Territorio
Riabilitazioni, il Tar sospende il "blocco cure" fuori Regione
600 disabili residenti fra Altamura, Gravina, Santeramo e Poggiorsini potranno nuovamente rivolgersi alle strutture lucane. Le dichiarazioni di Tommaso Fiore
Altamura - mercoledì 30 giugno 2010
18.36
Risale a circa un mese fa la nota di denuncia inviataci dall'associazione altamurana Tribunale della Salute "mons. Nicola Loiudice" relativa "all'abbandono dei disabili da parte della Regione Puglia e della Asl Bari". In seguito all'entrata in vigore della legge OMNIBUS, infatti, 600 disabili residenti nel territorio compreso fra Altamura, Gravina, Santeramo e Poggiorsini non hanno più potuto usufruire, dallo scorso 1 aprile, delle cure riabilitative loro necessarie presso i Centri extra-regionali (vedi intervista a Nicola Fiore, vicepresidente Tribunale della Salute). Questo, si legge nelle nota del Tribunale della Salute, "senza alcuna comunicazione ai pazienti interessati". Gli stessi, dopo una manifestazione – datata 17 marzo 2010 – sotto la sede dell'Assessorato alla Salute della Regione Puglia, si sarebbero rivolti all'associazione segnalando i gravi disagi incontrati in seguito alla decisione della Regione. Il direttore generale della Asl Ba, dott. Nicola Pansini, aveva inviato ai tre Centri riabilitativi lucani (Centro Rham, Aias, Cmr) presso i quali molti dei 600 disabili erano in cura una nota con cui disponeva, dal 1° aprile 2010, la dismissione dei trattamenti domiciliari ai pazienti pugliesi.
"In ottemperanza alle prescrizioni di cui all'art. 19 della Legge Regionale n. 4/2010 – si legge nella comunicazione, protocollata il 19 marzo 2010 – codeste Strutture sono invitate a dimettere i trattamenti domiciliari nei confronti di pazienti residenti nell'ambito della ASL BA. Tali dismissioni dovranno avvenire a far tempo dal 1˚ aprile p.v. I pazienti in questione dovranno rivolgersi ai Distretti di specifica pertinenza, che provvederanno ad avviare gli stessi presso le Strutture contrattualizzate in ambito provinciale e/o regionale".
La nota è stata inviata, per conoscenza, anche ai Dirigenti Amministrativi, ai Direttori dei Distretti Sociosanitari di Bitonto, Altamura, Grumo Appula, Conversano, Gioia del Colle, Putignano, e al Direttore Sovadistrettuale Riabilitazione dr. De Candia.
Sono datate 24 giugno 2010 le ordinanze pronunciate dal Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) sui ricorsi proposti da Centro Rham S.r.l., Aias (Associazione Italiana Assistenza Spastici-Onlus) e Cmr (Centro Riabilitativo Meridionale S.r.l.) contro Azienda Sanitaria Locale Bari e Regione Puglia per l'annullamento della nota inviata ai Centri lucani e sopracitata.
Le ordinanze, dunque, annullano il blocco dell'assistenza domiciliare ai pugliesi presso i Centri extra-regionali "considerato che le prescrizioni di cui all'art. 8 comma 1 e ss. Della L.R. 4/2010 non sono immediatamente operative, in quanto comportano a monte una riorganizzazione (non ancora intervenuta) non solo delle strutture riabilitative insistenti nel territorio A.S.L. di riferimento ma, altresì, di quelle insistenti in altri ambiti territoriali della Regione Puglia".
Nelle ordinanze, inoltre, si legge che "il principio stabilito dalla legge dello Stato (art. 8 bis d.lgs. 502/92) della libera scelta della cura e della struttura riabilitativa, quale diritto individuale e collettivo alla salute, costituzionalmente protetto, ha carattere assoluto se coniugato, in concreto, con una spesa pubblica contenuta e nei limiti del bilancio (Corte Cost. 26/05/2005 n. 2000)". Inoltre "il contenimento della spesa pubblica è ampiamente salvaguardato", in quanto le strutture istanti praticano "un costo assistenziale inferiore a quello praticato nella Regione Puglia e già assicurato nel bilancio 2009". Queste sono solo alcune delle ragioni per le quali il Tar ha sospeso l'efficacia del provvedimento impugnato, ordinando all'ASL BA "di ripristinare il contratto" con le strutture lucane.
Nelle ordinanze si sottolinea che il cambio di struttura e del relativo personale avrebbe sottoposto i pazienti a stress psico-fisico di misura non valutabile.
