Cronaca
Rifiuti e sanità, tre altamurani ai domiciliari
Appalti illeciti e gare truccate, cinque le persone finite in manette. Due imprenditori ed un dirigente Asl sono di Altamura
Altamura - lunedì 19 luglio 2010
09.26
Turbativa d'asta, corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio, falsità materiale in atti pubblici. Con queste accuse, cinque persone sono finite agli arresti domiciliari. Tra loro, anche i nomi di due imprenditori altamurani. Si tratta del legale rappresentante dell'azienda Vi.ri. (appartenente al gruppo Tradeco), Michele Columella, e del titolare della stessa societa', Francesco Petronella. Gli arresti rientrano nell'ambito di una delle inchieste della Repubblica di Bari sulla gestione della sanità pugliese. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari e del ROS (Reparti Operativi Speciali). Due delle persone finite in manette rivestono ruoli di dirigenza all'interno della Asl di Bari, la terza è ex capoarea gestione patrimonio della Asl di Bari. Uno dei dirigenti Asl arrestati, Filippo Tragni, è di Altamura. Gli altri due sono Antonio Colella e Nicola Del Re.
La vicenda riguarda appalti di rifiuti speciali prodotti dalle strutture sanitarie e amministrative aggiudicati illecitamente e appalti relativi alla fornitura di attrezzature necessarie per il completamento della nuova sede dell'Istituto ricovero e cura "Giovanni Paolo II" di Bari (Istituto Oncologico).
L'ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi, è stata eseguita in mattinata su richiesta avanzata dai PP.MM. Desirè Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone.
Nell'inchiesta è coinvolto anche l'ex assessore regionale alle politiche della Salute Alberto Tedesco, nei cui confronti sono al vaglio degli inquirenti ulteriori vicende sospette.
La vicenda riguarda appalti di rifiuti speciali prodotti dalle strutture sanitarie e amministrative aggiudicati illecitamente e appalti relativi alla fornitura di attrezzature necessarie per il completamento della nuova sede dell'Istituto ricovero e cura "Giovanni Paolo II" di Bari (Istituto Oncologico).
L'ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi, è stata eseguita in mattinata su richiesta avanzata dai PP.MM. Desirè Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone.
Nell'inchiesta è coinvolto anche l'ex assessore regionale alle politiche della Salute Alberto Tedesco, nei cui confronti sono al vaglio degli inquirenti ulteriori vicende sospette.