Territorio
Rinviare la stagione della caccia?
Legambiente scrive a Stefano. Nel mirino la fauna pugliese
Altamura - lunedì 3 settembre 2012
Domenica 16 settembre partirà ufficialmente la stagione di caccia e, alla luce delle attuali condizioni climatiche, Legambiente Puglia ha chiesto all'assessore regionale Dario Stefàno di posticipare l'apertura della stagione venatoria 2012-2013.
"La nostra richiesta - precisa Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia - mira a preservare alcune specie faunistiche che, a causa della lunga estate afosa appena trascorsa, sono ancora in un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico. Sempre a causa delle elevate temperature, sul nostro territorio sono presenti tutt'ora molte specie protette migratrici". "Chiediamo pure - aggiunge Tarantini - l'annullamento dell'apertura anticipata della stagione venatoria. Il via libera anticipato alle doppiette, è una prassi che colpisce un periodo delicato per molti animali ancora attenti alla cura dei giovani nati e, inoltre, è una deroga alla legge sulla caccia che dovrebbe essere applicata solo in casi eccezionali".
Legambiente in linea con le richieste mosse a livello nazionale dalle associazioni Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli e WWF poi accolte dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, chiede che la Regione adotti un provvedimento eccezionale finalizzato al posticipo della stagione venatoria per non danneggiare ulteriormente la fauna presente sul nostro territorio già fortemente provata sia dalla lunga sicità sia dai numerosi incendi che hanno dustrutto tanto habitat. Dall'inizio dell'estate, infatti, si sono versificati sull'intero territorio regionale circa 474 incendi, molti di vastissime proporzioni, oltre il doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e sono andati in cenere 5474 ettari di superficie; i focolai non boschivi sono stati 216 e hanno mandato in fumo 1014 ettari di vegetazione. "Alla luce di questi dati l'apertura della caccia, e l'eventuale pre-apertura - conclude Tarantini ̶ rappresenterebbe una vera sciagura per la nostra fauna già duramente provata dalla calda stagione estiva. Auspichiamo che in Puglia sia la politica a prendere provvedimenti e non il Tar a imporre le decisioni, come è avvenuto in Campania e nel Lazio".
"La nostra richiesta - precisa Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia - mira a preservare alcune specie faunistiche che, a causa della lunga estate afosa appena trascorsa, sono ancora in un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico. Sempre a causa delle elevate temperature, sul nostro territorio sono presenti tutt'ora molte specie protette migratrici". "Chiediamo pure - aggiunge Tarantini - l'annullamento dell'apertura anticipata della stagione venatoria. Il via libera anticipato alle doppiette, è una prassi che colpisce un periodo delicato per molti animali ancora attenti alla cura dei giovani nati e, inoltre, è una deroga alla legge sulla caccia che dovrebbe essere applicata solo in casi eccezionali".
Legambiente in linea con le richieste mosse a livello nazionale dalle associazioni Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli e WWF poi accolte dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, chiede che la Regione adotti un provvedimento eccezionale finalizzato al posticipo della stagione venatoria per non danneggiare ulteriormente la fauna presente sul nostro territorio già fortemente provata sia dalla lunga sicità sia dai numerosi incendi che hanno dustrutto tanto habitat. Dall'inizio dell'estate, infatti, si sono versificati sull'intero territorio regionale circa 474 incendi, molti di vastissime proporzioni, oltre il doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e sono andati in cenere 5474 ettari di superficie; i focolai non boschivi sono stati 216 e hanno mandato in fumo 1014 ettari di vegetazione. "Alla luce di questi dati l'apertura della caccia, e l'eventuale pre-apertura - conclude Tarantini ̶ rappresenterebbe una vera sciagura per la nostra fauna già duramente provata dalla calda stagione estiva. Auspichiamo che in Puglia sia la politica a prendere provvedimenti e non il Tar a imporre le decisioni, come è avvenuto in Campania e nel Lazio".