Territorio
Parrucchieri ed estetiste rialzano le saracinesche per una mattina
Ma non ricevono la clientela. Una manifestazione simbolica
Altamura - giovedì 15 aprile 2021
13.06
Ad Altamura, così come in varie città pugliesi, si è tenuta la manifestazione "bianca" delle imprese del benessere aderenti a Confartigianato. Nella mattinata acconciatori ed estetisti hanno alzato in modo simbolico le saracinesche dei propri saloni e aperto le porte dei propri studi. Non per lavorare, poiché non è consentito in base alle regole della zona rossa, e non è stata accolta la clientela. La manifestazione, bianca appunto, è stata una forma di protesta contro lo stop prolungato alle attività. Slogan dell'iniziativa: "Il nostro lavoro non è un gioco".
In Puglia il settore conta circa 10.000 imprese, in larghissima prevalenza artigiane. Secondo il Centro Studi di Confartigianato Puglia, sono esattamente 9.664 le aziende attive del comparto tra «servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici» (con codice Ateco 96.02.00), «saloni di barbiere e parrucchiere» (Ateco 96.02.01), attività legate ai «servizi degli istituti di bellezza» (Ateco 96.02.02), imprese si occupano di «servizi di manicure e pedicure» (Ateco 96.02.03). In base alle province, 2.931 operano in provincia di Bari; 1.079 in quella di Barletta-Andria-Trani; 1.003 in quella di Brindisi; 1.249 in quella di Foggia; 2.155 in quella di Lecce; 1.247 in quella di Taranto.
La perdurante chiusura delle attività del benessere ha determinato, nel solo 2020, una perdita di ricavi per oltre due miliardi di euro (per la precisione,2.104 milioni di euro). Non è tutto: sulla base dei dati dell'Istat, si stima nei servizi alla persona un tasso di lavoro indipendente irregolare del 28 per cento. La chiusura di acconciatori e centri di estetica nelle aree rosse apre quindi sterminati spazi di domanda per un'offerta irregolare caratterizzata da tanti abusivi.
Quindi, per attività in cui sono stati sempre effettuati investimenti per la sicurezza, non sono arrivati i ristori e nel settore l'abusivismo è diventato molto pervasivo.
In Puglia il settore conta circa 10.000 imprese, in larghissima prevalenza artigiane. Secondo il Centro Studi di Confartigianato Puglia, sono esattamente 9.664 le aziende attive del comparto tra «servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici» (con codice Ateco 96.02.00), «saloni di barbiere e parrucchiere» (Ateco 96.02.01), attività legate ai «servizi degli istituti di bellezza» (Ateco 96.02.02), imprese si occupano di «servizi di manicure e pedicure» (Ateco 96.02.03). In base alle province, 2.931 operano in provincia di Bari; 1.079 in quella di Barletta-Andria-Trani; 1.003 in quella di Brindisi; 1.249 in quella di Foggia; 2.155 in quella di Lecce; 1.247 in quella di Taranto.
La perdurante chiusura delle attività del benessere ha determinato, nel solo 2020, una perdita di ricavi per oltre due miliardi di euro (per la precisione,2.104 milioni di euro). Non è tutto: sulla base dei dati dell'Istat, si stima nei servizi alla persona un tasso di lavoro indipendente irregolare del 28 per cento. La chiusura di acconciatori e centri di estetica nelle aree rosse apre quindi sterminati spazi di domanda per un'offerta irregolare caratterizzata da tanti abusivi.
Quindi, per attività in cui sono stati sempre effettuati investimenti per la sicurezza, non sono arrivati i ristori e nel settore l'abusivismo è diventato molto pervasivo.