Via Appia Unesco
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Territorio

Via Appia Unesco: escluso il tratto appulo-lucano, protestano i sindaci

Petronella e altri quattro primi cittadini chiedono revisione per il mancato riconoscimento

Protestano i sindaci del tratto appulo-lucano della via Appia, escluso dall'iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco. Come abbiamo riportato su Altamuralife in esclusiva, il tratto comprendente Matera e i Comuni di Altamura, Santeramo, Laterza e Castellaneta è stato escluso da Icomos, organismo tecnico internazionale che valuta le candidature dei beni mondiali per conto dell'Unesco. Nella relazione di Icomos si legge che questo tratto (definito "tratturo tarantino") non rispetta i criteri di autenticità e integrità perché nel dossier del Ministero della cultura non ci sarebbero sufficienti evidenze per dichiarare che sia effettivamente un tratto della via Appia. Il Ministero ha difeso tutta la candidatura della regina viarum, suddivisa in 22 tratti, ma tre sono stati esclusi (quello appulo-lucano e gli altri due sono nel Lazio).
Il sindaco di Altamura, Vitantonio Petronella, e i primi cittadini di Matera, Santeramo in Colle, Laterza e Castellaneta hanno concordato un'iniziativa comune sulla via Appia "Regina viarum", dichiarata sito culturale patrimonio dell'umanità dell'Unesco nel mese scorso. La gioia e l'entusiasmo sono stati subito raffreddati dalla notizia che il sito seriale "Via Appia. Regina viarum" è stato iscritto nella lista delle eredità mondiali con 19 dei 22 tratti proposti dal Ministero della Cultura (MiC), con esclusione delle componenti 003, 004 e 015. Quest'ultima ricade in Puglia e in Basilicata e attraversa i territori dei cinque Comuni.
Una nota è stata inviata da Petronella e dai sindaci Bennardi (Matera), Casone (Santeramo), Frigiola (Laterza) e Di Pippa (Castellaneta) al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, al ministro degli esteri Antonio Tajani e al servizio Unesco del MiC. L'esclusione dei territori - proposta al comitato Unesco dall'organismo consultivo Icomos - è ritenuta "inspiegabile e non condivisibile" e per questo si sollecita un incontro urgente al MiC. Si chiede, infatti, di avviare l'iter della revisione del procedimento che ha portato all'esclusione.
In uno dei passaggi della lettera si riporta: "Alle evidenze archeologiche, che testimoniano in maniera indiscutibile il passaggio della Via Appia, si aggiungono altre evidenze paesaggistiche, storiche, artistiche e architettoniche, che innalzano ulteriormente il valore eccezionale della componente in questione, portando testimonianza della lunga e ininterrotta vitalità dell'antico tracciato attraverso i secoli, e del perdurare lungo lo stesso di alcune tipiche pratiche economiche e sociali, come la transumanza attiva ancora oggi".
Inoltre viene espresso l'auspicio che, in forza del Protocollo d'intesa siglato a Roma il 10 gennaio 2023, le comunità locali saranno comunque coinvolte dal Ministero della Cultura in tutte le iniziative di valorizzazione del percorso della Via Appia, come peraltro già dichiarato dal sottosegretario On. Mazzi.
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