Cronaca
Presi i responsabili della rapina alla Q8
Tre persone, due uomini e la loro complice. Dopo la rapina erano andati a fare shopping. Ecco i dettagli
Altamura - lunedì 2 novembre 2015
11.21
Presi i rapinatori della sanguinosa rapina al distributore Q8 di mercoledì scorso. I Carabinieri della Compagnia di Altamura hanno eseguito tre fermi di indiziato di delitto, emessi dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti di due uomini e una donna.
I tre sono gli autori, a vario titolo, della sanguinosa rapina commessa lo scorso 28 ottobre 2015, ai danni di un benzinaio e di un barista, entrambi figli del gestore del distributore di carburanti sulla via Gravina.
Conclusa la conferenza stampa ecco emergere i dettagli della rapina: erano circa le 8,30 quando il più giovane dei rapinatori, dopo essersi coperto il volto con sciarpa e cappellino, era sceso da una Fiat Uno bianca rubata poco prima, e, dopo essersi impossessato di circa 300 euro stappando con violenza il marsupio al giovane titolare impegnato nella distribuzione del carburante, aveva esploso due colpi di pistola all'indirizzo dei due giovani figli del titolare, ferendone uno ad una spalla. Immediate erano scattate le ricerche dei malviventi in fuga, anche con l'ausilio di un elicottero dei Carabinieri, che aveva consentito di rinvenire l'auto utilizzata dai banditi in via Passarelli, non molto lontano dal distributore di carburante.
L'accurato sopralluogo della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale dei carabinieri di Bari e le immagini fornite dai circuiti di sicurezza installati nella zona oltre alla preziosa collaborazione di alcuni testimoni, hanno fornito ai militari particolari preziosi che li ha aiutati a chiudere la vicenda.
In manette sono finiti di due uomini altamurani: uno diciannovenne incensurato, l'autore materiale del ferimento a colpi di pistola; l'altro, un 34enne pregiudicato, il complice che era alla guida dell'auto rubata utilizzata per la rapina.
E non è tutto.
Sottoposta a fermo, per complicità nel crimine, anche una donna di 52 anni, domiciliata a Gravina di Puglia, che dopo la rapina aveva atteso i malviventi e, abbandonata l'auto rubata, li aveva portati a bordo della sua vettura priva ovviamente di eventuali tracce che inchiodassero i malviventi, nei pressi di un supermercato dove, in un fondo agricolo, i due avevano nascosto la pistola interrandola alla base di un muro perimetrale. Immediatamente dopo, tutti assieme, "con un'incredibile disinvoltura" , erano entrati nel supermercato, per fare shopping con i soldi rapinati.
La pistola, una replica di una semiautomatica, perfettamente funzionante perché trasformata in una vera e propria arma da fuoco attraverso l'innesto di una canna in acciaio, verrà sottoposta ad esami balistici per verificare l'eventuale compatibilità con recenti fatti di sangue verificatisi in zona.
I tre sono gli autori, a vario titolo, della sanguinosa rapina commessa lo scorso 28 ottobre 2015, ai danni di un benzinaio e di un barista, entrambi figli del gestore del distributore di carburanti sulla via Gravina.
Conclusa la conferenza stampa ecco emergere i dettagli della rapina: erano circa le 8,30 quando il più giovane dei rapinatori, dopo essersi coperto il volto con sciarpa e cappellino, era sceso da una Fiat Uno bianca rubata poco prima, e, dopo essersi impossessato di circa 300 euro stappando con violenza il marsupio al giovane titolare impegnato nella distribuzione del carburante, aveva esploso due colpi di pistola all'indirizzo dei due giovani figli del titolare, ferendone uno ad una spalla. Immediate erano scattate le ricerche dei malviventi in fuga, anche con l'ausilio di un elicottero dei Carabinieri, che aveva consentito di rinvenire l'auto utilizzata dai banditi in via Passarelli, non molto lontano dal distributore di carburante.
L'accurato sopralluogo della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale dei carabinieri di Bari e le immagini fornite dai circuiti di sicurezza installati nella zona oltre alla preziosa collaborazione di alcuni testimoni, hanno fornito ai militari particolari preziosi che li ha aiutati a chiudere la vicenda.
In manette sono finiti di due uomini altamurani: uno diciannovenne incensurato, l'autore materiale del ferimento a colpi di pistola; l'altro, un 34enne pregiudicato, il complice che era alla guida dell'auto rubata utilizzata per la rapina.
E non è tutto.
Sottoposta a fermo, per complicità nel crimine, anche una donna di 52 anni, domiciliata a Gravina di Puglia, che dopo la rapina aveva atteso i malviventi e, abbandonata l'auto rubata, li aveva portati a bordo della sua vettura priva ovviamente di eventuali tracce che inchiodassero i malviventi, nei pressi di un supermercato dove, in un fondo agricolo, i due avevano nascosto la pistola interrandola alla base di un muro perimetrale. Immediatamente dopo, tutti assieme, "con un'incredibile disinvoltura" , erano entrati nel supermercato, per fare shopping con i soldi rapinati.
La pistola, una replica di una semiautomatica, perfettamente funzionante perché trasformata in una vera e propria arma da fuoco attraverso l'innesto di una canna in acciaio, verrà sottoposta ad esami balistici per verificare l'eventuale compatibilità con recenti fatti di sangue verificatisi in zona.