Eventi e cultura
Sagra della pecora: il possibile rilancio di una filiera
Riuscita anche la seconda edizione
Altamura - mercoledì 21 agosto 2019
21.00
Buona anche la seconda. L'edizione bis della "Sagra della pecora - Murgia a morsi", a cura dell'associazione Algramà, si è tenuta ad Altamura dal 16 al 18 agosto presso il giardino del Monastero del Soccorso, in concomitanza con il periodo delle feste mariane e particolarmente della Madonna del Buoncammino.
Non è solo una sagra per deliziare il palato con degustazioni e piatti appetitosi della tradizioni. Il progetto dell'associazione guidata da Gianni Moramarco propone la valorizzazione della filiera con la proposta di inserimento dei prodotti derivati nelle Deco (denominazioni comunali e denominazioni di origine) per rilanciare il settore. E lo fa su scala territoriale, allargando i confini e coinvolgendo le città vicine, particolarmente Gravina.
Presso la sede del GAL Terre di Murgia è stato allestito un vero e proprio mercatino del gusto, con postazioni per la somministrazione di piatti tipici a base di pecora murgiana. Presenti anche spazi dedicati alla mostra di manufatti, esposizioni di fotografie su Gravina (a cura di Carlo Centonze) e oggetti della tradizione contadina. Si sono tenuti anche concerti e spettacoli di musica popolare (Jazzabanna e Etnikàntaro).
Prima dell'avvento di altri settori economici, l'allevamento di ovini è stato fondamentale nella storia di Altamura. Era una ricchezza, soprattutto per la sussistenza delle famiglie che vivevano nelle campagne perché consentiva di ricavare latte, carne e lana.
La pecora "Altamurana" è quasi del tutto scomparsa anche se una quota molto limitata di capi viene conservata e allevata per la continuità genetica.
Micro-filiere si alimentano tuttora dagli allevamenti di ovini con prodotti pregiati e ricercati e con il riutilizzo della lana. Scopo della sagra, giunta alla seconda edizione, è proprio rinverdire quel passato per valorizzare le produzioni locali che conservano tutta la sapienza della sana cultura contadina e che garantiscono sicurezza alimentare.
(o.br.)
Non è solo una sagra per deliziare il palato con degustazioni e piatti appetitosi della tradizioni. Il progetto dell'associazione guidata da Gianni Moramarco propone la valorizzazione della filiera con la proposta di inserimento dei prodotti derivati nelle Deco (denominazioni comunali e denominazioni di origine) per rilanciare il settore. E lo fa su scala territoriale, allargando i confini e coinvolgendo le città vicine, particolarmente Gravina.
Presso la sede del GAL Terre di Murgia è stato allestito un vero e proprio mercatino del gusto, con postazioni per la somministrazione di piatti tipici a base di pecora murgiana. Presenti anche spazi dedicati alla mostra di manufatti, esposizioni di fotografie su Gravina (a cura di Carlo Centonze) e oggetti della tradizione contadina. Si sono tenuti anche concerti e spettacoli di musica popolare (Jazzabanna e Etnikàntaro).
Prima dell'avvento di altri settori economici, l'allevamento di ovini è stato fondamentale nella storia di Altamura. Era una ricchezza, soprattutto per la sussistenza delle famiglie che vivevano nelle campagne perché consentiva di ricavare latte, carne e lana.
La pecora "Altamurana" è quasi del tutto scomparsa anche se una quota molto limitata di capi viene conservata e allevata per la continuità genetica.
Micro-filiere si alimentano tuttora dagli allevamenti di ovini con prodotti pregiati e ricercati e con il riutilizzo della lana. Scopo della sagra, giunta alla seconda edizione, è proprio rinverdire quel passato per valorizzare le produzioni locali che conservano tutta la sapienza della sana cultura contadina e che garantiscono sicurezza alimentare.
(o.br.)