Territorio
Recupero acque reflue, presentato il bando
Benefici importanti per l'agricoltura e l'ambiente
Altamura - martedì 19 aprile 2016
17.08
E' stato presentato questa mattina in Regione il bando rivolto a Comuni, Province, Città Metropolitana, Consorzi di Bonifica, Arif e Enti Parco per il finanziamento e l'attivazione di sistemi di recupero e il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue urbane depurate.
Dopo l'approvazione in Giunta ora è il turno degli enti territoriali per arrivare alla strategia delle 4R: Riduzione (di sprechi e consumi), Recupero qualitativo e quantitativo, Riuso delle acque reflue e Rispetto della cultura dell'acqua.
"Il riuso delle acque reflue – ha spiegato il governatore Michele Emiliano in conferenza stampa – era previsto a pagina 18 del programma di governo. Ma già la Regione Puglia ha fatto un grande lavoro in materia. Con interventi come questo risparmiamo le acque irrigue, non depauperiamo le falde che così non si salinizzano ed evitiamo di buttare in mare acque depurate, ma le riutilizziamo. Abbiamo notato – ha aggiunto Emiliano – un aumentato interesse del Governo sulla questione depurazione: crediamo ci debba essere da parte dello Stato una maggiore incentivazione, anche perché la normativa statale per la reimmissione dell'acque in falda è a volte troppo severa e prevede perfino procedure di infrazione europea".
"Siamo partiti tre anni fa – ha spiegato Giannini – dopo decenni di sonno. Oggi abbiamo impianti come quelli di Fasano, Ostuni, Gallipoli, Corsano, Trinitapoli e Maruggio e stiamo lavorando per usare le acque del Gennarini-Bellavista all'Ilva di Taranto, che determinerebbero un risparmio di acqua potabile per 500 litri al secondo.
"Oggi sappiamo qual è l'offerta di acque, con il bando di oggi vogliamo sapere quale sia la domanda: avremo 14 milioni di metri cubi di reflui raffinati che potrebbero sostituire quasi gratis acqua che finora si paga 50/70 centesimi al metro cubo, arrivando a risparmiare nel settore agricolo 7 milioni di euro l'anno.
"Con la vecchia programmazione europea abbiamo speso 300 milioni di euro per 55 nuovi o potenziati depuratori, con la programmazione attuale abbiamo disponibili 110 milioni per 20 impianti: in totale abbiamo lavori su 75 impianti".
"L'acqua è uno dei fattori di competitività – ha concluso di Gioia – e il prezzo dell'acqua è talmente differenziato sul territorio regionale a causa di molteplici fattori che così potremmo introdurre un elemento di stabilizzazione. Ci sono interi territori privi di reti che dovremo realizzare e con il nuovo Psr dovremo trascrivere il prezzo dell'acqua in maniera chiara".
Nello specfico la giunta ha messo a disposizione 300 milioni di investimenti per gli impianti di depurazione delle acque a cui si aggiungono 110 milioni per la nuova programmazione e altri 30 milioni per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura.
un investimento che a detta dei rappresentanti della Regione comporterebbe da subito una serie di vantaggi tra cui il risparmio dell'acqua potabile, il risparmio per i cittadini che utilizzano acqua in agricoltura (oggi spendono da 50 a 70 centesimi al metro cubo, mentre con il riutilizzo di acque reflue depurate è quasi pari a zero) e il risparmio per la Regione Puglia e per i comuni grazie alla possibilità di riutilizzo civile dell'acqua reflua ( irrigazione aree verdi comunali), e industriale (raffreddamento degli impianti).
L'obiettivo è essere autosufficienti in agricoltura, riutilizzando tutta l'acqua reflua depurata, oltre 140 milioni di metri cubi. Questo per gli agricoltori significherebbe un risparmio l'anno di 70 milioni di euro.
Dopo l'approvazione in Giunta ora è il turno degli enti territoriali per arrivare alla strategia delle 4R: Riduzione (di sprechi e consumi), Recupero qualitativo e quantitativo, Riuso delle acque reflue e Rispetto della cultura dell'acqua.
"Il riuso delle acque reflue – ha spiegato il governatore Michele Emiliano in conferenza stampa – era previsto a pagina 18 del programma di governo. Ma già la Regione Puglia ha fatto un grande lavoro in materia. Con interventi come questo risparmiamo le acque irrigue, non depauperiamo le falde che così non si salinizzano ed evitiamo di buttare in mare acque depurate, ma le riutilizziamo. Abbiamo notato – ha aggiunto Emiliano – un aumentato interesse del Governo sulla questione depurazione: crediamo ci debba essere da parte dello Stato una maggiore incentivazione, anche perché la normativa statale per la reimmissione dell'acque in falda è a volte troppo severa e prevede perfino procedure di infrazione europea".
"Siamo partiti tre anni fa – ha spiegato Giannini – dopo decenni di sonno. Oggi abbiamo impianti come quelli di Fasano, Ostuni, Gallipoli, Corsano, Trinitapoli e Maruggio e stiamo lavorando per usare le acque del Gennarini-Bellavista all'Ilva di Taranto, che determinerebbero un risparmio di acqua potabile per 500 litri al secondo.
"Oggi sappiamo qual è l'offerta di acque, con il bando di oggi vogliamo sapere quale sia la domanda: avremo 14 milioni di metri cubi di reflui raffinati che potrebbero sostituire quasi gratis acqua che finora si paga 50/70 centesimi al metro cubo, arrivando a risparmiare nel settore agricolo 7 milioni di euro l'anno.
"Con la vecchia programmazione europea abbiamo speso 300 milioni di euro per 55 nuovi o potenziati depuratori, con la programmazione attuale abbiamo disponibili 110 milioni per 20 impianti: in totale abbiamo lavori su 75 impianti".
"L'acqua è uno dei fattori di competitività – ha concluso di Gioia – e il prezzo dell'acqua è talmente differenziato sul territorio regionale a causa di molteplici fattori che così potremmo introdurre un elemento di stabilizzazione. Ci sono interi territori privi di reti che dovremo realizzare e con il nuovo Psr dovremo trascrivere il prezzo dell'acqua in maniera chiara".
Nello specfico la giunta ha messo a disposizione 300 milioni di investimenti per gli impianti di depurazione delle acque a cui si aggiungono 110 milioni per la nuova programmazione e altri 30 milioni per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura.
un investimento che a detta dei rappresentanti della Regione comporterebbe da subito una serie di vantaggi tra cui il risparmio dell'acqua potabile, il risparmio per i cittadini che utilizzano acqua in agricoltura (oggi spendono da 50 a 70 centesimi al metro cubo, mentre con il riutilizzo di acque reflue depurate è quasi pari a zero) e il risparmio per la Regione Puglia e per i comuni grazie alla possibilità di riutilizzo civile dell'acqua reflua ( irrigazione aree verdi comunali), e industriale (raffreddamento degli impianti).
L'obiettivo è essere autosufficienti in agricoltura, riutilizzando tutta l'acqua reflua depurata, oltre 140 milioni di metri cubi. Questo per gli agricoltori significherebbe un risparmio l'anno di 70 milioni di euro.