Domenico Sforza
Domenico Sforza
La città

Un centro polifunzionale presso il "burrone" di Viale Martiri

Intervista a Domenico Sforza, laurendo in architettura a Roma. Dare voce alle tesi che valorizzano Altamura

Si chiama Domenico Sforza, ha 27 anni, è nato ad Altamura e sta per laurearsi presso la facoltà di Architettura "Ludovico Quaroni" dell'Università "La Sapienza" di Roma. La sua tesi punta sulla riqualificazione di una zona non ancora sviluppata di viale Martiri, la cosidetta rotonda ed, in particolate, il "burrone" su cui si affaccia. Il progetto parte dall'incrocio di via Bari con via Mura Megalitiche e finisce su via Carpentino. Prevede la realizzazione di un centro polifunzionale con auditorium, sala conferenze, museo della storia di Altamura, biblioteca. Non mancano un museo della flora murgiana, un anfiteatro all'aperto ed una mediateca. Infine, annessa ai diversi servizi, la zona commerciale.

A giugno scorso abbiamo pubblicato l'intervista ad Antonio Guerrieri, laureando in Architettura con una tesi sulla cava dei dinosauri. Poiché numerosi giovani dedicano ricerche e studi alla propria città nel tentativo di contribuire alla sua crescita e affinché tanto impegno non rimanga una semplice discussione da seduta di laurea, Altamuralife.it ha pensato di "dare voce" alle tesi che puntano alla valorizzazione di Altamura. Scegliere la propria città come argomento di tesi è un gesto d'amore nei confronti del territorio che sicuramente non può essere depositato fra gli scaffali di una libreria.

Chi è Domenico Sforza?
Domenico Sforza... è nato ad Altamura, ha conseguito il diploma presso il Liceo classico Cagnazzi e la laurea triennale a Roma, presso la facoltà di Architettura d'interni Valle Giulia. Attualmente sono un laureando dell'Università La Sapienza di Roma, facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, corso di laurea specialistica in progettazione architettonica e urbana. A settembre mi laureo con il professore della cattedra di Progettazione 4 Sergio Petrini, di cui sono assistente da tre anni. Il prossimo anno cureremo insieme la cattedra di Progettazione 3 per quanto riguarda il corso di laurea triennale.

Perché hai scelto un corso di studi in Architettura?
C'è una frase che mi porto dietro sin dalle scuole elementari. La mia maestra, la ricordo ancora, Anna Cardano di Matera, mi diceva sempre che ero un bambino con la testa fra le nuvole. A conclusione del Liceo stavo per iscrivermi al concorso dell'Accademia aeronautica. Per una serie di circostanze non lo affrontai più e decisi di puntare sull'architettura. Non la classica quinquennale, mi incuriosiva l'idea della triennale in Architettura d'interni, un corso un po' a parte, originale. Mi sono trovato bene, anche perché mi porto dietro la passione per il disegno sin da quando ero piccolo. Mio padre è geometra, ma non mi reputo "figlio d'arte", forse ho avuto la fortuna di essere affiancato da qualcuno che mi ha seguito maggiormente per quanto riguarda il disegno tecnico ed artistico. Mio padre mi vedeva come "principe del foro" ed invece adesso si ritrovano un architetto in famiglia. A Roma ho maturato anche questa convinzione, l'architetto deve avere una buona retorica ed un'ottima formazione classica.

La tua tesi riguarda Altamura... di che cosa si tratta?
Il tema è molto vasto, perché nella tesi prendo in considerazione una zona del Piano Integrato del Comune di Altamura. Non l'area già sviluppata, ma la zona di via Carpentino, in modo particolare l'ex cava nei pressi della rotonda di Viale Martiri, il cosidetto burrone. Il progetto parte dall'incrocio di via Bari con via Mura Megalitiche e finisce su via Carpentino. A livello architettonico si tratta di una vera e propria riqualificazione e di un riuso di quel burrone, proprio perché è sempre stato visto come una barriera. I due concept della tesi sono permeabilità urbana e progetto di margine delle Mura Megalitiche. Facendo ricerche ed analisi insieme al professore, abbiamo notato che il burrone si trova in un punto dove confluiscono due zone, una più interessante dell'altra. Viale Martiri, zona commerciale, piena di negozi e di bar, finisce sulla rotonda. Via Ricovero rappresenta una sorta di conclusione di via Mura Megalitiche attraverso via Santeramo e via delle Cappelle. Il progetto parte da via Mura Megalitiche, riqualifica tutta la zona verde di fronte alle Mura, dunque il margine delle Mura, e arriva al burrone. Una sorta di percorso archeologico che arriva al burrone. Quest'ultimo, nella mia tesi, diventa centro polifunzionale in cui confluiscono due vie, una archeologica ed una commerciale.

Per quanto tempo hai portato avanti queste ricerche?
Ho perso tantissimo tempo non tanto sulla parte progettuale, quanto sull'analisi delle problematicità. Ho fatto una ricerca su ciò che manca al Comune, mi riferisco ai servizi su scala comunale, concentrandomi poi sulla mia area. Ricerche sono state condotte anche relativamente ad una serie di punti di forza storico-archeologici e culturali che insistono sul territorio altamurano e, in modo particolare, sulla mia area. Infine ho analizzato la viabilità e la confluenza di queste due permeabilità urbane.