Ieri, l'assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore ha incontrato la stampa a Bari, presso la sede dell'Assessorato alle Politiche della Salute, per rilasciare delle dichiarazioni sull'ordinanza del Tar relativa ai Centri di riabilitazione non pugliesi, "questione che ha già interessato la Procura. La storia è questa: prima con un atto amministrativo e poi con una legge abbiamo fissato che le Asl devono contrattualizzare i centri con operatori in Puglia, perché solo così possiamo controllare i requisiti e l'attività. Oggi (26 giugno) ci dice che non dobbiamo rispettare la legge e contrattualizzare le strutture extraregionali. Si tratta di un imbottigliamento tecnico, giuridico e amministrativo che mi fa ancora pensare al cortocircuito istituzionale. Esprimo ancora una volta lo sconcerto per l'impossibilità i programmare la spesa. E vorrei invitare il Tar a venire a fare l'assessore e decidere come spendere e quanto spendere: le Asl con queste sentenze non sono in grado di governare la spesa".
"In ottemperanza alle prescrizioni di cui all'art. 19 della Legge Regionale n. 4/2010 – si legge nella comunicazione, protocollata il 19 marzo 2010 – codeste Strutture sono invitate a dimettere i trattamenti domiciliari nei confronti di pazienti residenti nell'ambito della ASL BA. Tali dismissioni dovranno avvenire a far tempo dal 1˚ aprile p.v. I pazienti in questione dovranno rivolgersi ai Distretti di specifica pertinenza, che provvederanno ad avviare gli stessi presso le Strutture contrattualizzate in ambito provinciale e/o regionale".
La nota è stata inviata, per conoscenza, anche ai Dirigenti Amministrativi, ai Direttori dei Distretti Sociosanitari di Bitonto, Altamura, Grumo Appula, Conversano, Gioia del Colle, Putignano, e al Direttore Sovadistrettuale Riabilitazione dr. De Candia.
Sono datate 24 giugno 2010 le ordinanze pronunciate dal Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) sui ricorsi proposti da Centro Rham S.r.l., Aias (Associazione Italiana Assistenza Spastici-Onlus) e Cmr (Centro Riabilitativo Meridionale S.r.l.) contro Azienda Sanitaria Locale Bari e Regione Puglia per l'annullamento della nota inviata ai Centri lucani e sopracitata.
Le ordinanze, dunque, annullano il blocco dell'assistenza domiciliare ai pugliesi presso i Centri extra-regionali "considerato che le prescrizioni di cui all'art. 8 comma 1 e ss. Della L.R. 4/2010 non sono immediatamente operative, in quanto comportano a monte una riorganizzazione (non ancora intervenuta) non solo delle strutture riabilitative insistenti nel territorio A.S.L. di riferimento ma, altresì, di quelle insistenti in altri ambiti territoriali della Regione Puglia".
Nelle ordinanze, inoltre, si legge che "il principio stabilito dalla legge dello Stato (art. 8 bis d.lgs. 502/92) della libera scelta della cura e della struttura riabilitativa, quale diritto individuale e collettivo alla salute, costituzionalmente protetto, ha carattere assoluto se coniugato, in concreto, con una spesa pubblica contenuta e nei limiti del bilancio (Corte Cost. 26/05/2005 n. 2000)". Inoltre "il contenimento della spesa pubblica è ampiamente salvaguardato", in quanto le strutture istanti praticano "un costo assistenziale inferiore a quello praticato nella Regione Puglia e già assicurato nel bilancio 2009". Queste sono solo alcune delle ragioni per le quali il Tar ha sospeso l'efficacia del provvedimento impugnato, ordinando all'ASL BA "di ripristinare il contratto" con le strutture lucane.
Nelle ordinanze si sottolinea che il cambio di struttura e del relativo personale avrebbe sottoposto i pazienti a stress psico-fisico di misura non valutabile.
Ieri, l'assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore ha incontrato la stampa a Bari, presso la sede dell'Assessorato alle Politiche della Salute, per rilasciare delle dichiarazioni sull'ordinanza del Tar relativa ai Centri di riabilitazione non pugliesi, "questione che ha già interessato la Procura. La storia è questa: prima con un atto amministrativo e poi con una legge abbiamo fissato che le Asl devono contrattualizzare i centri con operatori in Puglia, perché solo così possiamo controllare i requisiti e l'attività. Oggi (26 giugno) ci dice che non dobbiamo rispettare la legge e contrattualizzare le strutture extraregionali. Si tratta di un imbottigliamento tecnico, giuridico e amministrativo che mi fa ancora pensare al cortocircuito istituzionale. Esprimo ancora una volta lo sconcerto per l'impossibilità i programmare la spesa. E vorrei invitare il Tar a venire a fare l'assessore e decidere come spendere e quanto spendere: le Asl con queste sentenze non sono in grado di governare la spesa".