Altamura in versi
La Vita... in Rima
Tommaso Pallotta presenta la sua raccolta di poesie
giovedì 12 maggio 2011
Una vita in versi. O meglio, La Vita… in Rima. È il titolo di una raccolta di componimenti poetici a firma dell'altamurano Tommaso Pallotta, pubblicata ad aprile scorso. Nato nel 1946, Pallotta insegna presso l'Istituto Tecnico Commerciale "F. M. Genco", una delle tappe della sua lunga carriera scolastica. Il mondo della scuola lo assorbe sin dalla giovinezza e influisce non poco sulla sua vena poetica. Nascere, crescere, vivere diventano, per lui, sinonimo di poetare. Momenti e avvenimenti di tutti i giorni rappresentano l'occasione propizia per mettere nero su bianco emozioni e stati d'animo.
Pallotta traccia una vera e propria autobiografia in versi. Nei componimenti anche il lettore può ritrovare frammenti della sua quotidianità. Pagine che raccolgono in rima le gioie e i dolori di un uomo, dalla nascita alla prima Comunione, dai 18 anni al matrimonio, fino alle feste solitamente trascorse in famiglia, come il Natale e la Pasqua.
L'autore prende spunto da situazioni reali e realmente accadute. Ogni poesia porta il nome di colui o di colei che in quel preciso istante l'ha ispirata. Chi conosce Pallotta, lo descrive come un uomo sempre alle prese con carta e penna.
«Il libro nasce come forte senso di apertura verso i giovani», spiega l'autore. «Nella mia esperienza di insegnante – continua – ho visto schiudersi grandi spazi di incontro e di libertà». Da dieci anni Pallotta insegna lingue nella scuola secondaria superiore. Ma nei precedenti trenta è stato maestro di scuola elementare. Un'esperienza che gli permette di sottolineare le differenze fra due mondi legati, ma, allo stesso tempo, distanti.
«La Vita… in Rima perché prendo in considerazione i momenti che contraddistinguono fortemente la nostra vita. La nascita, con tutta la gioia che comporta, soprattutto quando il primo bimbo tarda ad arrivare e sorge la preoccupazione di non poterne avere. È una festa perché saluta l'ingresso di una persona nel mondo. Poi si passa alla prima Comunione, ai 18 anni, che oggi festeggiano tutti, alla festa della mamma e del papà, alle nozze, ai 25 anni di matrimonio».
Una delle sezioni centrali del libro è stata intitolata "Mondo della Natura", la parte a cui l'autore si sente più legato. «Provengo da un ambiente agricolo pastorale - spiega - ho vissuto in prima persona l'esperienza del lavoro nei campi, quando tutto veniva svolto dalle mani dell'uomo. Ho vissuto il trapasso da questo mondo a quello moderno da un lato con gioia, perché l'uomo è stato sottratto alla fatica manuale, dall'altro riflettendo sul fatto che all'uomo è stata tolta la felicità di raccogliere con le proprie mani il frutto del suo lavoro».
«Io scrivo in maniera continua da una quindicina di anni - continua Pallotta - ma questa capacità e questa voglia di comporre versi risale alla giovinezza. Quando ero studente di scuola media superiore, alle mie compagne di classe dedicavo dei quadretti romantici, fra di loro si creava anche un po' di gelosia. Vedere una classe mista allora era raro».
Pallotta, lo scorso anno, ha contribuito, con alcuni suoi componimenti, alla pubblicazione della raccolta di poesie in vernacolo"Da tanne a mò". Ma nel cassetto ci sono già altri versi che faranno parte di un volume dedicato all'amore visto in tutte le sue manifestazioni e sfaccettature.
Pallotta traccia una vera e propria autobiografia in versi. Nei componimenti anche il lettore può ritrovare frammenti della sua quotidianità. Pagine che raccolgono in rima le gioie e i dolori di un uomo, dalla nascita alla prima Comunione, dai 18 anni al matrimonio, fino alle feste solitamente trascorse in famiglia, come il Natale e la Pasqua.
L'autore prende spunto da situazioni reali e realmente accadute. Ogni poesia porta il nome di colui o di colei che in quel preciso istante l'ha ispirata. Chi conosce Pallotta, lo descrive come un uomo sempre alle prese con carta e penna.
«Il libro nasce come forte senso di apertura verso i giovani», spiega l'autore. «Nella mia esperienza di insegnante – continua – ho visto schiudersi grandi spazi di incontro e di libertà». Da dieci anni Pallotta insegna lingue nella scuola secondaria superiore. Ma nei precedenti trenta è stato maestro di scuola elementare. Un'esperienza che gli permette di sottolineare le differenze fra due mondi legati, ma, allo stesso tempo, distanti.
«La Vita… in Rima perché prendo in considerazione i momenti che contraddistinguono fortemente la nostra vita. La nascita, con tutta la gioia che comporta, soprattutto quando il primo bimbo tarda ad arrivare e sorge la preoccupazione di non poterne avere. È una festa perché saluta l'ingresso di una persona nel mondo. Poi si passa alla prima Comunione, ai 18 anni, che oggi festeggiano tutti, alla festa della mamma e del papà, alle nozze, ai 25 anni di matrimonio».
Una delle sezioni centrali del libro è stata intitolata "Mondo della Natura", la parte a cui l'autore si sente più legato. «Provengo da un ambiente agricolo pastorale - spiega - ho vissuto in prima persona l'esperienza del lavoro nei campi, quando tutto veniva svolto dalle mani dell'uomo. Ho vissuto il trapasso da questo mondo a quello moderno da un lato con gioia, perché l'uomo è stato sottratto alla fatica manuale, dall'altro riflettendo sul fatto che all'uomo è stata tolta la felicità di raccogliere con le proprie mani il frutto del suo lavoro».
«Io scrivo in maniera continua da una quindicina di anni - continua Pallotta - ma questa capacità e questa voglia di comporre versi risale alla giovinezza. Quando ero studente di scuola media superiore, alle mie compagne di classe dedicavo dei quadretti romantici, fra di loro si creava anche un po' di gelosia. Vedere una classe mista allora era raro».
Pallotta, lo scorso anno, ha contribuito, con alcuni suoi componimenti, alla pubblicazione della raccolta di poesie in vernacolo"Da tanne a mò". Ma nel cassetto ci sono già altri versi che faranno parte di un volume dedicato all'amore visto in tutte le sue manifestazioni e sfaccettature.