Ospedale e sanità
Sanità, a Natale i precari vanno a casa
Domenico Cirasole: "A rischio servizi presso l'ospedale di Altamura". Lunedì manifestazione al Palazzo della Regione
Altamura - venerdì 12 novembre 2010
17.11
Piano di rientro sanitario regionale. Legge 30. Blocco del turn-over. Si continua a parlare di sanità. Un tema che sta suscitando non poche tensioni. Un futuro incerto attende numerosi precari – medici e infermieri assunti a tempo determinato - che, il prossimo 31 dicembre 2010, rischiano di fare la valigia per tornare a casa. Con conseguenze gravi sui servizi sanitari che dovrebbero essere garantiti ai cittadini. "Un futuro senza lavoro che fa paura", scrive nel suo blog Domenico Cirasole, infermiere dell'ospedale Umberto I di Altamura. Cirasole si fa portavoce delle preoccupazioni della categoria e spiega: "Gli incarichi a tempo in scadenza al 31 dicembre non saranno rinnovati. Ci sarà il blocco totale delle assunzioni, di ogni forma di proroga e anche di eventuali avvisi pubblici dal 1º gennaio 2011 al 2013. Qualsiasi tipo di posto a tempo determinato non potrà essere riconfermato, noi andremo a casa. In realtà - chiarisce - il blocco del turn-over è stato previsto per i pensionamenti, cioè le persone che vanno in pensione non potranno essere sostituite con nuove assunzioni. La legge 30, però, non considera la vita dei precari".
Infermieri, medici, tecnici, dunque, non potranno sperare in alcuna proroga del contratto a termine: "Non avremo né cassa integrazione né una ricollocazione. Noi precari, che mandiamo avanti la pubblica assistenza, non siamo tutelati in nessuna maniera. Ci aspetta un amaro regalo di Natale".
Cirasole parla dell'Ospedale di Altamura: "Per garantire il funzionamento dei servizi di UTIC (ndr, Unità Terapia Intensiva Coronaria) e di rianimazione, assicurati da qualche anno, sono stati assunti medici ed infermieri a termine. Per Altamura andranno a casa tre o quattro rianimatori, due cardiologi, una ventina di infermieri che si occupano dell'assistenza domiciliare e una quarantina di infermieri che operano nel presidio ospedaliero".
Per ricoprire i vuoti, secondo le parole di Cirasole, la Asl/Ba avrebbe indetto una mobilità interna d'ufficio: "Questo significa trasferimento ad Altamura di medici e di infermieri da altre città limitrofe. E questo significa anche collocare il personale in reparti diversi da quelli in cui solitamente ha lavorato e acquisito esperienza. Si mette a rischio il diritto alla salute. Attualmente c'è già carenza di personale". La penuria di personale "si ripercuoterà sui servizi. Ridurre il servizio del Pronto Soccorso o di una UTIC, per esempio, significa non poter più curare un infarto ad Altamura. L'ambulanza dovrà raggiungere altre UTIC, considerando che le UTIC sono sempre piene e le più vicine si trovano a Bari e a Matera. Questo significa mettere a rischio la vita della popolazione altamurana".
I precari e gli stabilizzanti manifesteranno lunedì 15 novembre a Bari, presso il Palazzo della Regione, per chiedere di tutelare "il diritto al lavoro e alla salute".
Infermieri, medici, tecnici, dunque, non potranno sperare in alcuna proroga del contratto a termine: "Non avremo né cassa integrazione né una ricollocazione. Noi precari, che mandiamo avanti la pubblica assistenza, non siamo tutelati in nessuna maniera. Ci aspetta un amaro regalo di Natale".
Cirasole parla dell'Ospedale di Altamura: "Per garantire il funzionamento dei servizi di UTIC (ndr, Unità Terapia Intensiva Coronaria) e di rianimazione, assicurati da qualche anno, sono stati assunti medici ed infermieri a termine. Per Altamura andranno a casa tre o quattro rianimatori, due cardiologi, una ventina di infermieri che si occupano dell'assistenza domiciliare e una quarantina di infermieri che operano nel presidio ospedaliero".
Per ricoprire i vuoti, secondo le parole di Cirasole, la Asl/Ba avrebbe indetto una mobilità interna d'ufficio: "Questo significa trasferimento ad Altamura di medici e di infermieri da altre città limitrofe. E questo significa anche collocare il personale in reparti diversi da quelli in cui solitamente ha lavorato e acquisito esperienza. Si mette a rischio il diritto alla salute. Attualmente c'è già carenza di personale". La penuria di personale "si ripercuoterà sui servizi. Ridurre il servizio del Pronto Soccorso o di una UTIC, per esempio, significa non poter più curare un infarto ad Altamura. L'ambulanza dovrà raggiungere altre UTIC, considerando che le UTIC sono sempre piene e le più vicine si trovano a Bari e a Matera. Questo significa mettere a rischio la vita della popolazione altamurana".
I precari e gli stabilizzanti manifesteranno lunedì 15 novembre a Bari, presso il Palazzo della Regione, per chiedere di tutelare "il diritto al lavoro e alla salute".