La città
Santa Teresa, nessun dialogo tra le parti
Il Comitato: "Comportamenti antigiuridici dell'amministrazione"
Altamura - venerdì 4 luglio 2014
9.09
"Non si tratta di una battaglia tra il Comitato di Piazza S. Teresa ed il Comune, bensì di una lotta per il rispetto della legalità".
All'indomani delle dichiarazioni del sindaco Mario Stacca a Gravinalife, arriva a stretto giro di posta la replica del Comitato. Nessun incontro tra le parti, come previsto, ma una lettera protocollata con cui i referenti Antonio Vulpio e Marilena Loporcaro stigmatizzano i "comportamenti antigiuridici" messi in atto dall'amministrazione, consistenti nell'inosservanza delle norme vigenti "in materia di igiene, sicurezza, pubblica incolumità, urbanistica e tutela di beni architettonici e paesaggistici", citando gli organi competenti critici verso Palazzo di Città sulla vicenda del mercato di via Maggio 1648: Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione, Servizio di Igiene Sanità Pubblica, Nucleo Antisofisticazione, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Una vicenda che parte dal 2008, quando il mercato venne spostato da piazza Matteotti, destinata a contenere parcheggi, alla zona di Santa Teresa. Nel 2012 la prima ordinanza sindacale, che definisce "provvisorio" lo spostamento in via Maggio 1648. "Una provvisorietà – continua il documento del Comitato – lunga 28 mesi, circa 3 anni".
"Abbiamo fatto un esposto alla Procura – dichiara Marilena Loporcaro - che è stato archiviato sulla base dell'impegno dell'amministrazione a regolamentare il traffico, con un'ordinanza inapplicabile che prevedeva la deviazione del traffico in una via troppo stretta e l'installazione di pannelli fonoassorbenti. Una sentenza della Cassazione ha detto no alla vendita di prodotti in strada".
Dopo il mancato incontro tra Comune e Comitato, le posizioni restano lontane, con l'unica certezza che la patata bollente passerà alla prossima amministrazione.
All'indomani delle dichiarazioni del sindaco Mario Stacca a Gravinalife, arriva a stretto giro di posta la replica del Comitato. Nessun incontro tra le parti, come previsto, ma una lettera protocollata con cui i referenti Antonio Vulpio e Marilena Loporcaro stigmatizzano i "comportamenti antigiuridici" messi in atto dall'amministrazione, consistenti nell'inosservanza delle norme vigenti "in materia di igiene, sicurezza, pubblica incolumità, urbanistica e tutela di beni architettonici e paesaggistici", citando gli organi competenti critici verso Palazzo di Città sulla vicenda del mercato di via Maggio 1648: Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione, Servizio di Igiene Sanità Pubblica, Nucleo Antisofisticazione, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Una vicenda che parte dal 2008, quando il mercato venne spostato da piazza Matteotti, destinata a contenere parcheggi, alla zona di Santa Teresa. Nel 2012 la prima ordinanza sindacale, che definisce "provvisorio" lo spostamento in via Maggio 1648. "Una provvisorietà – continua il documento del Comitato – lunga 28 mesi, circa 3 anni".
"Abbiamo fatto un esposto alla Procura – dichiara Marilena Loporcaro - che è stato archiviato sulla base dell'impegno dell'amministrazione a regolamentare il traffico, con un'ordinanza inapplicabile che prevedeva la deviazione del traffico in una via troppo stretta e l'installazione di pannelli fonoassorbenti. Una sentenza della Cassazione ha detto no alla vendita di prodotti in strada".
Dopo il mancato incontro tra Comune e Comitato, le posizioni restano lontane, con l'unica certezza che la patata bollente passerà alla prossima amministrazione.