La città
Visita del soprintendente De Siena alla cava delle orme dei dinosauri
All'incontro hanno partecipato anche Comune, Regione e legale della proprietà. Le immagini
Altamura - giovedì 10 novembre 2011
09.00
Il soprintendente ai beni archeologici della Puglia Antonio De Siena ha effettuato ieri il suo primo sopralluogo presso la cava delle orme dei dinosauri di Altamura. Un confronto interrotto dalla pioggia, ma intenso. Fra le questioni sollevate durante il breve dibattito con Comune, Regione e legale della proprietà, quella relativa alla gestione del sito dopo l'esproprio. La procedura espropriativa, come De Siena aveva già annunciato ad ottobre scorso, è stata avviata, anche se i tempi richiesti saranno lunghi. Lo ha ribadito ieri. La gestione rappresenta la fase immediatamente successiva all'acquisizione dell'intera cava fra i beni dello Stato. E, secondo la modifica del Titolo V della Costituzione, la Soprintendenza ha la facoltà di affidare la gestione a terzi, pubblici o privati, dietro presentazione di un progetto che valorizzi il sito, garantendo la conservazione delle orme. In alternativa, è lo Stato ad intervenire direttamente. I privati, ha ipotizzato De Siena, potrebbero costituire anche una Fondazione.
Sulla paleosuperficie con le impronte dal 2000 c'è il vincolo della Soprintendenza Archeologica della Puglia. La cava per l'estrazione di inerti in cui è stata scoperta appartiene, attualmente, alla società Ecospi. Raffaele Padrone, legale della società proprietaria della cava, ha avanzato l'ipotesi di un progetto di gestione e di valorizzazione che la stessa Ecospi potrebbe presentare. De Siena ha sottolineato che occorre reperire i fondi necessari all'esproprio e alla valorizzazione. La Soprintendenza sta effettuando una stima del valore della cava. Per il Soprintendente «la proprietà ha il diritto di fare la sua controproposta. Se arriviamo ad un accordo, va bene, altrimenti si aprirà un contenzioso».
La proprietà, come ha messo in evidenza l'avvocato Padrone, «si opporrà all'esproprio avviando un'azione legale, a meno che la cifra offerta non sia congrua alle richieste». Per quanto riguarda la preservazione delle orme, ribadisce De Siena, «lo Stato non può intervenire in una proprietà privata con opere di messa in sicurezza. Dal calendario degli incontri fatti al Comune e dalla documentazione prodotta, ci si accorge che non è vero che le Amministrazioni locali o lo Stato siano rimasti inermi di fronte a questo bene. Se la proprietà è disponibile a trovare una soluzione da condividere nella legalità, si potrebbero velocizzare i tempi». Per il sindaco Mario Stacca «è necessario il raggiungimento di un'intesa fra Soprintendenza, Amministrazione comunale e proprietà. Intesa che può essere raggiunta solo se ci sono richieste accettabili da entrambe le parti. Ci muoveremo al fianco della Soprintendenza. Se si potrà acquisire il bene nelle condizioni di possibilità dell'ente locale, lo faremo. Diversamente, aspetteremo le vie naturali dell'esproprio».
Il consigliere regionale Michele Ventricelli ha parlato della disponibilità «già da tempo di un milione di euro, fondi stanziati dalla Regione e inutilizzati a causa del problema della proprietà. Risolta la vicenda con l'esproprio, quel finanziamento verrà aumentato». All'incontro hanno preso parte anche l'assessore alla Cultura del Comune di Altamura Giovanni Saponaro, la direttrice del Museo Nazionale Archeologico Donata Venturo e l'archeologa Damiana Santoro.
Dopo il sopralluogo, De Siena ha incontrato il comitato "Restituiamo al mondo la Cava dei dinosauri".
Sulla paleosuperficie con le impronte dal 2000 c'è il vincolo della Soprintendenza Archeologica della Puglia. La cava per l'estrazione di inerti in cui è stata scoperta appartiene, attualmente, alla società Ecospi. Raffaele Padrone, legale della società proprietaria della cava, ha avanzato l'ipotesi di un progetto di gestione e di valorizzazione che la stessa Ecospi potrebbe presentare. De Siena ha sottolineato che occorre reperire i fondi necessari all'esproprio e alla valorizzazione. La Soprintendenza sta effettuando una stima del valore della cava. Per il Soprintendente «la proprietà ha il diritto di fare la sua controproposta. Se arriviamo ad un accordo, va bene, altrimenti si aprirà un contenzioso».
La proprietà, come ha messo in evidenza l'avvocato Padrone, «si opporrà all'esproprio avviando un'azione legale, a meno che la cifra offerta non sia congrua alle richieste». Per quanto riguarda la preservazione delle orme, ribadisce De Siena, «lo Stato non può intervenire in una proprietà privata con opere di messa in sicurezza. Dal calendario degli incontri fatti al Comune e dalla documentazione prodotta, ci si accorge che non è vero che le Amministrazioni locali o lo Stato siano rimasti inermi di fronte a questo bene. Se la proprietà è disponibile a trovare una soluzione da condividere nella legalità, si potrebbero velocizzare i tempi». Per il sindaco Mario Stacca «è necessario il raggiungimento di un'intesa fra Soprintendenza, Amministrazione comunale e proprietà. Intesa che può essere raggiunta solo se ci sono richieste accettabili da entrambe le parti. Ci muoveremo al fianco della Soprintendenza. Se si potrà acquisire il bene nelle condizioni di possibilità dell'ente locale, lo faremo. Diversamente, aspetteremo le vie naturali dell'esproprio».
Il consigliere regionale Michele Ventricelli ha parlato della disponibilità «già da tempo di un milione di euro, fondi stanziati dalla Regione e inutilizzati a causa del problema della proprietà. Risolta la vicenda con l'esproprio, quel finanziamento verrà aumentato». All'incontro hanno preso parte anche l'assessore alla Cultura del Comune di Altamura Giovanni Saponaro, la direttrice del Museo Nazionale Archeologico Donata Venturo e l'archeologa Damiana Santoro.
Dopo il sopralluogo, De Siena ha incontrato il comitato "Restituiamo al mondo la Cava dei dinosauri".