chiesa di s. biagio
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Religioni

Una storia che dura da oltre 400 anni

Nuova vita per l'altamurana confraternita di S. Biagio. Un gruppo di fedeli ne evita l'estinzione

Lo scorso 29 agosto durante la messa domenicale delle ore 10.00, nella Chiesa di S. Nicola, sotto lo sguardo del Crocifisso processionale della confraternita (buona opera di artigianato ottocentesco, tirato a lucido per l'occasione), si è svolta la cerimonia di giuramento del Consiglio Direttivo della Confraternita di S. Biagio, a norma del Codice di Diritto Canonico del 1280. Al profondo e significativo momento religioso, officiato dal Parroco Don Giovanni Monitillo, motore della rinascita della Confraternita, hanno partecipato i nuovi confratelli. Don Giovanni al termine della cerimonia ha ringraziato i presenti per il loro generoso impegno al servizio della Chiesa.

La storia della confraternita di S. Biagio è correlata a quella del santo omonimo, medico e Vescovo della città di Sebaste in Armenia (Asia Minore), fatto prigioniero dai Romani, che rifiutò di rinnegare la fede cristiana. Per punizione fu lacerato nelle carni con gli scardassi, pettini di ferro usati per cardare la lana, e poi decapitato. Detto martirio avvenne nel 316. Lo stemma lapidario della confraternita di S. Biagio è rappresentato dal Pastorale Vescovile, attributo personale del Santo, e dallo scardasso, attributo del suo martirio.

E' venerato Santo sia dalla Chiesa Ortodossa sia da quella Cattolica, che celebra la sua memoria il 3 febbraio, giorno della sua morte. La Confraternita di S. Biagio di Altamura nasce intorno al 1580, ad opera di un gruppo di fedeli che, seguendo la devozione di S. Biagio diffusasi in tutta Italia ed in particolar modo nel meridione, svolgeva opere di misericordia spirituale e temporale ed aveva come sede, fin dalle origini, la tutt'ora esistente Chiesa di S. Biagio.

Questa confraternita era una delle più benestanti ed operose sul territorio ed elargiva contributi a scuole e università. Col trascorrere del tempo entra in una lenta agonia e rischia una inevitabile estinzione. Un gruppo di fedeli oggi ricostituisce o meglio dà linfa vitale alla Confraternita di S. Biagio, considerato il fatto che l'unico confratello in vita ha oltre novant'anni di età, per tentare un'azione costante di recupero e valorizzazione della memoria storica altamurana. A breve avrà luogo la "vestizione" dei nuovi confratelli, la cui cerimonia ufficializzerà la loro presenza costante all'interno di una rinnovata realtà.


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