Palazzo di città
Ricorso al Tar su gestione rifiuti, decisione rinviata
Promosso da alcuni cittadini per la differenza nei conti del servizio
Altamura - mercoledì 6 novembre 2019
10.10
Aggiornamento
Il Tar deciderà nel merito. Oggi l'udienza per la sospensiva non si è tenuta.
In una comunicazione l'amministrazione comunale afferma: "Nella Camera di Consiglio, tenutasi in data odierna, dinanzi alla I Sezione del TAR Puglia Bari, la sospensiva richiesta con il ricorso avverso le disposizioni di bilancio del Comune di Altamura, riguardanti le tariffe TARI per il 2019 è stata cancellata dal ruolo. Le delibere, pertanto, restano in vigore valide ed efficaci. Il TAR non ha fissato alcuna data per la trattazione nel merito della controversia.
A stretto giro arriva una comunicazione dei ricorrenti: "Il TAR ha ravvisato la necessità di un'analisi nel merito delle questioni dedotte con il ricorso e pertanto il Presidente ha disposto la cancellazione del ruolo dell'istanza cautelare ritenendo necessaria un analisi approfondita anche alla luce dei motivi aggiunti in corso di proposizione. L'udienza di merito verrà fissata a breve".
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Si discute oggi al Tar di Bari il ricorso presentato da dieci cittadini altamurani, rappresentati dall'avvocato Eugenio Lorusso, in cui si contesta una serie di "incongruenze e illegittimità" negli atti finanziari del Comune di Altamura. Nello specifico si denunciano le discrepanze tra quanto dichiarato, prima dalla giunta comunale e poi approvato dal consiglio, nel provvedimento di assestamento di bilancio e quanto invece approvato dall'assemblea dell'Aro Bari 4 in sede di approvazione del Pef (piano economico finanziario).
Secondo quanto sostenuto dal legale che difende gli interessi dei cittadini, in sede di assestamento di bilancio il governo cittadino ha sostenuto che nel corso del 2019 non ci sono state variazioni sostanziali del costo di gestione dei rifiuti solidi urbani dichiarando, per l'anno in corso, un costo per il servizio pari a 13.843.243,64 di euro e lasciando invariate le tariffe Tari. Numeri ben diversi da quelli dichiarati dall'Aro: il Pef per Altamura è determinato in 7.213.855,93 euro.
Di chi l'errore? Dell'Aro o del Comune? "Delle due l'una – rimarca il legale - o il costo di gestione del servizio in questione, per l'anno 2019, è di fatto diminuito, e ciò avrebbe dovuto determinare un abbassamento delle tariffe TARI. Oppure, vi è stato un errore nella redazione del piano economico finanziario poi approvato dall'Ambito territoriale. Sta di fatto che si è determinata una discrepanza, con riferimento ai medesimi costi, tra quanto indicato negli atti del bilancio comunale e quanto previsto invece nel piano economico finanziario". Data la notevole discrepanza, i firmatari del ricorso hanno contestualmente denunciato anche l'illegittimità della delibera di giunta con cui si assesta l'equilibrio di bilancio, consapevoli delle macroscopiche discrepanze nelle voci di spesa dichiarate dal Comune di Altamura.
La richiesta inviata al Tribunale amministrativo di Bari è quella di sospendere e nel merito annullare tutti gli atti finanziari approvati dalla giunta ovvero la deliberazione del Consiglio comunale n. 47 del luglio 2019 relativa all'assestamento di bilancio; la Deliberazione di Consiglio comunale n. 8 del 14 marzo 2019, avente ad oggetto: "Presa d'atto della nota di aggiornamento al DUP 2019-2021 e approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 e relativi allegati"; la deliberazione dell'Assemblea dell'Ambito di Raccolta Ottimale – ARO 4 Bari n. 3 dell'8.3.2019, avente ad oggetto: "Servizio Gestione Rifiuti. Approvazione dei PEF.
Il Comune garantisce "serenità" e, ovviamente, si è costituito nel giudizio. L'amministrazione è convinta di avere bene operato e di avere rispettato il principio cardine della gestione dei rifiuti: vale a dire che il costo del servizio deve essere coperto dall'introito complessivo della Tari a carico dei contribuenti. E il costo del servizio, come da previsione di spesa, è di quasi 14 milioni di euro, somma indicata negli atti del Comune, e non i 7 indicati nel Pef dell'Aro. Quindi per il Comune i propri atti sono legittimi e la Tari è stata calcolata in modo corretto al fine di addivenire alla copertura integrale dei costi del servizio.
