Eventi e cultura
Storia tra immagini e musica, un documentario sul Campo 65
Maria Moramarco autrice e cantante, regia di Pannone e Burli
Altamura - martedì 24 ottobre 2023
"Il grano il cielo il filo spinato" è il titolo di un documentario sul Campo 65, la più grande struttura di detenzione per prigionieri degli eserciti alleati in Italia durante la seconda guerra mondiale, che sorgeva sulla strada tra Altamura e Gravina in Puglia.
Con le canzoni di Maria Moramarco, autrice e cantante, e con la regia del documentarista Gianfranco Pannone e di Valerio Burli, è un progetto dell'associazione Suoni della Murgia, vincitore del bando Puglia Sounds Producers 2023.
Pur essendo collocato in un'area lontana dai fronti di guerra principali, attraverso Campo 65 è passata la storia del primo Novecento. Si tratta di una vicenda che per anni è stata in parte rimossa, restando quasi sconosciuta alle popolazioni del circondario. Nel periodo tra il 1942 e il 1943, Campo 65 ospitò circa 12 mila prigionieri del Commonwealth britannico di diverse nazionalità, catturati dalle forze armate dell'Asse sul fronte bellico nord africano e condotti in Italia. Proprio ispirandosi a quella vicenda Maria Moramarco ha scritto i testi e ha composto le musiche di alcune canzoni insieme a Luigi Bolognese, mentre i brani strumentali sono stati composti dall'ensemble Campo 65 (Carlo La Manna, Adolfo La Volpe, Fabio Mina, Francesco Savoretti).
A firmare la regia Gianfranco Pannone, autore di diversi documentari, alcuni prodotti dalla Rai, e finalista ai Nastri d'argento e ai David di Donatello, e Valerio Burli che si è occupato anche del montaggio e dell'editing. Nel documentario immagini e testimonianze provenienti dal passato si alternano a interviste e riprese video dell'attuale condizione del campo che sconta un annoso abbandono. Un racconto sottolineato da canzoni di grande impatto evocativo.
I testi dei brani sono in dialetto, solo nel caso della canzone "La lettera" vengono utilizzati sia il dialetto che la lingua inglese proprio per stabilire una connessione tra il territorio e la comunità internazionale dei prigionieri provenienti da diverse parti del mondo che è passata da questa vera e propria città, sorta nella Murgia, benché separata dalle altre. Le loro storie trovano eco oggi nei documenti e nei racconti dei discendenti di quei soldati. Il tema prevalente delle canzoni è quello della guerra, tristemente tornato di grande attualità negli ultimi anni: la paura, l'incertezza, la disperazione per l'assenza dei congiunti al fronte (proprio come ne "La Lettera"). Ma emergono dai testi anche le condizioni sociali della comunità agricola del territorio, il livello di miseria e il pesante lavoro dei campi che potevano perfino essere un inferno più duro della guerra.
"Ho attinto anche al materiale della tradizione - spiega Maria Moramarco, da diversi anni impegnata nelle ricerche e nella riscoperta dei canti dell'Alta Murgia - per raccontare la guerra come lontananza, il lamento di una donna, la disperazione dell'assenza e la mancanza di notizie di qualcuno dei suoi cari partito per la guerra come fatto storico ma allo stesso tempo così attuale".
Il video documentario "Campo 65-Il grano il cielo il filo spinato", realizzato grazie alla programmazione di Puglia Sounds Producers, verrà presentato in anteprima nella sua versione completa al pubblico e alla stampa a Bari oggi, alle 17, nell'auditorium del Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (Dirium) dell'Università degli Studi, nel complesso di Santa Teresa dei Maschi (città vecchia-strada Torretta). Seguirà un recital durante il quale verranno eseguite le canzoni contenute nel video documentario. Interverranno Paolo Ponzio, direttore del Dipartimento; Giuliano De Felice, docente di Archeologia dell'età moderna e contemporanea (Dirium) dell'Università degli Studi di Bari; Domenico Bolognese, presidente associazione Campo 65; Maria Moramarco, voce; Luigi Bolognese, chitarra; Angelo Michele Di Donna, letture. Il 27 ottobre alle 17.30 è in programma la presentazione del video nel Teatro-Multicinema "Mangiatordi" di Altamura, nell'ambito della terza rassegna storica internazionale organizzata dall'associazione Campo 65 su Luoghi e Memorie del 900, dal titolo "Liberazione, Altamura 1943". Interverranno Domenico Bolognese, presidente dell'associazione Campo 65; Giuliano De Felice, docente di Archeologia dell'età moderna e contemporanea del Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (Dirium) dell'Università degli Studi di Bari; Maria Moramarco, voce; Luigi Bolognese, chitarra; Angelo Michele Di Donna, letture. Anche in questo caso alla presentazione seguirà un recital.
