilasciare grassi nel sangue, con conseguente aumento del rischio cardiovascolare, dei valori glicemici e della tensione arteriosa senza trascurare i danni vascolari e l'insorgenza di stati infiammatori. Inoltre, la concentrazione eccessiva di lipidi nel sangue impedisce l'eliminazione dell'insulina, condizione che blocca la regolazione dell'appetito dal parte della leptina.
Esistono svariati processi regolati dall'adipe nel nostro organismo, molti noti altri sconosciuti, ciò nonostante è certo che l'aumento di massa grassa causa disfunzioni metaboliche spesso difficili da controllare e non sempre reversibili. La miglior cura è la prevenzione, la corretta alimentazione deve partire nella tenera età, in Italia un bambino su quattro è obeso o in sovrappeso e in Puglia i dati sono ancora più allarmanti, nonostante lo stile alimentare dominante dovrebbe rispecchiare la "Dieta Mediterranea" che attualmente porta il marchio di "patrimonio mondiale orale e immateriale dell'umanità".
Studio Associato Biologi Nutrizionisti
Dott.ssa Anna Pepe
Dott.ssa Mina Casanova
Dott.ssa Teresa Colonna
Fino a qualche tempo si riteneva che la quantità delle cellule adipose o adipociti era condizionato solo dal tipo di alimentazione nel periodo dell'infanzia: nel bambino vi è una spiccata tendenza al loro aumento in numero se l'introito calorico è eccessivo. Studi più recenti fanno pensare che la formazione di nuove cellule "grasse" si verifica anche quando si passa da una situazione di sovrappeso moderato ad una situazione di obesità. In ogni caso, una volta formate potranno aumentare o diminuire in volume ma non nel numero.
Le cellule adipose o adipociti oltre ad accumulare riserve sottoforma di trigliceridi sono in grado di produrre ormoni, sostanze biologicamente attive, che vanno a condizionare il nostro metabolismo, il nostro appetito e spesso lo sviluppo di alcune patologie. Le nuove ricerche per combattere l'obesità si stanno incentrando proprio su questi meccanismi. Una sostanza molto studiata è la leptina, prodotta dagli adipociti che giunge al cervello come un "messaggero" ed ha come funzione principale quella di bloccare l'introito di cibo e di stimolare il consumo di energia. Pare, tuttavia, che una eccessiva produzione di leptina, che si verifica nel sovrappeso e nell'obesità, possa influenzare l'insorgere di malattie infiammatorie e autoimmuni. Al di là dell'esempio specifico, le sostanze prodotte tessuto adiposo sono svariate e influiscono tramite molteplici vie sull'attività del sistema endocrino causando alterazioni del metabolismo.
Se le cellule adipose sono troppo voluminose tenderanno a rilasciare grassi nel sangue, con conseguente aumento del rischio cardiovascolare, dei valori glicemici e della tensione arteriosa senza trascurare i danni vascolari e l'insorgenza di stati infiammatori. Inoltre, la concentrazione eccessiva di lipidi nel sangue impedisce l'eliminazione dell'insulina, condizione che blocca la regolazione dell'appetito dal parte della leptina.
Esistono svariati processi regolati dall'adipe nel nostro organismo, molti noti altri sconosciuti, ciò nonostante è certo che l'aumento di massa grassa causa disfunzioni metaboliche spesso difficili da controllare e non sempre reversibili. La miglior cura è la prevenzione, la corretta alimentazione deve partire nella tenera età, in Italia un bambino su quattro è obeso o in sovrappeso e in Puglia i dati sono ancora più allarmanti, nonostante lo stile alimentare dominante dovrebbe rispecchiare la "Dieta Mediterranea" che attualmente porta il marchio di "patrimonio mondiale orale e immateriale dell'umanità".
Studio Associato Biologi Nutrizionisti
Dott.ssa Anna Pepe
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