Il Tar deciderà nel merito. Oggi l'udienza per la sospensiva non si è tenuta.
In una comunicazione l'amministrazione comunale afferma: "Nella Camera di Consiglio, tenutasi in data odierna, dinanzi alla I Sezione del TAR Puglia Bari, la sospensiva richiesta con il ricorso avverso le disposizioni di bilancio del Comune di Altamura, riguardanti le tariffe TARI per il 2019 è stata cancellata dal ruolo. Le delibere, pertanto, restano in vigore valide ed efficaci. Il TAR non ha fissato alcuna data per la trattazione nel merito della controversia.
A stretto giro arriva una comunicazione dei ricorrenti: "Il TAR ha ravvisato la necessità di un'analisi nel merito delle questioni dedotte con il ricorso e pertanto il Presidente ha disposto la cancellazione del ruolo dell'istanza cautelare ritenendo necessaria un analisi approfondita anche alla luce dei motivi aggiunti in corso di proposizione. L'udienza di merito verrà fissata a breve".
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Si discute oggi al Tar di Bari il ricorso presentato da dieci cittadini altamurani, rappresentati dall'avvocato Eugenio Lorusso, in cui si contesta una serie di "incongruenze e illegittimità" negli atti finanziari del Comune di Altamura. Nello specifico si denunciano le discrepanze tra quanto dichiarato, prima dalla giunta comunale e poi approvato dal consiglio, nel provvedimento di assestamento di bilancio e quanto invece approvato dall'assemblea dell'Aro Bari 4 in sede di approvazione del Pef (piano economico finanziario).
Secondo quanto sostenuto dal legale che difende gli interessi dei cittadini, in sede di assestamento di bilancio il governo cittadino ha sostenuto che nel corso del 2019 non ci sono state variazioni sostanziali del costo di gestione dei rifiuti solidi urbani dichiarando, per l'anno in corso, un costo per il servizio pari a 13.843.243,64 di euro e lasciando invariate le tariffe Tari. Numeri ben diversi da quelli dichiarati dall'Aro: il Pef per Altamura è determinato in 7.213.855,93 euro.
Di chi l'errore? Dell'Aro o del Comune? "Delle due l'una – rimarca il legale - o il costo di gestione del servizio in questione, per l'anno 2019, è di fatto diminuito, e ciò avrebbe dovuto determinare un abbassamento delle tariffe TARI. Oppure, vi è stato un errore nella redazione del piano economico finanziario poi approvato dall'Ambito territoriale. Sta di fatto che si è determinata una discrepanza, con riferimento ai medesimi costi, tra quanto indicato negli atti del bilancio comunale e quanto previsto invece nel piano economico finanziario". Data la notevole discrepanza, i firmatari del ricorso hanno contestualmente denunciato anche l'illegittimità della delibera di giunta con cui si assesta l'equilibrio di bilancio, consapevoli delle macroscopiche discrepanze nelle voci di spesa dichiarate dal Comune di Altamura.
La richiesta inviata al Tribunale amministrativo di Bari è quella di sospendere e nel merito annullare tutti gli atti finanziari approvati dalla giunta ovvero la deliberazione del Consiglio comunale n. 47 del luglio 2019 relativa all'assestamento di bilancio; la Deliberazione di Consiglio comunale n. 8 del 14 marzo 2019, avente ad oggetto: "Presa d'atto della nota di aggiornamento al DUP 2019-2021 e approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 e relativi allegati"; la deliberazione dell'Assemblea dell'Ambito di Raccolta Ottimale – ARO 4 Bari n. 3 dell'8.3.2019, avente ad oggetto: "Servizio Gestione Rifiuti. Approvazione dei PEF.
Il Comune garantisce "serenità" e, ovviamente, si è costituito nel giudizio. L'amministrazione è convinta di avere bene operato e di avere rispettato il principio cardine della gestione dei rifiuti: vale a dire che il costo del servizio deve essere coperto dall'introito complessivo della Tari a carico dei contribuenti. E il costo del servizio, come da previsione di spesa, è di quasi 14 milioni di euro, somma indicata negli atti del Comune, e non i 7 indicati nel Pef dell'Aro. Quindi per il Comune i propri atti sono legittimi e la Tari è stata calcolata in modo corretto al fine di addivenire alla copertura integrale dei costi del servizio.