Territorio
Parco Alta Murgia, la raccolta dei tartufi è vietata
Numerose le irregolarità riscontrate dai Carabinieri
Altamura - sabato 16 febbraio 2019
La raccolta dei tartufi è diventata una delle attività più diffuse del territorio murgiano. Aattrae raccoglitori provenienti anche da altre regioni. I tartufi, infatti, stanno attirando sulla Murgia numerosi estimatori del pregiato tubero, vuoi per la sua prelibatezza che per i lauti guadagni che la vendita del prezioso alimento porta nelle tasche dei raccoglitori.
Un fenomeno che i Carabinieri Forestali del Reparto Parco Alta Murgia e delle Stazioni di Ruvo, Gravina, Altamura e Andria stanno monitorando con continuità, effettuando numerosi controlli finalizzati alla verifica della legittimità delle attività di raccolta.
E proprio da queste attività di controllo che sono emerse numerose irregolarità.
I militari hanno focalizzato la propria attenzione sia sulle autorizzazioni di raccolta all'interno dell'area del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, dove- ricordano dalla Forestale-, oltre allo speciale tesserino della "Città Metropolitana", è necessario essere provvisti di uno specifico pass rilasciato dall'Ente Parco, che prevede una soglia non superabile di raccoglitori. Autorizzazione, quest'ultima, che per la stagione in corso è sospesa, per via di un contenzioso amministrativo che non è stato ancora risolto.
"Allo stato pertanto, mancando il titolo abilitativo dell'Ente Parco, la raccolta dei tartufi all'interno del Parco Nazionale dell'Alta Murgia non è consentita" -affermano dal comando dei Carabinieri Forestali del Reparto Parco Alta Murgia.
Inoltre, bisogna prestare attenzione alle modalità di raccolta che devono rispettare i criteri previsti dalla legge che riguardano la specie, le dimensioni, gli strumenti utilizzati e i periodi di raccolta, così da scongiurare i prelievi non idonei e proteggere le tartufaie.
Alla luce di queste indicazioni, nel corse dei controlli, i carabinieri della Forestale hanno registrato numerose irregolarità, elevando multe per un totale di 10mila euro.
Un fenomeno che i Carabinieri Forestali del Reparto Parco Alta Murgia e delle Stazioni di Ruvo, Gravina, Altamura e Andria stanno monitorando con continuità, effettuando numerosi controlli finalizzati alla verifica della legittimità delle attività di raccolta.
E proprio da queste attività di controllo che sono emerse numerose irregolarità.
I militari hanno focalizzato la propria attenzione sia sulle autorizzazioni di raccolta all'interno dell'area del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, dove- ricordano dalla Forestale-, oltre allo speciale tesserino della "Città Metropolitana", è necessario essere provvisti di uno specifico pass rilasciato dall'Ente Parco, che prevede una soglia non superabile di raccoglitori. Autorizzazione, quest'ultima, che per la stagione in corso è sospesa, per via di un contenzioso amministrativo che non è stato ancora risolto.
"Allo stato pertanto, mancando il titolo abilitativo dell'Ente Parco, la raccolta dei tartufi all'interno del Parco Nazionale dell'Alta Murgia non è consentita" -affermano dal comando dei Carabinieri Forestali del Reparto Parco Alta Murgia.
Inoltre, bisogna prestare attenzione alle modalità di raccolta che devono rispettare i criteri previsti dalla legge che riguardano la specie, le dimensioni, gli strumenti utilizzati e i periodi di raccolta, così da scongiurare i prelievi non idonei e proteggere le tartufaie.
Alla luce di queste indicazioni, nel corse dei controlli, i carabinieri della Forestale hanno registrato numerose irregolarità, elevando multe per un totale di 10mila euro.