La città
Più di duemila firme per dire sì ai claustri Patrimonio Mondiale dell'Umanità
Intervista a Luigi Viscanti, presidente Club Unesco di Altamura. «Istituire un Assessorato per la tutela e per la promozione del Centro storico»
Altamura - venerdì 11 marzo 2011
17.07
Da diverse settimane, la locale sezione della Federazione Italiana Club e Centri Unesco, in collaborazione con l'Archeoclub, ha avviato una raccolta firme per candidare i claustri di Altamura, tipiche piazzette "incastonate" fra le vie del Centro storico, al riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell'Umanità. I fogli sono stati distribuiti in diverse parrocchie ed attività cittadine. Abbiamo intervistato Luigi Viscanti, presidente della sede cittadina della stessa Federazione.
Come e perché è nata l'idea di candidare i "claustri" al riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell'Umanità?
L'idea è nata nel settembre 2010 in seno al Consiglio direttivo del Club Unesco su proposta di Angelo Rubino (ndr, presidente dell'Archeoclub di Altamura) che, già all'inizio degli anni Settanta, aveva condotto uno studio accurato del Centro storico, inviando alla sede centrale dell'Archeoclub documentazione sullo stato di conservazione dei Claustri, all'epoca al centro dei primi tentativi di recupero non del tutto ortodosso sotto l'aspetto storico-urbanistico. L'idea è quella di sensibilizzare la conoscenza e coscienza dei concittadini intorno all'identità del "Claustro" quale paradigma concreto di un patrimonio diacronico socio-culturale, all'insegna della convivenza pacifica multiculturale, multietnica e interreligiosa, che è uno dei pilastri fondanti del programma educativo dell'Unesco.
Quali iniziative si stanno mettendo in pratica per raggiungere tale obiettivo?
Una raccolta firme di cittadini residenti ad Altamura. Al momento ne sono state raccolte più di duemila. La redazione di un progetto grafico-illustrativo e paradigmatico della identità del "Claustro". In programma una conferenza cittadina alla presenza del Sindaco e del rappresentante nazionale dell'Unesco, ingegner Antonio Ruggiero, per presentare il progetto ed acquisire ulteriori contributi di esperienze da parte di quanti in passato si sono occupati, a vario titolo, del Centro storico. È d'uopo segnalare che la recente pubblicazione I claustri di Altamura del comm. Graziantonio Palasciano si configura come un utilissimo sussidio a corredo della documentazione. Infine, è prevista l'assunzione degli atti da parte del Comune di Altamura e la trasmissione degli stessi alla Commissione nazionale Unesco.
Quando è nato il Club Unesco ad Altamura?
Il Club Unesco di Altamura è stato fondato nel 2005 per iniziativa di Giovanni De Nora e dei legali rappresentanti di alcuni Enti morali, come Archeoclub d'Italia, U.C.I.I.M., associazione civica Saverio Mercadante.
Cosa si potrebbe fare per valorizzare i claustri?
Istituire un Assessorato per la tutela e per la promozione del Centro storico che operi in consonanza con un forum di associazioni culturali apartitiche. Questo per stabilire un piano di interventi a breve e medio raggio volto ad assicurare ai cittadini residenti concreti contributi e/o agevolazioni da parte dell'Amministrazione comunale per recuperare, ove possibile, il decoro antico dei singoli claustri - tinteggiatura uniforme delle facciate murali e ripristino di pavimentazione, sostituzione degli infissi in anticorodal -, la loro vivibilità, con particolare riferimento al potenziamento degli interventi igienico-sanitari, e la promozione di idonee attività artigianali.
Ci sono altre iniziative ed idee in cantiere?
In collaborazione con altri enti morali saranno svolte conferenze sul 150° anniversario dell'Unità d'Italia, sull'ecosistema urbano e agricolo, sulla interazione con le culture allogene insistenti nel territorio.
Come e perché è nata l'idea di candidare i "claustri" al riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell'Umanità?
L'idea è nata nel settembre 2010 in seno al Consiglio direttivo del Club Unesco su proposta di Angelo Rubino (ndr, presidente dell'Archeoclub di Altamura) che, già all'inizio degli anni Settanta, aveva condotto uno studio accurato del Centro storico, inviando alla sede centrale dell'Archeoclub documentazione sullo stato di conservazione dei Claustri, all'epoca al centro dei primi tentativi di recupero non del tutto ortodosso sotto l'aspetto storico-urbanistico. L'idea è quella di sensibilizzare la conoscenza e coscienza dei concittadini intorno all'identità del "Claustro" quale paradigma concreto di un patrimonio diacronico socio-culturale, all'insegna della convivenza pacifica multiculturale, multietnica e interreligiosa, che è uno dei pilastri fondanti del programma educativo dell'Unesco.
Quali iniziative si stanno mettendo in pratica per raggiungere tale obiettivo?
Una raccolta firme di cittadini residenti ad Altamura. Al momento ne sono state raccolte più di duemila. La redazione di un progetto grafico-illustrativo e paradigmatico della identità del "Claustro". In programma una conferenza cittadina alla presenza del Sindaco e del rappresentante nazionale dell'Unesco, ingegner Antonio Ruggiero, per presentare il progetto ed acquisire ulteriori contributi di esperienze da parte di quanti in passato si sono occupati, a vario titolo, del Centro storico. È d'uopo segnalare che la recente pubblicazione I claustri di Altamura del comm. Graziantonio Palasciano si configura come un utilissimo sussidio a corredo della documentazione. Infine, è prevista l'assunzione degli atti da parte del Comune di Altamura e la trasmissione degli stessi alla Commissione nazionale Unesco.
Quando è nato il Club Unesco ad Altamura?
Il Club Unesco di Altamura è stato fondato nel 2005 per iniziativa di Giovanni De Nora e dei legali rappresentanti di alcuni Enti morali, come Archeoclub d'Italia, U.C.I.I.M., associazione civica Saverio Mercadante.
Cosa si potrebbe fare per valorizzare i claustri?
Istituire un Assessorato per la tutela e per la promozione del Centro storico che operi in consonanza con un forum di associazioni culturali apartitiche. Questo per stabilire un piano di interventi a breve e medio raggio volto ad assicurare ai cittadini residenti concreti contributi e/o agevolazioni da parte dell'Amministrazione comunale per recuperare, ove possibile, il decoro antico dei singoli claustri - tinteggiatura uniforme delle facciate murali e ripristino di pavimentazione, sostituzione degli infissi in anticorodal -, la loro vivibilità, con particolare riferimento al potenziamento degli interventi igienico-sanitari, e la promozione di idonee attività artigianali.
Ci sono altre iniziative ed idee in cantiere?
In collaborazione con altri enti morali saranno svolte conferenze sul 150° anniversario dell'Unità d'Italia, sull'ecosistema urbano e agricolo, sulla interazione con le culture allogene insistenti nel territorio.