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Cronaca

Sicurezza nel territorio, incontro Ente Parco e Corpo Forestale dello Stato

Il PD chiede un Assessore al Parco dell'Alta Murgia. La Giunta provinciale approva il Protocollo d'Intesa "Vivere sicuro"

Sono trascorsi alcuni giorni dall'omicidio di don Francesco Cassol, ucciso per errore, nella notte fra il 21 ed il 22 agosto scorsi, da un bracconiere altamurano che pensava di mirare ad un gruppo di cinghiali. Durante questo breve arco di tempo, sono sorti anche dei diverbi fra Corpo Forestale dello Stato e Parco Nazionale dell'Alta Murgia e fra quest'ultimo ed il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Il tragico avvenimento ha messo in evidenza il problema della sicurezza nel territorio. Una questione che la direzione dall'Ente Parco dell'Alta Murgia ed il nuovo coordinatore del Cta - Coordinamento territoriale ambientale – del Corpo Forestale dello Stato hanno deciso di affrontare in un incontro. Questo "nello spirito di collaborazione che sovrintende alle attività dell'Ente e del Corpo Forestale dello Stato", come si legge in una nota dell'Ente Parco. La prossima settimana, infatti, ci sarà un confronto "per mettere a punto d'intesa un primo programma operativo correlato alle esigenze di una maggiore e più efficace sorveglianza del territorio del Parco. La leale collaborazione tra le due amministrazioni - conclude il comunicato - è fondamento per una tutela dell'Area Protetta e per garantire ai fruitori del Parco migliori servizi e sicurezza".

Sull'omicidio del sacerdote veneto si è espresso anche il Partito Democratico di Altamura. "Nel Parco dell'Alta Murgia - scrive - si è verificato un gravissimo incidente mortale, che si poteva e doveva evitare. Con la regolamentazione vigente, si desume che il nostro Parco è di fatto ibernato. Ascoltiamo commenti autorevoli, che ci descrivono un territorio chiuso a chiave e non riserva libera gestita e fruibile da tutti coloro che lo desiderano. Una mancata comunicazione all'Ente Parco non può provocare la morte di un uomo che vuol dormire liberamente sotto le stelle. Certamente se l'attuale disciplina e controlli producono incidenti e bracconaggio, qualcosa non funziona. La tempestività con la quale si è risolto il caso ci fa riflettere. Si sanno chi sono i bracconieri e le cause che producono il bracconaggio. Invitiamo l'Amministrazione comunale - conclude il PD - a non insistere su battaglie di retroguardie per la perimetrazione del Parco, ma per la sua competenza e responsabilità faccia valere le prerogative del più titolato Comune della Murgia. Dia la delega ad un Assessore al Parco dell'Alta Murgia per risolvere i problemi degli operatori agricoli, allevatori e cittadini che vogliono fruire di tale bene. Per un diritto che viene ancora negato".

Circa la questione della sicurezza nel territorio, ieri la Giunta provinciale ha approvato lo schema del Protocollo d'Intesa "Vivere Sicuro", che prevede l'attuazione di servizi integrati relativi al controllo del territorio provinciale. Saranno coinvolti la Polizia Provinciale, le Polizie municipali e gli Istituti di Vigilanza privata. Il Protocollo d'Intesa ha l'obiettivo di "offrire – secondo le parole del comunicato - un più efficace impiego sinergico di risorse umane e tecniche al fine di garantire un presidio del territorio urbano ed extraurbano per la prevenzione ed il controllo di fenomeni relativi alla sicurezza stradale, alla tutela dell'ambiente e al contrasto di comportamenti illeciti". Il Protocollo sarà sottoposto al vaglio della Prefettura di Bari, della Procura della Repubblica di Bari, delle Forze di Polizia e dei Comuni che insistono sul territorio provinciale. La programmazione dei servizi previsti nell'atto sarà coordinata dal Prefetto e affidata al Comando di Polizia provinciale, che stabilirà, previe intese con i responsabili dei vari Corpi di Polizia municipale, le giornate e le fasce orarie di svolgimento delle attività di controllo, privilegiando quelle serali-notturne ed i giorni della settimana più critici.
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