La città
Quali sono gli effetti dovuti all'inquinamento da elettrosmog?
Un dibattito organizzato per fare chiarezza sull'argomento
Altamura - martedì 23 febbraio 2010
12.25
Tantissimi i cittadini che ieri sera hanno partecipato all'incontro "Onde elettromagnetiche, non le vedi ma ti attraversano" organizzato dal Comitato contro l'Elettrosmog. Un dibattito vivo, il cui obiettivo primario, come ha affermato Sara Chironna, presidente dello stesso Comitato, è quello di formare e di informare: «Siamo nati per una necessità, abbiamo cominciato a muoverci per un'esigenza e ci siamo resi conto di quanto poco sappiamo». Si tratta del primo di una serie di dibattiti tesi a diffondere notizie veritiere relative all'inquinamento da elettrosmog, argomento che, negli scorsi mesi, ha fatto tanto discutere a causa dell'installazione di un'antenna Vodafone in via Manzoni.
Presente anche l'avv. Bartolo Lorusso, consulente legale del Comitato, che ha ricordato brevemente l'iter seguito per giungere alla sospensione dei lavori di installazione della stessa antenna e all'adozione di un regolamento comunale per le installazioni di impianti per telecomunicazioni e radiotelevisioni.
Autorevole e chiarificatore l'intervento del prof. Vito Capozzi, ordinario di fisica applicata presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli studi di Foggia. Il prof. Capozzi ha introdotto la sua relazione definendo l'onda "una vibrazione fisica che si produce in un punto e che si propaga, poi, nello spazio e nel tempo".
Un riferimento anche alla Legge Regionale Puglia n. 5 dell'8 marzo 2002, in cui si specifica che:
- è impossibile installare impianti su siti sensibili (asili, scuole, ospedali, case di riposo, parco-giochi);
- è possibile, per le Amministrazioni comunali, munirsi di un piano di localizzazione per impianti di telefonia mobile e radio-tv;
- è impossibile, per le pubbliche amministrazioni, impedire l'installazione di impianti per telefonia cellulare perché ritenuti di importanza primaria.
Presente anche l'avv. Bartolo Lorusso, consulente legale del Comitato, che ha ricordato brevemente l'iter seguito per giungere alla sospensione dei lavori di installazione della stessa antenna e all'adozione di un regolamento comunale per le installazioni di impianti per telecomunicazioni e radiotelevisioni.
Autorevole e chiarificatore l'intervento del prof. Vito Capozzi, ordinario di fisica applicata presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli studi di Foggia. Il prof. Capozzi ha introdotto la sua relazione definendo l'onda "una vibrazione fisica che si produce in un punto e che si propaga, poi, nello spazio e nel tempo".
Un riferimento anche alla Legge Regionale Puglia n. 5 dell'8 marzo 2002, in cui si specifica che:
- è impossibile installare impianti su siti sensibili (asili, scuole, ospedali, case di riposo, parco-giochi);
- è possibile, per le Amministrazioni comunali, munirsi di un piano di localizzazione per impianti di telefonia mobile e radio-tv;
- è impossibile, per le pubbliche amministrazioni, impedire l'installazione di impianti per telefonia cellulare perché ritenuti di importanza primaria.
Il prof. Capozzi ha sottolineato che «la potenza della Stazione Radiobase da noi assorbita è inferiore rispetto a quella che la testa assorbe dal cellulare durante la telefonata». Unica differenza, «l'esposizione ad una antenna Stazione Radiobase è variabile ma costantemente presente, mentre la radiazione assorbita dal cellulare è significativa solo durante le telefonate».
Una buona parte della serata è stata dedicata ad illustrare gli effetti biologici e sanitari (studiati su topolini da laboratorio) dovuti all'assorbimento di onde elettromagnetiche in campi a bassa potenza (al di sotto, cioè, di 20 V/m), come quelli creati da Stazioni Radiobase per telefonia mobile, dopo settimane di esposizione.
Una buona parte della serata è stata dedicata ad illustrare gli effetti biologici e sanitari (studiati su topolini da laboratorio) dovuti all'assorbimento di onde elettromagnetiche in campi a bassa potenza (al di sotto, cioè, di 20 V/m), come quelli creati da Stazioni Radiobase per telefonia mobile, dopo settimane di esposizione.
Questi gli effetti biologici (riguardanti, cioè, cellule umane):
- alterazione del trasporto di ioni attraverso la membrana cellulare;
- alterazione delle proteine della membrana cellulare;
- anomalie nella replica del DNA.
- alterazione del trasporto di ioni attraverso la membrana cellulare;
- alterazione delle proteine della membrana cellulare;
- anomalie nella replica del DNA.
Gli effetti sanitari riscontrati in laboratorio, invece, sono:
- disturbi della funzione riproduttiva;
- disturbi del sistema immunitario;
- degradazione del tessuto oculare;
- modificazione del DNA cellulare.
- disturbi della funzione riproduttiva;
- disturbi del sistema immunitario;
- degradazione del tessuto oculare;
- modificazione del DNA cellulare.
«Gli effetti biologici», ha evidenziato il prof. Capozzi, «potrebbero tradursi in alterazioni della funzione cellulare con conseguenze sulla salute, però esistono, in ogni cellula, dei meccanismi di difesa e di riparazione cellulare. Questi effetti biologici, dunque, non è detto che si traducano in effetti sanitari. A bassa intensità, inoltre, la riproducibilità degli esperimenti non è identica per tutti i casi studiati. Dunque, i meccanismi di interazione delle onde elettromagnetiche non sono stati ancora del tutto compresi e la situazione non è definita, richiede ancora ulteriori ricerche».
Per quanto concerne gli effetti sanitari, invece, il problema sta «nella mancanza di una buona statistica dei casi. I risultati prodotti in un laboratorio, spesso, non sono identici a quelli trovati in un altro laboratorio, per cui la situazione non è ancora chiara è definita. Mancano, dunque, dati certi. Ci sono possibilità e non certezze che ci dovrebbero comunque indurre a misure di cautela».