Ospedale e sanità
Ospedali senza infermieri
I disagi nell'ambito sanitario. Una nota di Domenico Cirasole
Altamura - domenica 24 luglio 2011
In una nota, Domenico Cirasole del Movimento "La nuova resistenza 25 aprile 2011", sottolinea i gravi disagi che si stanno verificando negli ultimi tempi in ambito sanitario. Si parla di ridotta attività ambulatoriale, di lunghe attese nelle sale di primo soccorso, di inaccettabili turni nelle rianimazioni, di sale operatorie chiuse e di interminabili attese per visite specialistiche.
"Tutto – si legge nel comunicato - a causa della carenza di personale infermieristico; dicono che non vi sono infermieri disposti a lavorare! Ma la verità è un'altra, e neanche tanto nascosta. In Puglia, ed in particolar modo nella provincia di Bari (Asl Bari, Azienda Policlinico-Giovanni XXIII ed Ospedale Oncologico) non è stato rinnovato il contratto a quasi 1000 infermieri, nel corso del 2010. Questo personale precario da 36 mesi, oramai a casa, era la struttura ossea del sistema Sanità. Infatti mancando concorsi da più di 15 anni, le Asl hanno assunto solo personale a tempo determinato, lo stesso che ora è l'unico costretto a curare e fasciare le ustioni di un fuoco che ha bruciato milioni di euro nelle Asl".
Nella nota si rammenta la mancanza di concorsi negli ultimi mesi dietro la logica del blocco del turn-over.
I precari di 36 mesi "avrebbero diritto alla trasformazione del contratto precario in uno stabile e indeterminato, anche senza attivare la costosa macchina dei concorsi (principio debole), indispensabile per l'accesso nella Pubblica Amministrazione, che però soccombe dinnanzi al divieto di sfruttamento di lavoro precario imposto dalla direttiva Europea (principio forte). La scelta dei riciclati e non limpidi direttori generali è stata quella di prorogare i sani infermieri non ancora ghigliottinati dal limite dei 36 mesi, ovvero infermieri con pochi mesi di servizio presso quella stessa Asl, ciò solo per non incorrere personalmente in sanzioni e con il proprio patrimonio".
"A nulla sono valsi sit-in e i video-appelli, suggerendo ciò che la direttiva europea salva precari prevede:1) Recita la norma (comma 4 bis dell'art. 5 del D.Lgs 368/2001, introdotto dalla legge 247/2007 e modificato dal comma 2 del D.L. 112/2008) che In deroga a quanto disposto dal primo periodo del presente comma, un ulteriore successivo contratto a termine fra gli stessi soggetti può essere stipulato per una sola volta, a condizione che la stipula avvenga presso la direzione provinciale del lavoro competente per territorio e con l'assistenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale stabiliscono con avvisi comuni la durata del predetto ulteriore contratto. In caso di mancato rispetto della descritta procedura, nonché nel caso di superamento del termine stabilito nel medesimo contratto, il nuovo contratto si considera a tempo indeterminato; 2) Recita ancora la norma (comma 4-quater dell'art.5 del D.Lgs 368/2001) che il lavoratore che, nell'esecuzione di uno o più contratti a termine presso la stessa azienda, abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di precedenza. nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine".
La relazione conclude, "Nel mentre che la casta godi il suo lungo riposo estivo, noi infermieri da soli 36 mesi precari restiamo a casa, senza stipendi, e senza speranza, in attesa di nuove mete nelle quali essere sfruttati".
"Tutto – si legge nel comunicato - a causa della carenza di personale infermieristico; dicono che non vi sono infermieri disposti a lavorare! Ma la verità è un'altra, e neanche tanto nascosta. In Puglia, ed in particolar modo nella provincia di Bari (Asl Bari, Azienda Policlinico-Giovanni XXIII ed Ospedale Oncologico) non è stato rinnovato il contratto a quasi 1000 infermieri, nel corso del 2010. Questo personale precario da 36 mesi, oramai a casa, era la struttura ossea del sistema Sanità. Infatti mancando concorsi da più di 15 anni, le Asl hanno assunto solo personale a tempo determinato, lo stesso che ora è l'unico costretto a curare e fasciare le ustioni di un fuoco che ha bruciato milioni di euro nelle Asl".
Nella nota si rammenta la mancanza di concorsi negli ultimi mesi dietro la logica del blocco del turn-over.
I precari di 36 mesi "avrebbero diritto alla trasformazione del contratto precario in uno stabile e indeterminato, anche senza attivare la costosa macchina dei concorsi (principio debole), indispensabile per l'accesso nella Pubblica Amministrazione, che però soccombe dinnanzi al divieto di sfruttamento di lavoro precario imposto dalla direttiva Europea (principio forte). La scelta dei riciclati e non limpidi direttori generali è stata quella di prorogare i sani infermieri non ancora ghigliottinati dal limite dei 36 mesi, ovvero infermieri con pochi mesi di servizio presso quella stessa Asl, ciò solo per non incorrere personalmente in sanzioni e con il proprio patrimonio".
"A nulla sono valsi sit-in e i video-appelli, suggerendo ciò che la direttiva europea salva precari prevede:1) Recita la norma (comma 4 bis dell'art. 5 del D.Lgs 368/2001, introdotto dalla legge 247/2007 e modificato dal comma 2 del D.L. 112/2008) che In deroga a quanto disposto dal primo periodo del presente comma, un ulteriore successivo contratto a termine fra gli stessi soggetti può essere stipulato per una sola volta, a condizione che la stipula avvenga presso la direzione provinciale del lavoro competente per territorio e con l'assistenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale stabiliscono con avvisi comuni la durata del predetto ulteriore contratto. In caso di mancato rispetto della descritta procedura, nonché nel caso di superamento del termine stabilito nel medesimo contratto, il nuovo contratto si considera a tempo indeterminato; 2) Recita ancora la norma (comma 4-quater dell'art.5 del D.Lgs 368/2001) che il lavoratore che, nell'esecuzione di uno o più contratti a termine presso la stessa azienda, abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di precedenza. nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine".
La relazione conclude, "Nel mentre che la casta godi il suo lungo riposo estivo, noi infermieri da soli 36 mesi precari restiamo a casa, senza stipendi, e senza speranza, in attesa di nuove mete nelle quali essere sfruttati".