La città
Presentato il dossier per la candidatura di Altamura a Capitale italiana della Cultura 2018
Le immagini della conferenza stampa
Altamura - mercoledì 13 luglio 2016
10.37
Si è svolta nella mattinata di Martedì 12 Luglio, la conferenza stampa di presentazione del dossier per la candidatura di Altamura a Città italiana della Cultura 2018, nella splendida location di Palazzo Sabini.
"Questo non è il solito protocollo che viene stipulato generalmente tra due comuni - ha affermato il Consigliere del Comune di Matera Paolo Manicone - Il presidente è l'ex ministro Bray e se Bray ha dato la sua disponibilità a presiedere a questo comitato scientifico è perché ci sono le fondamenta, i presupposti per creare le strutture affinché le comunità del nostro territorio possano essere un vero e proprio volano non solo per il Sud, ma per tutto il Paese."
Una candidatura che non era nei piani, ma che ha preso forma in pochissimi giorni, come ha affermato il Prof. Giacomo Martinez, Docente di Restauro presso il Politecnico di Bari: "In prossimità della scadenza, con il sindaco abbiamo deciso di provarci, consapevoli del fatto che Altamura ha enormi valori culturali da portare alla ribalta nel resto del Paese. Molti noti, altri sconosciuti ai più. Il lavoro più difficile è stato riassumere in sole sessanta pagine il patrimonio storico-culturale immane di Altamura, ma ci siamo riusciti".
Un dossier, frutto del lavoro sinergico dell'Amministrazione, delle due Università del territorio, del Polo Museale della vicina Matera, che ha preso forma in una "Linea del tempo", che parte dalle orme dei dinosauri di Cava Pontrelli e attraversa i secoli. Come ha spiegato Elena Saponaro, Direttrice del Museo Archeologico, "abbiamo definito una linea temporale che suddivide l'anno solare del 2018 in 12 parti ed elaborato un calendario ricco di interventi parcellizzati nei dodici mesi, ognuno del quale avrà un proprio tema, ma che saranno comunque strettamente interconnessi l'uno con l'altro e legati anche alle occorrenze stagionali".
Altamura non è solo pane e nel corso della conferenza gli illustri relatori ne hanno dato prova tangibile. L'identità altamurana infatti è il risultato degli eventi storici di cui è stata protagonista la città nei secoli e dei celebri personaggi a cui ha dato i natali, ed è stata proprio la sua storia, unica, il punto di partenza per la redazione del dossier finalizzato alla candidatura, come ha spiegato Ferdinando Mirizzi, Direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo e rappresentante dell'Unibas, "una storia che però guarda al futuro, non guarda al passato". E' per questo motivo che Altamura deve lavorare non solo per sé stessa, ma per (e con) tutto il territorio murgiano, concetto fondamentale espresso nell'intervento di Pasquale Lorusso, presidente del GAL - Terre di Murgia: "Altamura sta riempiendo di contenuti la propria offerta culturale e turistica - che non è campare di rendita o a specchio sul brand di Matera 2019, in quanto è in grado da sé di elaborare una propria offerta - ma lo sta facendo ovviamente in un ottica di macro-area."
"Gravina - ha dichiarato l'assessore alla Cultura di Altamura, Saverio Mascolo - è la città che, insieme a Matera, più ci somiglia per tradizione, numero di abitanti, cultura e siti, ed è con loro che dobbiamo creare questo percorso. C'è già un protocollo, non dobbiamo fare altro che riempirlo di contenuti. Non facciamo questo errore di chiuderci o di avere la primogenitura di questo o di quell'altro Comitato, scendiamo dal piedistallo, poniamoci tutti sullo stesso livello, capovolgiamo la piramide e al primo posto, mettiamoci tutti coloro che sono in grado di offrire idee e soluzioni per la crescita del territorio. Perché è di questo che abbiamo bisogno".
Due sono i fronti su cui la candidata pugliese deve fare leva: uno è proprio l'interazione e la collaborazione con i Comuni limitrofi, abbattendo i campanilismi che per troppo tempo hanno impedito la crescita culturale ed anche economica di tutto il territorio; l'altro, è la partecipazione attiva dal "basso" e, al tempo stesso, dei privati per poter solcare "insieme" un traguardo sì ambizioso, ma non impossibile. A sottolinearne l'importanza, è stato il presidente dell'Associazione "Ascut", Tommaso Loizzo, "Altamura realmente ha le basi per diventare Capitale Italiana della Cultura 2018, ma affinché ciò avvenga, occorre più che mai che la comunità e le associazioni del territorio siano partecipi. Al sindaco due sono i compiti che spettano: uno è l'ascoltare il popolo; l'altro, quello di rendere concrete le idee che pervengono dal basso".
E a porre la parola fine all'incontro, è stato proprio il primo cittadino di Altamura, Giacinto Forte, "Noi abbiamo parlato oggi di "territorio" ed è per questo che chiedo al governatore Michele Emiliano, al sindaco della città metropolitana di Bari Antonio Decaro, alle figure istituzionali della zona murgiana e ai rappresentanti della vicina Matera, di lavorare per il bene del territorio. Se lavoreremo in squadra, proseguendo spediti sulla stessa lunghezza d'onda, sono convinto che ce la faremo".