Dove è stato reperito tutto il materiale che ti è servito per la tesi?
Ho cominciato dapprima visionando un vecchio progetto riguardante quell'area, conservato presso il Comune di Altamura e ideato circa 5 anni fa da privati. Volevo capire che cosa fosse stato fatto in precedenza. Il progetto comprendeva il burrone e tutto l'area verde di fronte alla residenza e casa di riposo per anziani in via Montale. Grazie al Comune ho avuto documentazioni cartacee IGM, catastali di tutto il territorio di Altamura e catastali più dettagliate della zona da me considerata. L'area che ho preso in considerazione non è su una quota costante. Mi ritrovo a lavorare su 35 metri di dislivello, per cui ogni curva rappresenta una diversa situazione da analizzare. Molto materiale l'ho avuto da mio padre e da altri tecnici. Del cosiddetto burrone, che è privato, ho analizzato immagini fotografiche e aerofotogrammatiche. Per ciò che riguarda le quote, mi sono fidato della documentazione rilasciata dal Comune. Poi ho fatto anche ricerche storiche. Nella zona c'è un convento dei Frati Cappuccini risalente al 1500 ed una villa patrizia appartenuta a due famiglie nobili altamurane, Labriola e Denora. Grazie all'ingegner Ninì Marvulli dell'A.B.M.C. ho avuto noltizie molto interessanti, ad esempio mi è stato spiegato che quella villa appartenne anche alla massoneria altamurana.

La tua proposta di valorizzazione?
Se io arrivo nei pressi della rotonda di Viale Martiri, faccio un giro con la macchina, parcheggio, osservo il Belvedere e vado via. Ogni volta che mi trovavo davanti a quell'area, immaginavo qualcosa che potesse farmi proiettare all'interno di essa. La mia proposta di tesi è un centro polifunzionale di margine, cioè che non vada a svuotare il burrone. Questo viene ricostruito a verde attraverso un terrazzamento. Una sorta di gradonato verde dove, partendo da via Ricovero e salendo, si arriva in cima, i cui ultimi 15 metri sono costituiti dal centro polifunzionale. Un progetto di margine, ovvero un intervento non distruttivo, poco invasivo.

Quali servizi offrirebbe questo centro polifunzionale?
Vado a progettare in quell'area un auditorium di 980 posti con sala conferenze di altri 200 che possa ospitare rappresentazioni teatrali, incontri, convegni. Nella mia tesi ho sviluppato un museo di tre piani con una superficie due volte più grande rispetto a quella dell'attuale museo archeologico. Ho da sempre nutrito una grande passione per la mia città perché mi ha colpito quella marea di leggende che abbiamo dietro, quasi un unicum in tutta la regione. Per me appariva strano andare al museo archeologico e vedere la storia di Altamura solo dalla fondazione archeologica all'epoca romana. Il resto della storia dove sta? I tre piani di questo museo cercano di portare la storia di Altamura oltre quella greco-romana, verso forse i periodi più affascinanti, il normanno ed il federiciano. Un altro servizio importante previsto dal progetto è la biblioteca di tre piani, con spazi per studiare, archivi telematici e cartacei. Questa è la parte principale, socio-culturale. Poi c'è la parte commerciale, perché cerco di rivalorizzare il quartiere dandogli nuova vita commerciale, cioè con negozi ed attività sviluppati su quattro piani. Una zona centrale che confluisca sulla rotonda. Dal momento che amo i fiori della nostra Murgia, ho previsto, scavando nel burrone, un museo della flora murgiana correlato ad un padiglione, in modo che si possano organizzare anche delle sagre. Verrebbe data così importanza non solo al pane, ma anche alla Murgia. Il progetto prevede, inoltre, un anfiteatro all'aperto. Si tratta di 150 posti sviluppati in un semicerchio secondo la classica struttura greco-romana. Questo perché il burrone presenta una zona piana scavata nella roccia. La prima idea che viene in mente vedendo questa piazza è proprio quella di un anfiteatro. Infine nel progetto è inserita anche una mediateca, perché una biblioteca principalmente supporta ragazzi a partire dai 16 anni. In quella zona ci sono una scuola media ed una scuola dell'infanzia, forse serve anche qualcosa per loro con spazi più telematici che cartacei.

Dovendo riassumere il progetto in breve?
A partire dalla rotonda, l'immagine è quella di una linea che si piega (vedi allegato). Verso la rotonda, il punto di inizio della linea, c'è l'auditorium, a conclusione c'è, invece, la mediateca. Due poli culturali, insomma. Lungo la linea si sviluppa la galleria commerciale. Una sorta di percorso dalla cultura alla cultura, con la parte commerciale al centro. Ipotizziamo che io sia il turista, arrivo presso il centro polifunzionale e posso decidere se salire verso la piazza, dotata di zone di accoglienza, di ritrovo e di ristoro, oppure se entrare negli spazi commerciali o culturali. Posso vivere le piazze senza essere obbligato ad entrare negli spazi commerciali o culturali. Il museo, visto dall'altro, ha la forma di un cuneo con la punta rivolta verso la cava dei dinosauri.

Per segnalare la propria tesi, scrivere ad info@altamuralife.it
1 fotoValorizzazione zona "burrone" viale Martiri
Schema concettuale tesi
  • Viale Martiri
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