Cronaca
Sacerdote veneto ucciso nelle campagne di Altamura
Un cacciatore si sarebbe costituito. Mons. Mario Paciello esprime la vicinanza della Diocesi
Altamura - lunedì 23 agosto 2010
10.39
Un ritiro spirituale trasformatosi in tragedia. L'omicidio di don Francesco Cassol, 55 anni, parroco della chiesa di San Martino di Longarone (Belluno), ha lasciato la città senza parole. Un colpo di fucile all'addome, sparato nella notte fra il 21 e il 22 agosto scorsi, mentre il sacerdote dormiva nel suo sacco a pelo, nelle campagne di Altamura. Insieme a circa 20 giovani e adulti aveva deciso di pernottare nei pressi del Pulo. Dal 18 al 26 agosto, il gruppo avrebbe dovuto dedicare il proprio tempo al cammino, alla preghiera e alla natura murgiana, dormendo all'aria aperta.
Il corpo senza vita è stato ritrovato domenica, all'alba. Verso mezzanotte, qualcuno dei partecipanti avrebbe sentito un rumore e il motore di un'auto che si allontanava velocemente. Nessuno, però, si è reso conto dell'accaduto se non nelle prime ore del giorno. Inizialmente si era pensato alla vendetta di un uomo, proprietario dei terreni della zona. Ipotesi messa da parte dopo il ritrovamento del bossolo del proiettile – a circa 28 metri dal luogo - calibro 30.06. Un calibro, quest'ultimo, utilizzato per la caccia del cinghiale. La pista che gli inquirenti stanno seguendo è quella dell'errore di un cacciatore, che avrebbe scambiato il sacco a pelo dove dormiva il sacerdote proprio per un cinghiale. Qualche movimento nel buio avrebbe fatto pensare alla presenza dell'animale. Sono in corso le indagini e gli interrogatori dei carabinieri.
Intanto il vescovo della diocesi di Altamura – Gravina e Acquaviva della Fonti, mons. Mario Paciello, ha espresso al Vescovo di Belluno - Feltre e alla famiglia di don Francesco Cassol "la vicinanza, la solidarietà e la preghiera di tutta la Diocesi per il grave evento che ha toccato tutti". Inoltre, lo stesso Vescovo, attraverso un sacerdote e in collaborazione con la Protezione Civile del Comune di Altamura, "si è fatto vicino ai giovani e agli adulti che accompagnavano don Francesco nel cammino di preghiera offrendo aiuti spirituali e materiali. L'invito – si legge nella nota della Diocesi - è ad attendere lo sviluppo delle indagini e a pregare per don Francesco".
Ultimo aggiornamento, ore 14.00
Un cacciatore si sarebbe costituito in mattinata.
Il corpo senza vita è stato ritrovato domenica, all'alba. Verso mezzanotte, qualcuno dei partecipanti avrebbe sentito un rumore e il motore di un'auto che si allontanava velocemente. Nessuno, però, si è reso conto dell'accaduto se non nelle prime ore del giorno. Inizialmente si era pensato alla vendetta di un uomo, proprietario dei terreni della zona. Ipotesi messa da parte dopo il ritrovamento del bossolo del proiettile – a circa 28 metri dal luogo - calibro 30.06. Un calibro, quest'ultimo, utilizzato per la caccia del cinghiale. La pista che gli inquirenti stanno seguendo è quella dell'errore di un cacciatore, che avrebbe scambiato il sacco a pelo dove dormiva il sacerdote proprio per un cinghiale. Qualche movimento nel buio avrebbe fatto pensare alla presenza dell'animale. Sono in corso le indagini e gli interrogatori dei carabinieri.
Intanto il vescovo della diocesi di Altamura – Gravina e Acquaviva della Fonti, mons. Mario Paciello, ha espresso al Vescovo di Belluno - Feltre e alla famiglia di don Francesco Cassol "la vicinanza, la solidarietà e la preghiera di tutta la Diocesi per il grave evento che ha toccato tutti". Inoltre, lo stesso Vescovo, attraverso un sacerdote e in collaborazione con la Protezione Civile del Comune di Altamura, "si è fatto vicino ai giovani e agli adulti che accompagnavano don Francesco nel cammino di preghiera offrendo aiuti spirituali e materiali. L'invito – si legge nella nota della Diocesi - è ad attendere lo sviluppo delle indagini e a pregare per don Francesco".
Ultimo aggiornamento, ore 14.00
Un cacciatore si sarebbe costituito in mattinata.