Cronaca
Sequestro di beni alla Tradeco per 3,7 milioni di euro
Per indebita compensazione di crediti d'imposta
Altamura - giovedì 4 giugno 2020
12.11 Comunicato Stampa
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bari hanno sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente, saldi attivi dei conti correnti intestati alla società TRA.DE.CO. S.r.l., (società in fallimento dal 08/10/2018 autorizzata al servizio di raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani "RSU"), nonché conti correnti personali, appartamenti, quote societarie ed altri beni di valore, riconducibili agli ex amministratori e legali rappresentanti della menzionata società.
Lo rende noto un comunicato della Procura della Repubblica di Bari.
Il provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Bari – Ufficio GIP – su richiesta della Procura della Repubblica di Bari è stato eseguito dai finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Capitali, articolazione interna al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, specializzata nel contrasto agli illeciti finanziari, societari e fallimentari.
Secondo gli inquirenti, dagli accertamenti esperiti sotto la direzione del Procuratore Aggiunto dott. Roberto Rossi e del Sostituto Procuratore dott. Giuseppe Dentamaro, è emerso che la TRA.DE.CO. S.r.l., nel periodo dal 2015 al 2018 (prima della dichiarazione di fallimento), "ha fittiziamente adempiuto al pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali (INPS ed INAIL) riferiti ai propri dipendenti mediante l'utilizzo, in compensazione, di crediti d'imposta derivanti da agevolazioni sul consumo di carburante per autotrazione (c.d. carbon tax) non spettanti per complessivi euro 1.255.872,39, in quanto utilizzati prima del loro riconoscimento da parte dall'Agenzia delle Dogane di Bari, ovvero del tutto inesistenti per complessivi euro 2.543.322,58.
Gli accertamenti svolti hanno inoltre consentito di appurare che tali condotte illecite erano finalizzate ad ottenere il Documento di Regolarità Contributiva (DURC), necessario per la partecipazione alle gare pubbliche di appalto nell'ambito dell'attività di raccolta e trasporto di rifiuti".
Oltre al sequestro preventivo del "profitto" conseguito dai reati tributari perpetrati, i finanzieri hanno notificato ai due rappresentanti legali protempore della società fallita l'informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica di Bari per l'ipotesi di reato di "Indebita compensazione di contributi previdenziali ed assistenziali".
Lo rende noto un comunicato della Procura della Repubblica di Bari.
Il provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Bari – Ufficio GIP – su richiesta della Procura della Repubblica di Bari è stato eseguito dai finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Capitali, articolazione interna al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, specializzata nel contrasto agli illeciti finanziari, societari e fallimentari.
Secondo gli inquirenti, dagli accertamenti esperiti sotto la direzione del Procuratore Aggiunto dott. Roberto Rossi e del Sostituto Procuratore dott. Giuseppe Dentamaro, è emerso che la TRA.DE.CO. S.r.l., nel periodo dal 2015 al 2018 (prima della dichiarazione di fallimento), "ha fittiziamente adempiuto al pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali (INPS ed INAIL) riferiti ai propri dipendenti mediante l'utilizzo, in compensazione, di crediti d'imposta derivanti da agevolazioni sul consumo di carburante per autotrazione (c.d. carbon tax) non spettanti per complessivi euro 1.255.872,39, in quanto utilizzati prima del loro riconoscimento da parte dall'Agenzia delle Dogane di Bari, ovvero del tutto inesistenti per complessivi euro 2.543.322,58.
Gli accertamenti svolti hanno inoltre consentito di appurare che tali condotte illecite erano finalizzate ad ottenere il Documento di Regolarità Contributiva (DURC), necessario per la partecipazione alle gare pubbliche di appalto nell'ambito dell'attività di raccolta e trasporto di rifiuti".
Oltre al sequestro preventivo del "profitto" conseguito dai reati tributari perpetrati, i finanzieri hanno notificato ai due rappresentanti legali protempore della società fallita l'informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica di Bari per l'ipotesi di reato di "Indebita compensazione di contributi previdenziali ed assistenziali".