La città
Uno Sportello Antiusura ad Altamura
L'Amministrazione comunale aderisce ad un progetto della Caritas diocesana. Stanziati 30.000 euro per l'iniziativa
Altamura - giovedì 7 ottobre 2010
15.23
Con una delibera di Giunta comunale del 24 settembre scorso, l'Amministrazione ha aderito ad un progetto della Caritas per l'istituzione di uno Sportello Antiusura ad Altamura.
"L'iniziativa - è scritto nel comunicato diffuso dal Palazzo di Città - si inserisce nel solco di precedenti azioni tese a ridurre il disagio sociale e di quelle tese a promuovere la cultura della legalità. Nel primo caso è da ricordare il sostegno alla Diocesi nell'apertura della Mensa della carità ad Altamura e nella realizzazione di un Centro Famiglia; nel secondo sono da ricordare le iniziative effettuate insieme all'Associazione Antiracket della Puglia (gli incontri con le associazioni di categoria presso il Comune e la campagna di affissioni di manifesti per denunciare il racket) e quelle insieme al Comitato E adesso ammazzateci tutti ed alle scuole. Proseguendo in tale impegno, la Giunta Stacca ha deciso di attivare il partenariato attivo con la Caritas diocesana per sostenere il progetto Banca etica, microdebito, antiusura e Prestito della Speranza". Nel comunicato si fa riferimento a due incontri organizzati dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'Associazione Antiracket, il primo dei quali è stato ospitato presso la Sala Consiliare del Comune di Altamura il 2 febbraio 2008. Gli incontri, finalizzati ad una maggiore sensibilizzazione sui temi della "legalità e dell'economia sana", erano rivolti alle associazioni di categoria della piccola e media impresa, ai consorzi fidi e alle cooperative artigiane di garanzia. La campagna informativa, invece, risale al gennaio 2009, quando l'Amministrazione comunale - in collaborazione con l'Associazione provinciale antiracket antimafia e con la Fai (Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane) - fece affiggere per la città dei manifesti riportanti la frase Se sei vittima dell'usura o del racket, non esserne anche "complice". Insieme siamo una forza!.
Durante l'iniziativa "Altamura per la Legalità – Fuori le mafie dalla Murgia", promossa e organizzata dal "Coordinamento Altamura per la Legalità", il vescovo della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti mons. Mario Paciello aveva annunciato "una collaborazione con il Comune di Altamura, che desidera contribuire all'istituzione di un altro canale di aiuto per chi non deve cadere nell'usura o per chi ci è già dentro". Mons. Paciello parlò, in quell'occasione, di una Convenzione della Diocesi con la "Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici", con sede a Bari, e di un Centro di Ascolto nella locale Diocesi in collegamento con la Fondazione stessa. Il dott. Leonardo Patella, collaboratore della Caritas per il Settore banca etica, antiusura, micro debito e legale, spiega in che cosa consiste il progetto della Diocesi: "Abbiamo ad Altamura un Centro di Ascolto presso la sede della Caritas, nei locali della ex parrocchia del Carmine. Ascoltiamo le persone, privati ed imprese, con problemi finanziari che potrebbero sfociare in una situazione di usura". Un ruolo educativo e di sostegno, dunque. Quando si tratta di usura, il soggetto viene accompagnato presso la Fondazione barese. Il Centro di Ascolto si occupa, principalmente, di microdebito. "Non siamo una banca - chiarisce il dott. Patella - ma un luogo dove è possibile educare anche al rispetto del denaro". Come interviene il Centro di Ascolto? Attesta prima di tutto se ci siano le condizioni per poter intervenire tramite un'operazione che possa dare al soggetto una certa tranquillità finanziaria nel tempo. In seguito, trasmette alla Fondazione - che possiede una convenzione con alcune banche - le valutazioni effettuate. La Fondazione riascolta le persone e, se condivide le valutazioni effettuate presso il Centro di Ascolto, trasmette alle banche in convenzione la documentazione necessaria perché si conceda un prestito. Da un accordo, a livello nazionale, fra ABI (Associazione Bancaria Italiana) e CEI (Conferenza Episcopale Italiana), è nato, invece, il Prestito della Speranza. "Si tratta di un prestito di 6000 euro - spiega ancora il dott. Patella - da erogare in 12 mesi e da rimborsare in 5 anni. Ne possono usufruire le persone che hanno perso il lavoro e che vogliono avviare qualche piccola attività". Il Centro d'Ascolto della Caritas diocesana opera ad Altamura da circa due anni.
La Giunta ha stanziato una prima somma di 30.000 euro, che saranno utilizzati nel progetto prioritariamente per informazione e sensibilizzazione sui fenomeni dell'usura e dell'estorsione; per realizzazione di servizi di accompagnamento alle vittime, di sostegno alla ri-socializzazione e di supporto psicologico, nonché di sostegno economico al nucleo familiare per le esigenze straordinarie connesse ad eventi criminosi; per l'istituzione dell'Osservatorio comunale in materia di usura e accesso al credito in collaborazione con organizzazioni, associazioni, fondazioni e centri studi operanti sul territorio altamurano ed impegnati nell'educazione e nell'affermazione della legalità e/o nella diffusione dell'informazione e della conoscenza del fenomeno del racket e dell'usura; per la realizzazione di forme di consulenza ed accompagnamento per le misure di inserimento nell'economia legale".
