Palazzo di città
Tagli all’assistenza domiciliare: Gravina chiama Altamura
Il sindaco Valente al collega Forte: «Faccia rispettare gli impegni concordati insieme»
Altamura - martedì 3 novembre 2015
La questione è semplice: per una contrazione delle risorse finanziarie a disposizione, da qualche settimana l'Ufficio del Piano sociale di zona, con competenza sui Comuni di Gravina in Puglia, Santeramo, Poggiorsini e Altamura, quest'ultimo ente capofila, ha tagliato l'assistenza domiciliare in favore delle persone con disabilità: da 6 a 2 ore settimanali.
Una decisione che incontra la ferma contrarietà del primo cittadino gravinese, Alesio Valente. «All'indomani di questa scelta, assunta in piena autonomia dall'Ufficio di Piano – spiega Valente – ho ricevuto segnalazioni e lamentele, più che condivisibili, in ordine ad un provvedimento che va a colpire in maniera ingiusta e odiosa intere famiglie, comprimendo il diritto alla salute ed all'assistenza».
Ragioni per le quali, prosegue il sindaco, sebbene le vicende del Psz siano seguite per il Comune di Gravina dal consigliere delegato Giovanni Carbone, «il 26 ottobre scorso, prendendo personalmente parte insieme allo stesso Carbone ad una riunione del coordinamento istituzionale del Psz insieme ad altri sindaci ed amministratori, ho richiesto con forza un intervento volto a garantire immediatamente almeno 4 ore settimanali di assistenza domiciliare. Sul punto s'era registrata una diffusa disponibilità, concordata anche col presidente del Psz, il collega altamurano Giacinto Forte, e con la coordinatrice dello stesso, la dottoressa Caterina Incampo».
Ad oggi, però, «nonostante le reiterate richieste presentate anche per iscritto», incalza Valente, «nulla ancora si è mosso».
Segue appello: «E' inconcepibile che, nonostante quanto concordato dai sindaci, il coordinamento dell'Ufficio di Piano non abbia ancora dato seguito alle decisioni assunte. Mi rivolgo perciò al collega Forte, con il quale abbiamo condiviso la necessità di un ripristino almeno parziale ma subitaneo della situazione: a fronte dell'inerzia dei responsabili dell'Ufficio di Piano, in veste di presidente del coordinamento istituzionale eserciti il suo ruolo senza titubanze, per una battaglia nella quale ci avrà al suo fianco, convinti come siamo della necessità di assicurare il rispetto di diritti fondamentali come quello in discussione».
Ma un invito parte da Gravina anche in direzione di Bari, alla volta della giunta regionale: «Nella programmazione in fase di definizione – chiosa Valente – si tengano in debita considerazione le necessità che queste vicende palesano: quello dell'assistenza domiciliare è un settore in cui, più che di nuovi tagli e razionalizzazioni, v'è bisogno di ulteriori stanziamenti e di un loro impiego più intelligente. Insisteremo perché ciò avvenga già in riferimento al 2016: è una battaglia di civiltà, che ci vedrà sempre schierati in prima linea a sostegno delle famiglie che con orgoglio e dignità reclamano semplicemente il rispetto dei propri diritti».
Una decisione che incontra la ferma contrarietà del primo cittadino gravinese, Alesio Valente. «All'indomani di questa scelta, assunta in piena autonomia dall'Ufficio di Piano – spiega Valente – ho ricevuto segnalazioni e lamentele, più che condivisibili, in ordine ad un provvedimento che va a colpire in maniera ingiusta e odiosa intere famiglie, comprimendo il diritto alla salute ed all'assistenza».
Ragioni per le quali, prosegue il sindaco, sebbene le vicende del Psz siano seguite per il Comune di Gravina dal consigliere delegato Giovanni Carbone, «il 26 ottobre scorso, prendendo personalmente parte insieme allo stesso Carbone ad una riunione del coordinamento istituzionale del Psz insieme ad altri sindaci ed amministratori, ho richiesto con forza un intervento volto a garantire immediatamente almeno 4 ore settimanali di assistenza domiciliare. Sul punto s'era registrata una diffusa disponibilità, concordata anche col presidente del Psz, il collega altamurano Giacinto Forte, e con la coordinatrice dello stesso, la dottoressa Caterina Incampo».
Ad oggi, però, «nonostante le reiterate richieste presentate anche per iscritto», incalza Valente, «nulla ancora si è mosso».
Segue appello: «E' inconcepibile che, nonostante quanto concordato dai sindaci, il coordinamento dell'Ufficio di Piano non abbia ancora dato seguito alle decisioni assunte. Mi rivolgo perciò al collega Forte, con il quale abbiamo condiviso la necessità di un ripristino almeno parziale ma subitaneo della situazione: a fronte dell'inerzia dei responsabili dell'Ufficio di Piano, in veste di presidente del coordinamento istituzionale eserciti il suo ruolo senza titubanze, per una battaglia nella quale ci avrà al suo fianco, convinti come siamo della necessità di assicurare il rispetto di diritti fondamentali come quello in discussione».
Ma un invito parte da Gravina anche in direzione di Bari, alla volta della giunta regionale: «Nella programmazione in fase di definizione – chiosa Valente – si tengano in debita considerazione le necessità che queste vicende palesano: quello dell'assistenza domiciliare è un settore in cui, più che di nuovi tagli e razionalizzazioni, v'è bisogno di ulteriori stanziamenti e di un loro impiego più intelligente. Insisteremo perché ciò avvenga già in riferimento al 2016: è una battaglia di civiltà, che ci vedrà sempre schierati in prima linea a sostegno delle famiglie che con orgoglio e dignità reclamano semplicemente il rispetto dei propri diritti».