La città
Una tettoia a protezione dell'antica fornace
Collaborazione tra il Museo archeologico e il club Lions Jesce Murex
Altamura - lunedì 7 novembre 2022
La fornace del IV secolo a.C. nell'area archeologica "La Croce" (adiacente l'attuale Museo archeologico) non teme più né le intemperie né l'incuria del tempo. E' stata allestita una tettoia mobile, per garantire riparo e tutela, per iniziativa del club Lions Jesce Murex, in collaborazione con lo stesso Museo. Al simbolico momento inaugurale hanno partecipato la direttrice Elena Silvana Saponaro e, per il club Lions, il presidente Nicola Cornacchia e alcuni soci.
Un po' di storia
La zona archeologica di località La Croce è la più importante ancora conservata sulla collina altamurana immediatamente adiacente all'area del Museo Nazionale Archeologico. Una serie di campagne di scavo a partire dagli anni '60 e a seguire negli anni '80, hanno evidenziato una prima frequentazione del territorio durante la fase eneolitica e una fase capannicola collocabile dal XIII-XII sec al IX-VIII sec. a. C. e che si concretizza in una distribuzione dell'abitato in gruppi sparsi con vaste aree destinate agli animali e la necropoli. Si tratta di capanne a pianta ovale con focolare centrale, battuto pavimentale e muretto di fondazione a sostenere l'alzata e il tetto. Successivamente a partire dal V sec. a.C., le abitazioni divengono a pianta rettangolare ad uno o più vani utilizzando tramezzi di mattoni o graticcio. Attribuibili a questo periodo il ritrovamento di tre grosse fornaci destinate anche alla produzione di vasi ed enchytrismoi. Nel V sec. a.C. si nota un periodo di distruzione correlato alle vicende conflittuali tra le popolazioni indigene e la città di Taranto.
Un po' di storia
La zona archeologica di località La Croce è la più importante ancora conservata sulla collina altamurana immediatamente adiacente all'area del Museo Nazionale Archeologico. Una serie di campagne di scavo a partire dagli anni '60 e a seguire negli anni '80, hanno evidenziato una prima frequentazione del territorio durante la fase eneolitica e una fase capannicola collocabile dal XIII-XII sec al IX-VIII sec. a. C. e che si concretizza in una distribuzione dell'abitato in gruppi sparsi con vaste aree destinate agli animali e la necropoli. Si tratta di capanne a pianta ovale con focolare centrale, battuto pavimentale e muretto di fondazione a sostenere l'alzata e il tetto. Successivamente a partire dal V sec. a.C., le abitazioni divengono a pianta rettangolare ad uno o più vani utilizzando tramezzi di mattoni o graticcio. Attribuibili a questo periodo il ritrovamento di tre grosse fornaci destinate anche alla produzione di vasi ed enchytrismoi. Nel V sec. a.C. si nota un periodo di distruzione correlato alle vicende conflittuali tra le popolazioni indigene e la città di Taranto.