"Partecipando ad Altamura ad una riunione sulla sicurezza - conclude la nota del Comune - il sottosegretario all'Interno, on. Alfredo Mantovano, aveva auspicato iniziative da parte del territorio come l'istituzione di associazioni o sportelli antiusura ed antiracket".
"L'iniziativa - è scritto nel comunicato diffuso dal Palazzo di Città - si inserisce nel solco di precedenti azioni tese a ridurre il disagio sociale e di quelle tese a promuovere la cultura della legalità. Nel primo caso è da ricordare il sostegno alla Diocesi nell'apertura della Mensa della carità ad Altamura e nella realizzazione di un Centro Famiglia; nel secondo sono da ricordare le iniziative effettuate insieme all'Associazione Antiracket della Puglia (gli incontri con le associazioni di categoria presso il Comune e la campagna di affissioni di manifesti per denunciare il racket) e quelle insieme al Comitato E adesso ammazzateci tutti ed alle scuole. Proseguendo in tale impegno, la Giunta Stacca ha deciso di attivare il partenariato attivo con la Caritas diocesana per sostenere il progetto Banca etica, microdebito, antiusura e Prestito della Speranza". Nel comunicato si fa riferimento a due incontri organizzati dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'Associazione Antiracket, il primo dei quali è stato ospitato presso la Sala Consiliare del Comune di Altamura il 2 febbraio 2008. Gli incontri, finalizzati ad una maggiore sensibilizzazione sui temi della "legalità e dell'economia sana", erano rivolti alle associazioni di categoria della piccola e media impresa, ai consorzi fidi e alle cooperative artigiane di garanzia. La campagna informativa, invece, risale al gennaio 2009, quando l'Amministrazione comunale - in collaborazione con l'Associazione provinciale antiracket antimafia e con la Fai (Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane) - fece affiggere per la città dei manifesti riportanti la frase Se sei vittima dell'usura o del racket, non esserne anche "complice". Insieme siamo una forza!.
Durante l'iniziativa "Altamura per la Legalità – Fuori le mafie dalla Murgia", promossa e organizzata dal "Coordinamento Altamura per la Legalità", il vescovo della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti mons. Mario Paciello aveva annunciato "una collaborazione con il Comune di Altamura, che desidera contribuire all'istituzione di un altro canale di aiuto per chi non deve cadere nell'usura o per chi ci è già dentro". Mons. Paciello parlò, in quell'occasione, di una Convenzione della Diocesi con la "Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici", con sede a Bari, e di un Centro di Ascolto nella locale Diocesi in collegamento con la Fondazione stessa. Il dott. Leonardo Patella, collaboratore della Caritas per il Settore banca etica, antiusura, micro debito e legale, spiega in che cosa consiste il progetto della Diocesi: "Abbiamo ad Altamura un Centro di Ascolto presso la sede della Caritas, nei locali della ex parrocchia del Carmine. Ascoltiamo le persone, privati ed imprese, con problemi finanziari che potrebbero sfociare in una situazione di usura". Un ruolo educativo e di sostegno, dunque. Quando si tratta di usura, il soggetto viene accompagnato presso la Fondazione barese. Il Centro di Ascolto si occupa, principalmente, di microdebito. "Non siamo una banca - chiarisce il dott. Patella - ma un luogo dove è possibile educare anche al rispetto del denaro". Come interviene il Centro di Ascolto? Attesta prima di tutto se ci siano le condizioni per poter intervenire tramite un'operazione che possa dare al soggetto una certa tranquillità finanziaria nel tempo. In seguito, trasmette alla Fondazione - che possiede una convenzione con alcune banche - le valutazioni effettuate. La Fondazione riascolta le persone e, se condivide le valutazioni effettuate presso il Centro di Ascolto, trasmette alle banche in convenzione la documentazione necessaria perché si conceda un prestito. Da un accordo, a livello nazionale, fra ABI (Associazione Bancaria Italiana) e CEI (Conferenza Episcopale Italiana), è nato, invece, il Prestito della Speranza. "Si tratta di un prestito di 6000 euro - spiega ancora il dott. Patella - da erogare in 12 mesi e da rimborsare in 5 anni. Ne possono usufruire le persone che hanno perso il lavoro e che vogliono avviare qualche piccola attività". Il Centro d'Ascolto della Caritas diocesana opera ad Altamura da circa due anni.
La Giunta ha stanziato una prima somma di 30.000 euro, che saranno utilizzati nel progetto prioritariamente per informazione e sensibilizzazione sui fenomeni dell'usura e dell'estorsione; per realizzazione di servizi di accompagnamento alle vittime, di sostegno alla ri-socializzazione e di supporto psicologico, nonché di sostegno economico al nucleo familiare per le esigenze straordinarie connesse ad eventi criminosi; per l'istituzione dell'Osservatorio comunale in materia di usura e accesso al credito in collaborazione con organizzazioni, associazioni, fondazioni e centri studi operanti sul territorio altamurano ed impegnati nell'educazione e nell'affermazione della legalità e/o nella diffusione dell'informazione e della conoscenza del fenomeno del racket e dell'usura; per la realizzazione di forme di consulenza ed accompagnamento per le misure di inserimento nell'economia legale".
"Partecipando ad Altamura ad una riunione sulla sicurezza - conclude la nota del Comune - il sottosegretario all'Interno, on. Alfredo Mantovano, aveva auspicato iniziative da parte del territorio come l'istituzione di associazioni o sportelli antiusura ed antiracket".