Editoriale
V Giornata Mondiale della Lentezza
Il tempo è denaro?. La frenesia ammazza la dimensione ludica e libidinosa della vita
Altamura - lunedì 28 febbraio 2011
Oggi, V Giornata Mondiale della Lentezza, ideata da L'Arte del Vivere con Lentezza onlus per riflettere sui danni economici, ambientali e sociali del vivere a folle velocità. Un primo rimando concettuale, pensando alla lentezza, ci porta a riflettere sui termini latini "otium" (ozio) e "negotium" (non ozio) e quindi all'alternanza dei tempi tra gli svaghi e gli impegni della vita pubblica. Generalmente si è portati ad associare il tempo libero al fermarsi delle lancette del nostro orologio, quello del quotidiano, e alla meravigliosa percezione che ne deriva dedicandosi ad attività diverse e divertenti - termini che hanno entrambi la stessa radice, dal latino "di-vertere", ossia "deviare", "variare".
Il negotium, dunque, come negazione dell'otium, è attività, lavoro, affaticamento, caratterizzato dal tempo che inesorabilmente scorre. Ma oggi in tutto il mondo si impone alle nostre menti un messaggio: "Slow Life, Green Life, Better Life". A New York, per l'occasione, sono stati chiusi al traffico motoristico alcuni luoghi simbolo, zone come High Line sono state modificate in zone pedonali e di completo relax, sono state avviate campagne contro l'obesità e contro il fumo.
Tutto converge nell'idea che il nostro tempo vitale ha un valore inestimabile, non può e non deve porsi con accanimento sul piano economico-materiale insito nel nostro "negotium", ne deriverebbe semplicemente un senso venale e triviale di esso. Allora mettiamo al bando espressioni come "il tempo è denaro", trasmessaci dagli esempi comportamentali degli attuali uomini d'affari o politici, quelli abituati all'acquisto, che comprerebbero -o meglio comprano- il tempo altrui, l'ingenuità altrui e l'esistenza altrui, quelli che hanno comunque un seguito di arrivisti e carrieristi, ignari del loro prezioso bene.
Il vero valore del tempo esistenziale è da trovarsi e ricercare nella sfera estetico-spirituale, la sfera della cultura, dell'arte, dell'amore, del piacere e godimento, della felicità, di quella dimensione cioè ludica e, se vogliamo, libidinosa, della vita.
Un passo tratto dalla Bibbia recita: "C'è chi lavora, fatica e si affanna, eppure resta tanto indietro".
Il negotium, dunque, come negazione dell'otium, è attività, lavoro, affaticamento, caratterizzato dal tempo che inesorabilmente scorre. Ma oggi in tutto il mondo si impone alle nostre menti un messaggio: "Slow Life, Green Life, Better Life". A New York, per l'occasione, sono stati chiusi al traffico motoristico alcuni luoghi simbolo, zone come High Line sono state modificate in zone pedonali e di completo relax, sono state avviate campagne contro l'obesità e contro il fumo.
Tutto converge nell'idea che il nostro tempo vitale ha un valore inestimabile, non può e non deve porsi con accanimento sul piano economico-materiale insito nel nostro "negotium", ne deriverebbe semplicemente un senso venale e triviale di esso. Allora mettiamo al bando espressioni come "il tempo è denaro", trasmessaci dagli esempi comportamentali degli attuali uomini d'affari o politici, quelli abituati all'acquisto, che comprerebbero -o meglio comprano- il tempo altrui, l'ingenuità altrui e l'esistenza altrui, quelli che hanno comunque un seguito di arrivisti e carrieristi, ignari del loro prezioso bene.
Il vero valore del tempo esistenziale è da trovarsi e ricercare nella sfera estetico-spirituale, la sfera della cultura, dell'arte, dell'amore, del piacere e godimento, della felicità, di quella dimensione cioè ludica e, se vogliamo, libidinosa, della vita.
Un passo tratto dalla Bibbia recita: "C'è chi lavora, fatica e si affanna, eppure resta tanto indietro".