Eventi e cultura
Si è spento il sole ed altri racconti
Presentato il libro dell'altamurano Domenico Montemurno. Una serata organizzata dal Rotary Club di Altamura e Gravina
Altamura - sabato 26 giugno 2010
Può capitare, quando si è giovani, di decidere di mettere per iscritto le proprie emozioni, di voler raccontare storie, esperienze, fantasie, di pensare alle incognite del futuro e di voler affidare alla penna le proprie riflessioni.
Con queste parole l'altamurano Domenico Montemurno introduce la sua prima opera letteraria, intitolata metaforicamente "Si è spento il sole ed altri racconti" (Albatros 2010). Una presentazione particolare, quella organizzata, lo scorso 18 giugno, presso l'Hotel san Nicola, dal Rotary Club - distretto 2120 di Altamura e Gravina. Particolare perché a parlare sono state le stesse pagine del libro. Accompagnate dalla voce dell'autore e del prof. Antonio Iervolino, relatore della serata. Tra i numerosi presenti, anche il presidente del Rotary Soccorso Maffei.
I racconti di Montemurno sono, a detta del prof. Iervolino, "espressione di giovinezza e di genuinità" in quanto mettono in evidenza la "capacità inventiva dell'autore". Si tratta di storie vere, di riflessioni e di vicende fuoriuscite all'improvviso dall'inchiostro. Tutte racchiudono una parte importante del loro "creatore". Scritte a mano su un quaderno degli anni Settanta, quando Montemurno era poco più che ventenne, non avevano altra finalità che raccontarsi alla vita. A distanza di anni si sono materializzate in un progetto e, dunque, in un libro. "Guardandomi indietro, ho ritrovato il passato", afferma l'autore sfogliando quelle pagine. Uno scrittore che scriveva per sé. E che, senza spiegarsi come, ritrova i suoi appunti lì, nello stesso cassetto in cui li aveva riposti durante la sua giovinezza: "È un regalo che mi sono fatto raccontando le cose del passato".
I personaggi principali del libro sono due, don Ciccio e Pasqualino, detto anche Pasquale Fusctizz. È quest'ultimo il vero protagonista della storia poiché si ritrova invischiato in vicende più grandi di lui. È fusctizz, brigante per amore della sua donna, Carmela, promessa in sposa a don Ciccio. In un'ambientazione a tratti verghiana, dove a prevalere è il lavoro nei campi, s'insinua, malvagio, il seme della guerra. Siamo ai primi del '900 e Pasqualino è chiamato alle armi. In quel treno che lo conduce verso un destino ignoto, prende la decisione di ritornare indietro. Da allora sarà chiamato fusctizz, fuggitivo, disertore. E alla morte di Don Ciccio, proprietario terriero ingenuamente affetto da delirio di onnipotenza, ma in grado di dare lavoro a tutti, il sole si spegne insieme alla speranza di chi, grazie a quella terra, ha potuto guardare il giorno.
Con queste parole l'altamurano Domenico Montemurno introduce la sua prima opera letteraria, intitolata metaforicamente "Si è spento il sole ed altri racconti" (Albatros 2010). Una presentazione particolare, quella organizzata, lo scorso 18 giugno, presso l'Hotel san Nicola, dal Rotary Club - distretto 2120 di Altamura e Gravina. Particolare perché a parlare sono state le stesse pagine del libro. Accompagnate dalla voce dell'autore e del prof. Antonio Iervolino, relatore della serata. Tra i numerosi presenti, anche il presidente del Rotary Soccorso Maffei.
I racconti di Montemurno sono, a detta del prof. Iervolino, "espressione di giovinezza e di genuinità" in quanto mettono in evidenza la "capacità inventiva dell'autore". Si tratta di storie vere, di riflessioni e di vicende fuoriuscite all'improvviso dall'inchiostro. Tutte racchiudono una parte importante del loro "creatore". Scritte a mano su un quaderno degli anni Settanta, quando Montemurno era poco più che ventenne, non avevano altra finalità che raccontarsi alla vita. A distanza di anni si sono materializzate in un progetto e, dunque, in un libro. "Guardandomi indietro, ho ritrovato il passato", afferma l'autore sfogliando quelle pagine. Uno scrittore che scriveva per sé. E che, senza spiegarsi come, ritrova i suoi appunti lì, nello stesso cassetto in cui li aveva riposti durante la sua giovinezza: "È un regalo che mi sono fatto raccontando le cose del passato".
I personaggi principali del libro sono due, don Ciccio e Pasqualino, detto anche Pasquale Fusctizz. È quest'ultimo il vero protagonista della storia poiché si ritrova invischiato in vicende più grandi di lui. È fusctizz, brigante per amore della sua donna, Carmela, promessa in sposa a don Ciccio. In un'ambientazione a tratti verghiana, dove a prevalere è il lavoro nei campi, s'insinua, malvagio, il seme della guerra. Siamo ai primi del '900 e Pasqualino è chiamato alle armi. In quel treno che lo conduce verso un destino ignoto, prende la decisione di ritornare indietro. Da allora sarà chiamato fusctizz, fuggitivo, disertore. E alla morte di Don Ciccio, proprietario terriero ingenuamente affetto da delirio di onnipotenza, ma in grado di dare lavoro a tutti, il sole si spegne insieme alla speranza di chi, grazie a quella terra, ha potuto guardare il giorno.