Cronaca
Sequestrata cava dismessa usata per smaltire rifiuti edili
Indagini dei carabinieri forestali. Nove denunciati
Altamura - martedì 30 aprile 2024
14.19 Comunicato Stampa
I militari coordinati dal Gruppo Carabinieri forestale di Bari, con l'ausilio del Reparto Carabinieri Parco Nazionale dell'AltaMurgia e della Compagnia CC di Altamura, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procuradella Repubblica, con cui è stato disposto il sequestro di una cava in disuso e di n. 7 autocarri utilizzati per il trasporto illecito del materiale.
Le indagini, condotte dal Nucleo CC Forestale di Altamura, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di nove soggetti presunti responsabili dello scarico e tombamento all'interno della cava di oltre 8000 metri cubi di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, con il coinvolgimento di n. 4 società.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal GIP, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, nella cava dismessa sarebbero stati perpetrati sistematici scarichi di rifiuti speciali (più di 400viaggi in meno di un anno utilizzando gli automezzi pesanti oggetto di sequestro), verosimilmente derivanti da demolizione edilizia, nonché una periodica attività di occultamento e tombamento degli stessi rifiuti.
L'area oggetto di sequestro, pari a circa 9 ettari, è di particolare pregio ambientale, in quanto ricadente nella Zona Speciale di Conservazione "Murgia Alta", compresa nella"Rete Natura 2000": le condotte tenute dagli odierni indagati, avrebbero causato una compromissione ed il deterioramento in misura significativa e misurabile delle matrici ambientalidel sito, integranti un'ipotesi di inquinamento ambientale.
Sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di nove persone che risultano indagate in concorso tra loro per i reati di inquinamento ambientale, esercizio di discarica abusiva, falsità in atti, gestione illecita e miscelazione non autorizzata di rifiuti.
Inoltre, alle società coinvolte è stato contestato l'illecitoamministrativo dipendente da reato previsto dal D. Lgs. 231/2001 per le persone giuridiche, in quanto gli stessi reati sarebbero stati commessi nell'interesse dell'ente con l'intento di omettere l'adozione delle procedure, cautele e precauzioni prescritte a tutela dell'ambiente al fine dell'aumento dellaproduttività aziendale, ovvero recando vantaggio all'entestesso, in ragione del risparmio economico e del maggiorprofitto procurato con tali condotte illecite.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Resta alta l'attenzione dei Reparti dei Carabinieri Forestali in provincia di Bari nel contrasto alle molteplici forme di gestione illecita di rifiuti, al fine di tutelare l'ambiente ed il pregevole territorio pugliese.
Le indagini, condotte dal Nucleo CC Forestale di Altamura, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di nove soggetti presunti responsabili dello scarico e tombamento all'interno della cava di oltre 8000 metri cubi di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, con il coinvolgimento di n. 4 società.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal GIP, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, nella cava dismessa sarebbero stati perpetrati sistematici scarichi di rifiuti speciali (più di 400viaggi in meno di un anno utilizzando gli automezzi pesanti oggetto di sequestro), verosimilmente derivanti da demolizione edilizia, nonché una periodica attività di occultamento e tombamento degli stessi rifiuti.
L'area oggetto di sequestro, pari a circa 9 ettari, è di particolare pregio ambientale, in quanto ricadente nella Zona Speciale di Conservazione "Murgia Alta", compresa nella"Rete Natura 2000": le condotte tenute dagli odierni indagati, avrebbero causato una compromissione ed il deterioramento in misura significativa e misurabile delle matrici ambientalidel sito, integranti un'ipotesi di inquinamento ambientale.
Sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di nove persone che risultano indagate in concorso tra loro per i reati di inquinamento ambientale, esercizio di discarica abusiva, falsità in atti, gestione illecita e miscelazione non autorizzata di rifiuti.
Inoltre, alle società coinvolte è stato contestato l'illecitoamministrativo dipendente da reato previsto dal D. Lgs. 231/2001 per le persone giuridiche, in quanto gli stessi reati sarebbero stati commessi nell'interesse dell'ente con l'intento di omettere l'adozione delle procedure, cautele e precauzioni prescritte a tutela dell'ambiente al fine dell'aumento dellaproduttività aziendale, ovvero recando vantaggio all'entestesso, in ragione del risparmio economico e del maggiorprofitto procurato con tali condotte illecite.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Resta alta l'attenzione dei Reparti dei Carabinieri Forestali in provincia di Bari nel contrasto alle molteplici forme di gestione illecita di rifiuti, al fine di tutelare l'ambiente ed il pregevole territorio pugliese.