"Questo non è il solito protocollo che viene stipulato generalmente tra due comuni - ha affermato il Consigliere del Comune di Matera Paolo Manicone - Il presidente è l'ex ministro Bray e se Bray ha dato la sua disponibilità a presiedere a questo comitato scientifico è perché ci sono le fondamenta, i presupposti per creare le strutture affinché le comunità del nostro territorio possano essere un vero e proprio volano non solo per il Sud, ma per tutto il Paese."
Una candidatura che non era nei piani, ma che ha preso forma in pochissimi giorni, come ha affermato il Prof. Giacomo Martinez, Docente di Restauro presso il Politecnico di Bari: "In prossimità della scadenza, con il sindaco abbiamo deciso di provarci, consapevoli del fatto che Altamura ha enormi valori culturali da portare alla ribalta nel resto del Paese. Molti noti, altri sconosciuti ai più. Il lavoro più difficile è stato riassumere in sole sessanta pagine il patrimonio storico-culturale immane di Altamura, ma ci siamo riusciti".
Un dossier, frutto del lavoro sinergico dell'Amministrazione, delle due Università del territorio, del Polo Museale della vicina Matera, che ha preso forma in una "Linea del tempo", che parte dalle orme dei dinosauri di Cava Pontrelli e attraversa i secoli. Come ha spiegato Elena Saponaro, Direttrice del Museo Archeologico, "abbiamo definito una linea temporale che suddivide l'anno solare del 2018 in 12 parti ed elaborato un calendario ricco di interventi parcellizzati nei dodici mesi, ognuno del quale avrà un proprio tema, ma che saranno comunque strettamente interconnessi l'uno con l'altro e legati anche alle occorrenze stagionali".
Altamura non è solo pane e nel corso della conferenza gli illustri relatori ne hanno dato prova tangibile. L'identità altamurana infatti è il risultato degli eventi storici di cui è stata protagonista la città nei secoli e dei celebri personaggi a cui ha dato i natali, ed è stata proprio la sua storia, unica, il punto di partenza per la redazione del dossier finalizzato alla candidatura, come ha spiegato Ferdinando Mirizzi, Direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo e rappresentante dell'Unibas, "una storia che però guarda al futuro, non guarda al passato". E' per questo motivo che Altamura deve lavorare non solo per sé stessa, ma per (e con) tutto il territorio murgiano, concetto fondamentale espresso nell'intervento di Pasquale Lorusso, presidente del GAL - Terre di Murgia: "Altamura sta riempiendo di contenuti la propria offerta culturale e turistica - che non è campare di rendita o a specchio sul brand di Matera 2019, in quanto è in grado da sé di elaborare una propria offerta - ma lo sta facendo ovviamente in un ottica di macro-area."
"Gravina - ha dichiarato l'assessore alla Cultura di Altamura, Saverio Mascolo - è la città che, insieme a Matera, più ci somiglia per tradizione, numero di abitanti, cultura e siti, ed è con loro che dobbiamo creare questo percorso. C'è già un protocollo, non dobbiamo fare altro che riempirlo di contenuti. Non facciamo questo errore di chiuderci o di avere la primogenitura di questo o di quell'altro Comitato, scendiamo dal piedistallo, poniamoci tutti sullo stesso livello, capovolgiamo la piramide e al primo posto, mettiamoci tutti coloro che sono in grado di offrire idee e soluzioni per la crescita del territorio. Perché è di questo che abbiamo bisogno".
Due sono i fronti su cui la candidata pugliese deve fare leva: uno è proprio l'interazione e la collaborazione con i Comuni limitrofi, abbattendo i campanilismi che per troppo tempo hanno impedito la crescita culturale ed anche economica di tutto il territorio; l'altro, è la partecipazione attiva dal "basso" e, al tempo stesso, dei privati per poter solcare "insieme" un traguardo sì ambizioso, ma non impossibile. A sottolinearne l'importanza, è stato il presidente dell'Associazione "Ascut", Tommaso Loizzo, "Altamura realmente ha le basi per diventare Capitale Italiana della Cultura 2018, ma affinché ciò avvenga, occorre più che mai che la comunità e le associazioni del territorio siano partecipi. Al sindaco due sono i compiti che spettano: uno è l'ascoltare il popolo; l'altro, quello di rendere concrete le idee che pervengono dal basso".
E a porre la parola fine all'incontro, è stato proprio il primo cittadino di Altamura, Giacinto Forte, "Noi abbiamo parlato oggi di "territorio" ed è per questo che chiedo al governatore Michele Emiliano, al sindaco della città metropolitana di Bari Antonio Decaro, alle figure istituzionali della zona murgiana e ai rappresentanti della vicina Matera, di lavorare per il bene del territorio. Se lavoreremo in squadra, proseguendo spediti sulla stessa lunghezza d'onda, sono convinto che ce la faremo".