Territorio
Soppressione Province, le opzioni per Altamura
Le considerazioni di Aria Fresca. "Ma con chi ne parliamo, con chi ci confrontiamo?"
Altamura - venerdì 3 agosto 2012
10.40
A seguito del decreto, attualmente all'esame dei due rami del Parlamento per la sua conversione in legge, che prevede che le province di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria siano soppresse, con contestuale istituzione delle relative città metropolitane, il 1° gennaio 2014, ovvero precedentemente, alla data della cessazione o dello scioglimento del consiglio provinciale, Aria Fresca espone le proprie considerazioni.
Dato che il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia contestualmente soppressa (art. 18, co. 2), "se il disegno di riforma dovesse andare in porto – scrive il Movimento in una nota - in poco più di un anno e per legge (senza referendum, senza consultazioni popolari o deliberazioni di consiglio), a far parte dell'ambito territoriale della Città Metropolitana di Bari".
Aria Fresca spiega: "la Città Metropolitana cancella la provincia, non cancella i comuni che si vedono, anzi, assieme alle regioni incrementate le funzioni e i compiti (quelle ora della Provincia e non affidate alla Città Metropolitana). Ma con chi ne parliamo, con chi ci confrontiamo? Con quale governo, con quale sindaco e con quali forze di maggioranza che, con il loro immobilismo e la loro strafottenza, tengono prigioniera la Città? La classe dirigente della nostra Città dovrebbe occuparsi di queste cose, con urgenza e con determinazione".
Il Movimento disegna due opzioni possibili: "o guidare, con il peso che ci rinviene dall'essere la seconda comunità della provincia dopo Bari e con gli altri comuni della Murgia, il processo di costituzione e organizzazione della Città Metropolitana di Bari; oppure lavorare - con Gravina, Santeramo, Laterza, Poggiorsini, con i comuni di confine - ad organizzare la seconda provincia della Basilicata, venendo soppressa dal medesimo decreto quella di Matera".
La seconda ipotesi risulta però molto più faticosa e complessa, in quanto bisognerebbe attivare il procedimento disciplinato dall'art. 132, co. 2, della Costituzione: "Si può, con l'approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione e aggregati ad un'altra".
Dal Movimento, una domanda: "Ma in questa Città - dominata dai piccoli affanni quotidiani, dalle piccole speculazioni elettorali, dai compromessi e dai tatticismi per mantenere una poltrona o conquistarne una - chi è disponibile ad occuparsi di strategia territoriale, a pensare oltre il corto orizzonte degli egoismi personali, guardando al futuro?".
Dato che il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia contestualmente soppressa (art. 18, co. 2), "se il disegno di riforma dovesse andare in porto – scrive il Movimento in una nota - in poco più di un anno e per legge (senza referendum, senza consultazioni popolari o deliberazioni di consiglio), a far parte dell'ambito territoriale della Città Metropolitana di Bari".
Aria Fresca spiega: "la Città Metropolitana cancella la provincia, non cancella i comuni che si vedono, anzi, assieme alle regioni incrementate le funzioni e i compiti (quelle ora della Provincia e non affidate alla Città Metropolitana). Ma con chi ne parliamo, con chi ci confrontiamo? Con quale governo, con quale sindaco e con quali forze di maggioranza che, con il loro immobilismo e la loro strafottenza, tengono prigioniera la Città? La classe dirigente della nostra Città dovrebbe occuparsi di queste cose, con urgenza e con determinazione".
Il Movimento disegna due opzioni possibili: "o guidare, con il peso che ci rinviene dall'essere la seconda comunità della provincia dopo Bari e con gli altri comuni della Murgia, il processo di costituzione e organizzazione della Città Metropolitana di Bari; oppure lavorare - con Gravina, Santeramo, Laterza, Poggiorsini, con i comuni di confine - ad organizzare la seconda provincia della Basilicata, venendo soppressa dal medesimo decreto quella di Matera".
La seconda ipotesi risulta però molto più faticosa e complessa, in quanto bisognerebbe attivare il procedimento disciplinato dall'art. 132, co. 2, della Costituzione: "Si può, con l'approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione e aggregati ad un'altra".
Dal Movimento, una domanda: "Ma in questa Città - dominata dai piccoli affanni quotidiani, dalle piccole speculazioni elettorali, dai compromessi e dai tatticismi per mantenere una poltrona o conquistarne una - chi è disponibile ad occuparsi di strategia territoriale, a pensare oltre il corto orizzonte degli egoismi personali, guardando al futuro?".