Con le canzoni di Maria Moramarco, autrice e cantante, e con la regia del documentarista Gianfranco Pannone e di Valerio Burli, è un progetto dell'associazione Suoni della Murgia, vincitore del bando Puglia Sounds Producers 2023.
Pur essendo collocato in un'area lontana dai fronti di guerra principali, attraverso Campo 65 è passata la storia del primo Novecento. Si tratta di una vicenda che per anni è stata in parte rimossa, restando quasi sconosciuta alle popolazioni del circondario. Nel periodo tra il 1942 e il 1943, Campo 65 ospitò circa 12 mila prigionieri del Commonwealth britannico di diverse nazionalità, catturati dalle forze armate dell'Asse sul fronte bellico nord africano e condotti in Italia. Proprio ispirandosi a quella vicenda Maria Moramarco ha scritto i testi e ha composto le musiche di alcune canzoni insieme a Luigi Bolognese, mentre i brani strumentali sono stati composti dall'ensemble Campo 65 (Carlo La Manna, Adolfo La Volpe, Fabio Mina, Francesco Savoretti).
A firmare la regia Gianfranco Pannone, autore di diversi documentari, alcuni prodotti dalla Rai, e finalista ai Nastri d'argento e ai David di Donatello, e Valerio Burli che si è occupato anche del montaggio e dell'editing. Nel documentario immagini e testimonianze provenienti dal passato si alternano a interviste e riprese video dell'attuale condizione del campo che sconta un annoso abbandono. Un racconto sottolineato da canzoni di grande impatto evocativo.
I testi dei brani sono in dialetto, solo nel caso della canzone "La lettera" vengono utilizzati sia il dialetto che la lingua inglese proprio per stabilire una connessione tra il territorio e la comunità internazionale dei prigionieri provenienti da diverse parti del mondo che è passata da questa vera e propria città, sorta nella Murgia, benché separata dalle altre. Le loro storie trovano eco oggi nei documenti e nei racconti dei discendenti di quei soldati. Il tema prevalente delle canzoni è quello della guerra, tristemente tornato di grande attualità negli ultimi anni: la paura, l'incertezza, la disperazione per l'assenza dei congiunti al fronte (proprio come ne "La Lettera"). Ma emergono dai testi anche le condizioni sociali della comunità agricola del territorio, il livello di miseria e il pesante lavoro dei campi che potevano perfino essere un inferno più duro della guerra.
"Ho attinto anche al materiale della tradizione - spiega Maria Moramarco, da diversi anni impegnata nelle ricerche e nella riscoperta dei canti dell'Alta Murgia - per raccontare la guerra come lontananza, il lamento di una donna, la disperazione dell'assenza e la mancanza di notizie di qualcuno dei suoi cari partito per la guerra come fatto storico ma allo stesso tempo così attuale".
Il video documentario "Campo 65-Il grano il cielo il filo spinato", realizzato grazie alla programmazione di Puglia Sounds Producers, verrà presentato in anteprima nella sua versione completa al pubblico e alla stampa a Bari oggi, alle 17, nell'auditorium del Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (Dirium) dell'Università degli Studi, nel complesso di Santa Teresa dei Maschi (città vecchia-strada Torretta). Seguirà un recital durante il quale verranno eseguite le canzoni contenute nel video documentario. Interverranno Paolo Ponzio, direttore del Dipartimento; Giuliano De Felice, docente di Archeologia dell'età moderna e contemporanea (Dirium) dell'Università degli Studi di Bari; Domenico Bolognese, presidente associazione Campo 65; Maria Moramarco, voce; Luigi Bolognese, chitarra; Angelo Michele Di Donna, letture. Il 27 ottobre alle 17.30 è in programma la presentazione del video nel Teatro-Multicinema "Mangiatordi" di Altamura, nell'ambito della terza rassegna storica internazionale organizzata dall'associazione Campo 65 su Luoghi e Memorie del 900, dal titolo "Liberazione, Altamura 1943". Interverranno Domenico Bolognese, presidente dell'associazione Campo 65; Giuliano De Felice, docente di Archeologia dell'età moderna e contemporanea del Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (Dirium) dell'Università degli Studi di Bari; Maria Moramarco, voce; Luigi Bolognese, chitarra; Angelo Michele Di Donna, letture. Anche in questo caso alla presentazione seguirà un recital.