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Proposta per un francobollo dedicato al musicista Giacomo Tritto

CulturaIdentità ha inviato richiesta per i 200 anni della morte

L'Associazione Cultura Identità di Altamura, nella persona di Carlo Moramarco – Responsabile Territoriale, nei giorni scorsi, entro il termine previsto, ha inoltrato richiesta al Ministro delle Imprese e del Made in Italy - Roma, per l'emissione di un francobollo commemorativo in onore di Giacomo Tritto nato il 02.04.1733 ad Altamura e morto il 16.09.1824 a Napoli – compositore, in occasione dei 200 anni dalla sua morte che ricorrono a settembre 2024. A lui ad Altamura è dedicata una strada.

Di seguito si descrive una breve biografia di Giacomo Tritto (fonte Treccani).
Giacomo Domenico Mario Antonio Pasquale Giuseppe TRITTO (nato ad Altamura, 2 aprile 1733 – morto a Napoli, 16 settembre 1824, è stato un compositore italiano.
Iniziò a studiare musica al Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli, dove ebbe come insegnanti Nicola Fago, Girolamo Abos e Pasquale Cafaro.
Sempre nella stessa città nel 1754 iniziò la sua attività di operista con la rappresentazione dell'opera buffa Le nozze contrastate al Teatro dei Fiorentini. Tuttavia, sconsigliato dal maestro Cafaro di continuare l'appena iniziata carriera teatrale, abbandonò i palcoscenici per una decina d'anni. Riprese, quindi, la composizione d'opere nel 1764 con la messa in scena della Fedeltà in amore al Teatro Nuovo. Da quel momento in poi, fino al 1810, scrisse ben 53 opere.
Il 26 dicembre del 1766 diresse il Lucio Vero o Vologeso di Antonio Sacchini al teatro San Carlo. Nel 1784 riuscì a rappresentare una sua opera, L'Artenice, al Teatro San Carlo con Giacomo David, dopo aver ricevuto in passato vari rifiuti da parte del Re di Napoli.

Il 1º ottobre 1785 fu nominato secondo maestro straordinario alla Pietà dei Turchini e nel 1793 fu elevato a secondo maestro. Nell'ottobre del 1799, al termine della breve Repubblica Napoletana, fu nominato primo maestro del Conservatorio. Nel dicembre del 1806, dopo l'unificazione di tutti i conservatori napoletani, entrò nella direzione del Real Collegio di Musica assieme a Giovanni Paisiello e Fedele Fenaroli. Conservò la prestigiosa carica fino al 1813, quando Nicola Antonio Zingarelli diventò unico direttore del Conservatorio. Mantenne tuttavia il ruolo d'insegnante di contrappunto. Durante la sua carriera didattica tra i suoi allievi ebbe: Vincenzo Bellini, Saverio Mercadante, Giacomo Meyerbeer e Gaspare Spontini. Il 14 luglio 1816 fu nominato maestro della reale cappella palatina e della reale camera con un compenso di 100 ducati.
Nonostante la sua attività operistica fosse terminata nel 1810, continuò a scrivere composizioni sacre fino alla morte.
Tritto fu compositore teatrale di un certo successo, e concentrò la propria attività operistica nel trentennio tra il 1780 e il 1810. Nei primi vent'anni di questo periodo è più consistente la parte comica, mentre negli ultimi dieci anni privilegiò il dramma.
Le sue opere comiche, caratterizzate da una qualità prevalentemente ritmica, presentano scene tipiche della commedia popolaresca. In questo ambito spiccano Il convitato di pietra, rappresentata durante il carnevale del 1783 al Teatro dei Fiorentini di Napoli, e La cantarina, messa in scena a Roma al Teatro Valle durante il carnevale del 1790.
Nell'opera seria sembra che egli tenti di normalizzare quei concertati finali che il genere comico aveva praticamente affermato come punti di forza dell'opera in musica. Egli impiega sì i concertati, ma non dando luogo a nessuna normalizzazione. Inoltre nei suoi lavori seri non dà forza ai passaggi obbligati, trascura i recitativi secchi e spezza spesso la melodia facendo un uso meccanico di abbellimenti (gorgheggi, etc.).

Sono note 54 opere di Tritto. Tra le sue opere serie più note si ricordano L'Arminio, rappresentata al Teatro Argentina di Roma nel gennaio del 1786 e Marco Albino in Siria, data il 15 agosto 1810 al Teatro San Carlo di Napoli con Teresa Belloc-Giorgi, Gaetano Crivelli e Michele Benedetti (basso). I metodi da lui scritti, come il Basso continuo, rimasero in auge fino al 1821, per poi essere abbandonati.

CulturaIdentità confida nell'accoglimento della richiesta da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy.

CulturaIdentità è un'Associazione presente in tutta Italia che ha lanciato la Fondazione ETS Città Identitarie, una rete di Comuni, Province e Regioni italiane che ha come scopo quello di valorizzare la storia, l'arte, la cultura, il made in Italy, i simboli identitari delle città, dei borghi di ogni territorio italiano dando vita a nuovi percorsi culturali attraverso un circuito di eventi e festival che sappiano rilanciare, anche con un linguaggio contemporaneo, piazze, strade, musei, monumenti, teatri e tutti quei luoghi di aggregazione delle comunità.
Attraverso i Festival di CulturaIdentità, diretti da Edoardo Sylos Labini, fondatore e direttore del giornale e dell'associazione CulturaIdentità, le città raccontano le proprie radici culturali e artistiche facendo conoscere i propri simboli identitari ad una platea nazionale.
L'Associazione nazionale CulturaIdentità, presente ad Altamura, ha lo scopo della valorizzazione, approfondimento, sensibilizzazione, promozione, diffusione e tutela della cultura italiana e dell'identità del popolo italiano, con particolare riferimento ai valori, alle radici, alle tradizioni, alla storia, alla società, al patrimonio storico, artistico, ambientale e culturale italiano.
Il Responsabile Territoriale di CulturaIdentità di Altamura Carlo Moramarco, ha invitato l'Amministrazione e il Consiglio comunale di Altamura a fare aderire la Città di Altamura alla Fondazione delle Citta' Identitarie.
Giacomo Tritto
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