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Politica

Un comitato referendario contro l'autonomia differenziata

Anche ad Altamura la raccolta firme

Si costituisce ad Altamura un comitato referendario contro l'autonomia differenziata. Appuntamento mercoledì 17 luglio, alle ore 17:30, per un incontro al quale sono invitati associazioni, partiti, movimenti politici e singoli cittadini. A comunicarlo è stata la referente territoriale del Coordinamento per la democrazia costituzionale, Claudia Mazzilli. Il quesito del referendum abrogativo sarà: "Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, "Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione"?

Lo scorso 5 luglio è stato depositato il quesito referendario per l'abrogazione della legge Calderoli sull'autonomia differenziata. Entro il 30 settembre, dunque, vanno raccolte le 500.000 firme necessarie per indire il referendum nel 2025. Secondo i referendari, "l'autonomia differenziata, o secessione dei ricchi, mira a trattenere risorse economiche nelle regioni che facciano richiesta di forme particolari di autonomia attraverso intese tra il Presidente della Regione e il Governo, senza che il Parlamento possa controllare e intervenire in tali negoziati. L'autonomia differenziata introdurrà regole diversificate nella gestione di comparti come l'istruzione, la sanità, il commercio, rendendo più complicata la burocrazia della pubblica amministrazione e delle imprese private.

"L'autonomia differenziata - si legge ancora nel comunicato - è incompatibile con gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana (che sanciscono i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale e l'uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini, a prescindere dal territorio di origine); inoltre è in contrasto con l'articolo 5, che promuove autonomie locali non disgregative e non competitive nel quadro della "Repubblica una e indivisibile". L'autonomia differenziata da anni è contestata da economisti e costituzionalisti, enti qualificati (Bankitalia, Ufficio Parlamentare di Bilancio, Svimez, Fondazione Gimbe e Sole24ore), sindacati, associazioni, partiti politici; significative anche le critiche del mondo cattolico attivo nel contrastare povertà ed emarginazione. Contro l'autonomia differenziata hanno preso posizione soprattutto gli amministratori locali del Sud di ogni colore politico, che ogni giorno devono fare i conti con servizi e risorse carenti e non riescono a far fronte ai bisogni delle cittadine e dei cittadini. L'autonomia differenziata accrescerà i divari tra Nord e Sud, ma anche le differenze di genere e tra generazioni e quelle tra grandi città e centri periferici, dando di più a chi ha di più, dando sempre meno a chi ha di meno. L'invito per mercoledì 17 luglio in sala consiliare, ore 17:30, è rivolto a tutte le forze politiche democratiche, alle associazioni, ai singoli che vogliano contribuire alla formazione del comitato referendario. Per raggiungere l'obiettivo delle 500.000 firme, è necessaria una grande azione unitaria, che non cancella le differenze tra soggetti diversi e plurali, ma le rivitalizza nella difesa dei principi della nostra Costituzione e nella partecipazione democratica".
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