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Terremoto, il Vescovo esorta ad un gesto di carità

Data scelta: 10 giugno. Nell'articolo il messaggio integrale

È del vescovo monsignor Mario Paciello il messaggio di solidarietà e vicinanza alle popolazioni terremotate che questi giorni stanno attraversando terribili momenti di vita. "I colpi interminabili del flagello del terremoto" portano disagi e sofferenze alle famiglie italiane. Le comunità cristiane sono state chiamate ad esprimere un tangibile segno di condivisione.

È stata scelta come data, per il gesto comunitario di carità, il 10 giugno, in concomitanza della sollenità del "Corpus Domini". Una data non scelta a caso, perché "emerga il rapporto diretto che c'è tra partecipazione alla Mensa Eucaristica e responsabilità verso i fratelli che sono nel bisogno". Il pensiero, dunque, è rivolto a tutti coloro che oggi hanno perso tutto e vivono sotto il cielo. Un'esortazione alla preghiera e a donare il possibile. "Il frutto della nostra generosità - si legge nella lettera - sarà inviato, tramite la Curia, al più presto, a Caritas Italiana per gli interventi più urgenti specialmente per costruire luoghi di aggregazione, di incontro e di celebrazione".

Nel Box approfondimenti, il messaggio del Vescovo in versione integrale.
Carissimi,
tutte le comunità cristiane che sono in Italia sono state chiamate a dare un segno di solidarietà e di condivisione con le comunità che stanno subendo con dignità e fierezza, ma tra grandi disagi e sofferenze, i colpi interminabili del flagello del terremoto. La data scelta per questo gesto comunitario di carità è il 10 giugno, so-lennità del "Corpus Domini". La coincidenza non è casuale, ma è stata voluta perché emerga il rapporto diretto che c'è tra partecipazione alla Mensa Euca-ristica e responsabilità verso i fratelli che sono nel bisogno. Esorto tutti ad adorare il Corpo di Cristo nella Divina Eucaristia e nelle membra doloranti delle famiglie che hanno perso tutto e vivono sotto il cielo. Pur attraversando un periodo non facile per le nostre economie, diamo quel che possiamo; ma, come fratelli nella fede, non stanchiamoci di pregare, per-ché il Signore sostenga il coraggio e la volontà di ricostruire e di ricominciare che le famiglie vittime del terremoto hanno. Il frutto della nostra generosità sarà inviato, tramite la Curia, al più presto, a Caritas Italiana per gli interventi più urgenti specialmente per costruire luoghi di aggregazione, di incontro e di celebrazione.

Voi già sapete, fratelli e sorelle, che la nostra Diocesi si sta preparando a vivere due grandi eventi: la Missione Giovani (22-30 settembre 2012) e il Congresso Eucaristico Diocesano (30 settembre-6 ottobre 2012). Per l'uno e l'altro evento, da mesi, si sta lavorando intensamente, perché siano preparati nel migliore dei modi; ma la loro riuscita, la loro efficacia, la loro più piena realizzazione, il raggiungimento degli obiettivi sperati, dipendono dal pieno coinvolgimento di ognuno, dalla partecipazione di tutti ai momenti liturgici, catechetici, culturali, che la Missione e il Congresso offriranno.
Dal 22 settembre al 6 ottobre 2012, tutte le Parrocchie, le Associa-zioni, i Movimenti, i Gruppi, le Comunità, le Confraternite non avranno altri programmi, né attività, che non siano richiesti dalle iniziative della Missione e, ancora di più, dal programma del Congresso.

Disponiamoci a vivere la Missione e il Congresso Eucaristico come due straordinari eventi di grazia che il Signore ci offre, per il risveglio della nostra fede; per un annuncio forte e ricco di testimonianze ai giovani; per un incon-tro più vivo delle famiglie con Cristo; per un'esperienza di Chiesa generata, nutrita, formata ed inviata dall'Eucaristia. I Sacerdoti, i Religiosi, i Diaconi, i Catechisti, gli Operatori Pastorali, i Ministri Istituiti e Straordinari della Comunione, i Membri delle Aggregazioni Ecclesiali, i Docenti di Religione, gli Educatori, i singoli Fedeli si sentano chiamati in prima persona, non solo a partecipare, ma anche ad annunciare, a coinvolgere, ad aiutare a partecipare, perché nessuna briciola della Mensa del Signore vada perduta e a tutti sia data una opportunità di incontrare il Signore che passa.

Vi benedico.


Dal Palazzo Vescovile
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