Libri
«Questo libro è un inno alla Politica»
In tanti ieri alla presentazione del volume di Antonio Natale "Pietro Pepe - Il Presidente". Nelle parole dei presenti, il richiamo costante ad Aldo Moro
Altamura - martedì 10 maggio 2011
18.51
Non è un caso che la presentazione del libro di Antonio Natale "Pietro Pepe – Il Presidente" (Murgia Edizioni) sia avvenuta ieri, 9 maggio 2011, a 33 anni esatti dall'omicidio di Aldo Moro e nella Giornata della Memoria dedicata alle Vittime del Terrorismo. E non è nemmeno un caso che ad intervenire, fra gli altri, sia stato Corrado Petrocelli, rettore dell'Università barese intitolata al politico rapito e ucciso dalle Brigate Rosse. Moro frequentò quella stessa Università, prima da studente, poi da docente. Il suo nome apre il libro di Natale e ne rappresenta una componente fondamentale. Proprio come nella vita di Pietro Pepe, fondatore e presidente onorario del Centro studi "Aldo Moro" di Altamura. A legarli, anche la Democrazia Cristiana, di cui Pepe è stato segretario cittadino, consigliere comunale e, per il gruppo DC del Comune di Altamura, presidente.
Nelle parole di chi, ieri, ha testimoniato la sua amicizia, ricordando l'intensa attività svolta da Pepe in 50 anni di Storia e di vita politica (Un libro lungo cinquant'anni si intitola la prima parte del volume), non poteva mancare il richiamo continuo a Moro. Un'atmosfera emozionata ed emozionante, tanto da far vibrare la voce dello stesso Presidente quando ha espresso il suo "Grazie" ai presenti e non. «Questo libro è un inno alla politica», ha detto a conclusione della serata. A quella politica intesa come servizio, che «guarda agli interessi degli altri e non ai propri, a quella politica che ricerca il vero senso delle istituzioni». La Politica degli anni passati, lontana da un mondo che rende sempre più difficile la sua sopravvivenza.
Un libro che parla facendo parlare soprattutto gli altri. I testimoni di una esistenza dedita a compiti e ad impegni che i numerosi ruoli ricoperti comportavano. Pepe è stato "politico per passione". Una passione che lo contraddistingue ancora, nonostante abbia lasciato la politica lo scorso anno, dopo aver ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio regionale della Puglia.
La chiesa di San Domenico, ieri, era pienissima. C'erano gli amici, i parenti, i conoscenti. C'erano le Istituzioni e le Forze dell'Ordine. C'erano i giovani. Pepe ne ha visti crescere tanti per la sua attività di docente di educazione fisica nella scuola media, svolta fino al 2007. L'educazione e la cultura sono state sempre al centro dei suoi interessi. E continuano ad esserlo, come testimonia la delega affidatagli recentemente dalla Regione Puglia a membro del Consiglio di Amministrazione del Centro di Studi normanno-svevi dell'Università di Bari. L'ultima onorificenza, a febbraio scorso, quando il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha nominato Commendatore.
Il libro di Natale - come ha spiegato l'autore - raccoglie incontri, lettere, testimonianze, immagini di una Storia lunga cinquant'anni. Il volume contiene anche scritti vari di Pietro Pepe ed una ricca antologia fotografica. Il prologo è di Nicola Fusillo, le introduzioni di Giuseppe Giacovazzo e di Bianca Tragni.
Nel box di approfondimento, gli interventi che si sono succeduti nel corso della serata.
Nelle parole di chi, ieri, ha testimoniato la sua amicizia, ricordando l'intensa attività svolta da Pepe in 50 anni di Storia e di vita politica (Un libro lungo cinquant'anni si intitola la prima parte del volume), non poteva mancare il richiamo continuo a Moro. Un'atmosfera emozionata ed emozionante, tanto da far vibrare la voce dello stesso Presidente quando ha espresso il suo "Grazie" ai presenti e non. «Questo libro è un inno alla politica», ha detto a conclusione della serata. A quella politica intesa come servizio, che «guarda agli interessi degli altri e non ai propri, a quella politica che ricerca il vero senso delle istituzioni». La Politica degli anni passati, lontana da un mondo che rende sempre più difficile la sua sopravvivenza.
Un libro che parla facendo parlare soprattutto gli altri. I testimoni di una esistenza dedita a compiti e ad impegni che i numerosi ruoli ricoperti comportavano. Pepe è stato "politico per passione". Una passione che lo contraddistingue ancora, nonostante abbia lasciato la politica lo scorso anno, dopo aver ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio regionale della Puglia.
La chiesa di San Domenico, ieri, era pienissima. C'erano gli amici, i parenti, i conoscenti. C'erano le Istituzioni e le Forze dell'Ordine. C'erano i giovani. Pepe ne ha visti crescere tanti per la sua attività di docente di educazione fisica nella scuola media, svolta fino al 2007. L'educazione e la cultura sono state sempre al centro dei suoi interessi. E continuano ad esserlo, come testimonia la delega affidatagli recentemente dalla Regione Puglia a membro del Consiglio di Amministrazione del Centro di Studi normanno-svevi dell'Università di Bari. L'ultima onorificenza, a febbraio scorso, quando il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha nominato Commendatore.
Il libro di Natale - come ha spiegato l'autore - raccoglie incontri, lettere, testimonianze, immagini di una Storia lunga cinquant'anni. Il volume contiene anche scritti vari di Pietro Pepe ed una ricca antologia fotografica. Il prologo è di Nicola Fusillo, le introduzioni di Giuseppe Giacovazzo e di Bianca Tragni.
Nel box di approfondimento, gli interventi che si sono succeduti nel corso della serata.