Eventi e cultura
Una chiarificazione sui concetti di "legalità" e "illegalità"
Convegno organizzato da Forma Giovani Altamura. Sguardo a 360° su una tematica attuale
Altamura - martedì 7 dicembre 2010
10.31
Si è tenuto lo scorso venerdì 3 dicembre presso la sala T. Fiore dell'Istituto regina Margherita l'incontro dal titolo "La legalità nell'attuale assetto culturale, politico e giudiziario", organizzato da Forma Giovani Altamura e moderato da Francesco Mirizzi, consigliere di corso di Laurea, Facoltà di Giurisprudenza Bari e da Claudio Amato, consigliere degli studenti.
Come messaggio di partenza, il concetto di una "legalità che parte dal basso" perché siano tutti incentivati ad operare secondo giustizia. Ad intervenire il prof. Aldo Regina (Ordinario Diritto Penale, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro") che, dilungandosi con linguaggio tecnico su temi come l'interpretazione della legge, l'estensione della legge analogica e passando attraverso esempi di sentenze, ha illustrato una distinzione tra il principio di legalità formale e il principio di legalità sostanziale. Ed è proprio nell'ambito di quest'ultimo che verrebbe meno la certezza del codice giuridico, dato il suo "punto mobile". Per il professore è il diritto penale a rappresentarsi come panacea di tutti i mali.
Una visione pessimistica dunque della legalità, ripresa, seppur su altri fronti, anche dal prof. Vincenzo Garofoli (Ordinario Diritto Processuale, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"). Smentita senza indugio la peculiarità di rimedio universale del diritto penale professata dal prof. Regina. Singolare e di forte presa su un pubblico attento l'incipit del suo intervento, "La rivoluzione è legale o illegale?". Ha parlato di una realtà come "a monnezza e Napoli", di un Paese abbandonato a se stesso da un punto da vista culturale, storico, giudiziario e/o giuridico. Più di legalità nel segmento processuale, dobbiamo parlare di abusi o non abusi del processo nel processo. Saremo in presenza di illegalità formale o sostanziale fino a che il legislatore non avrà una bussola, necessaria ad evitare leggi ad personam.
A seguire il discorso del dott. Michele Ruggiero (Sostituto Procuratore della Repubblica, Procura di Trani) che ha dato una impronta più "romantica" del tema, spostando l'attenzione sulla sofferenza di un uomo che toglie ad un altro uomo il bene più prezioso, quale la libertà. La giustizia non è vendetta in un Paese detto "delle emergenze", ambientale, sanitaria, finanziaria, di costruzione, di legalità. La frase "dove c'è una società c'è diritto" diventa "dove c'è diritto c'è una società".
L'avv. Massimo Roberto Chiusolo (avvocato penalista, Foro di Bari) si è soffermato sul concetto di illegalità, definendo un processo di qualità quel processo penale che presenti un pubblico ministero e una difesa equamente preparati. Il dott. Mario Dabbicco (Coordinamento Provinciale "Libera" Bari) si è soffermato sugli obiettivi e finalità dell'associazione "Libera contro le mafie".
Molto tecnico l'intervento del dott. Claudio Papagno (Assegnista di ricerca Diritto Processuale Penale, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro") che ha illustrato il principio di legalità nel procedimento probatorio, forte della sua posizione di esperto di diritto processuale penale europeo. Di legalità nell'ambito dei riti alternativi del processo penale, quali il patteggiamento, il rito abbreviato, il giudizio immediato, il giudizio direttissimo e il procedimento per decreto, ha parlato il dott. Sabino Morisco (Dottore di ricerca Diritto Processuale Penale, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro").
Come messaggio di partenza, il concetto di una "legalità che parte dal basso" perché siano tutti incentivati ad operare secondo giustizia. Ad intervenire il prof. Aldo Regina (Ordinario Diritto Penale, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro") che, dilungandosi con linguaggio tecnico su temi come l'interpretazione della legge, l'estensione della legge analogica e passando attraverso esempi di sentenze, ha illustrato una distinzione tra il principio di legalità formale e il principio di legalità sostanziale. Ed è proprio nell'ambito di quest'ultimo che verrebbe meno la certezza del codice giuridico, dato il suo "punto mobile". Per il professore è il diritto penale a rappresentarsi come panacea di tutti i mali.
Una visione pessimistica dunque della legalità, ripresa, seppur su altri fronti, anche dal prof. Vincenzo Garofoli (Ordinario Diritto Processuale, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"). Smentita senza indugio la peculiarità di rimedio universale del diritto penale professata dal prof. Regina. Singolare e di forte presa su un pubblico attento l'incipit del suo intervento, "La rivoluzione è legale o illegale?". Ha parlato di una realtà come "a monnezza e Napoli", di un Paese abbandonato a se stesso da un punto da vista culturale, storico, giudiziario e/o giuridico. Più di legalità nel segmento processuale, dobbiamo parlare di abusi o non abusi del processo nel processo. Saremo in presenza di illegalità formale o sostanziale fino a che il legislatore non avrà una bussola, necessaria ad evitare leggi ad personam.
A seguire il discorso del dott. Michele Ruggiero (Sostituto Procuratore della Repubblica, Procura di Trani) che ha dato una impronta più "romantica" del tema, spostando l'attenzione sulla sofferenza di un uomo che toglie ad un altro uomo il bene più prezioso, quale la libertà. La giustizia non è vendetta in un Paese detto "delle emergenze", ambientale, sanitaria, finanziaria, di costruzione, di legalità. La frase "dove c'è una società c'è diritto" diventa "dove c'è diritto c'è una società".
L'avv. Massimo Roberto Chiusolo (avvocato penalista, Foro di Bari) si è soffermato sul concetto di illegalità, definendo un processo di qualità quel processo penale che presenti un pubblico ministero e una difesa equamente preparati. Il dott. Mario Dabbicco (Coordinamento Provinciale "Libera" Bari) si è soffermato sugli obiettivi e finalità dell'associazione "Libera contro le mafie".
Molto tecnico l'intervento del dott. Claudio Papagno (Assegnista di ricerca Diritto Processuale Penale, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro") che ha illustrato il principio di legalità nel procedimento probatorio, forte della sua posizione di esperto di diritto processuale penale europeo. Di legalità nell'ambito dei riti alternativi del processo penale, quali il patteggiamento, il rito abbreviato, il giudizio immediato, il giudizio direttissimo e il procedimento per decreto, ha parlato il dott. Sabino Morisco (Dottore di ricerca Diritto Processuale Penale, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro").