Politica
Voci di malcontento dai banchi della maggioranza
Rinnovamento punta il dito contro la "condizione di stagnazione politica". Il Sindaco sempre più solo?
Altamura - martedì 5 febbraio 2013
19.14
Le lamentele, o semplici sollecitazioni come li definisce qualcuno, che girano tra i corridoi del Palazzo di città si intonano quasi sempre sulle stesse note, soprattutto se lo spartito porta il titolo di "programmazione politica" o di "assegnazione deleghe". Ma quando a suonare la stessa musica sono maestri di diversa e opposta scuola, allora c'è da domandarsi sul perché di tanto malcontento. "Da troppo tempo la città non ha più riferimenti di una giunta politica" , "la condizione è di stagnazione sotto il profilo gestionale ed amministrativo dell'ultimo periodo". Frasi sentite in più occasioni. Ma stavolta a sottolinearle è il movimento "Rinnovamento Altamura" (tanto vicino al Sindaco) che le affida ad un comunicato stampa a firma di Luigi Lorusso. Ed è significativo, e di importante peso specifico, il fatto che la comunicazione giunga a ridosso della questione sulla carica da vicesindaco. A corredo, anche un assessorato. Nello specifico quello ai Servizi sociali, ambito anche da terzi e, proprio per questo, pomo di discordia.
Ma per le cariche assessorili, non dovrebbe essere lontano il responso finale. Siamo in dirittura d'arrivo.
Ad ogni modo, le considerazioni espresse nella nota dal movimento sono un quadro descrittivo degli ultimi mesi di amministrazione messi al vaglio da Rinnovamento. Non va giù il ritardo di assegnazione delle deleghe. Bacchettata sulle mani per la situazione di stallo del rondò di via Selva. Un pungolo per "procedere in una programmazione spedita di tutte le tematiche che coinvolgono la città". E infine, una sollecitazione a porre maggiore attenzione alle famiglie con difficoltà economiche.
Gravi le parole conclusive del comunicato: "Rinnovamento, pur avendo operato con grande senso di responsabilità nella condivisione degli obiettivi politico amministrativi programmati e nell'attuazione del programma politico con fatti e non a parole, non ha riscontrato altrettanta volontà dai partner di questa amministrazione".
Al di là comunque dell'oggetto della missiva, sta di fatto che un comunicato stampa che trasmette dati da maggioranza a maggioranza ha lo stesso senso del parlare in casa al telefono da una stanza all'altra. Quale è allora la traduzione di tutto ciò? Forse il messaggio al Sindaco vuole essere ben più forte di quello che traluce dalle righe? Insomma, sembrerebbe che sempre meno mattonelle ci siano sul piedistallo del primo cittadino. Una per volta sembrano essere sottratte dai vari attori politici, anche dai più fedeli.
Ma per le cariche assessorili, non dovrebbe essere lontano il responso finale. Siamo in dirittura d'arrivo.
Ad ogni modo, le considerazioni espresse nella nota dal movimento sono un quadro descrittivo degli ultimi mesi di amministrazione messi al vaglio da Rinnovamento. Non va giù il ritardo di assegnazione delle deleghe. Bacchettata sulle mani per la situazione di stallo del rondò di via Selva. Un pungolo per "procedere in una programmazione spedita di tutte le tematiche che coinvolgono la città". E infine, una sollecitazione a porre maggiore attenzione alle famiglie con difficoltà economiche.
Gravi le parole conclusive del comunicato: "Rinnovamento, pur avendo operato con grande senso di responsabilità nella condivisione degli obiettivi politico amministrativi programmati e nell'attuazione del programma politico con fatti e non a parole, non ha riscontrato altrettanta volontà dai partner di questa amministrazione".
Al di là comunque dell'oggetto della missiva, sta di fatto che un comunicato stampa che trasmette dati da maggioranza a maggioranza ha lo stesso senso del parlare in casa al telefono da una stanza all'altra. Quale è allora la traduzione di tutto ciò? Forse il messaggio al Sindaco vuole essere ben più forte di quello che traluce dalle righe? Insomma, sembrerebbe che sempre meno mattonelle ci siano sul piedistallo del primo cittadino. Una per volta sembrano essere sottratte dai vari attori politici, anche dai più fedeli.