Ospedale e sanità
Tornano i malati nei presidi ospedalieri di Altamura e Gravina
La giunta regionale approva il piano di riordino e attiva nuovi servizi
Altamura - martedì 24 marzo 2015
12.14
Nuova vita per i presidi ospedalieri di Gravina e Altamura.
E' riassunta nella delibera approvata l'11 marzo scorso dalla giunta regionale, nell'ambito del piano di riordino ospedaliero, la "rivoluzione silenziosa ma significativa" come è stata definita dal presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, che ridà nuova vita ai presidi cittadini.
In totale 315 posti letto destinati alle Residenze sanitarie assistenziali e 356 posti letto nell'ambito degli ospedali di comunità, la vera novità del piano di riordino, riabilitati ad ospitare i pazienti al fine di dotare l'offerta sanitaria di prestazioni residenziali extra ospedaliere per persone gravemente non autosufficienti e affette da patologie croniche.
Tra questi ci sono anche quelli di Altamura e Gravina.
Nel vecchio ospedale Umberto I sono destinati 16 nuovi posti letto, 10 per l'assistenza agli adulti e 6 nel reparto pediatrico. In pratica agli ambulatori già attivi insieme al punto di primo intervento e al presidio del 118, oltre a tuuti i servizi amministrativi (Scelta e revoca Medico, Esenzioni ticket, Rimborsi, Ausili, Presidi e Protesi, Assistenza integrativa Farmaceutica) si aggiungeranno i servizi di assistenza per la continuità assistenziale, cure domiciliari e l'ambulatorio infermieristico. Inoltre è prevista l'apertura di un consultorio familiare e di un centro prelievi oltre ad una struttura per la salute mentale.
A Gravina invece i posti letti saranno 10 interamente riservati all'assistenza agli adulti e saranno mantenuti attivi le attività mediche di base oltre ai servizi di continuità assistenziale, cure domiciliari e Day service medico.
"Si ritorna alla diffusione dei servizi nell'organizzazione sanitaria, una buona notizia per le comunità locali della Puglia – sottolinea il presidente Introna - La Regione umanizza il volto della sanità, coniugando la necessaria tenuta dei conti con un'attenzione sensibile alle esigenze di salute di pazienti e famiglie, di anziani e bambini".
Una risposta adeguata - per Introna - ai diritti delle fasce più deboli della società.
"Con questo atto, l'istituzione regionale ha compiuto una scelta di civiltà, è un risultato significativamente vicino alle richieste più avvertite dai pugliesi, che in materia di salute rappresentano autentici diritti inalienabili".
E' riassunta nella delibera approvata l'11 marzo scorso dalla giunta regionale, nell'ambito del piano di riordino ospedaliero, la "rivoluzione silenziosa ma significativa" come è stata definita dal presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, che ridà nuova vita ai presidi cittadini.
In totale 315 posti letto destinati alle Residenze sanitarie assistenziali e 356 posti letto nell'ambito degli ospedali di comunità, la vera novità del piano di riordino, riabilitati ad ospitare i pazienti al fine di dotare l'offerta sanitaria di prestazioni residenziali extra ospedaliere per persone gravemente non autosufficienti e affette da patologie croniche.
Tra questi ci sono anche quelli di Altamura e Gravina.
Nel vecchio ospedale Umberto I sono destinati 16 nuovi posti letto, 10 per l'assistenza agli adulti e 6 nel reparto pediatrico. In pratica agli ambulatori già attivi insieme al punto di primo intervento e al presidio del 118, oltre a tuuti i servizi amministrativi (Scelta e revoca Medico, Esenzioni ticket, Rimborsi, Ausili, Presidi e Protesi, Assistenza integrativa Farmaceutica) si aggiungeranno i servizi di assistenza per la continuità assistenziale, cure domiciliari e l'ambulatorio infermieristico. Inoltre è prevista l'apertura di un consultorio familiare e di un centro prelievi oltre ad una struttura per la salute mentale.
A Gravina invece i posti letti saranno 10 interamente riservati all'assistenza agli adulti e saranno mantenuti attivi le attività mediche di base oltre ai servizi di continuità assistenziale, cure domiciliari e Day service medico.
"Si ritorna alla diffusione dei servizi nell'organizzazione sanitaria, una buona notizia per le comunità locali della Puglia – sottolinea il presidente Introna - La Regione umanizza il volto della sanità, coniugando la necessaria tenuta dei conti con un'attenzione sensibile alle esigenze di salute di pazienti e famiglie, di anziani e bambini".
Una risposta adeguata - per Introna - ai diritti delle fasce più deboli della società.
"Con questo atto, l'istituzione regionale ha compiuto una scelta di civiltà, è un risultato significativamente vicino alle richieste più avvertite dai pugliesi, che in materia di salute rappresentano autentici diritti inalienabili".