Ospedale e sanità
Ospedale Altamura, una nota dolente
Medicina e Pediatria passano da strutture complesse a semplici. Michele Lospalluto spiega le conseguenze
Altamura - venerdì 19 ottobre 2012
Si registrano modifiche nell'Ospedale di città Umberto I. Una nota dolente. La Direzione generale della ASL/BA, infatti, nella istituzione delle aree dipartimentali ha ridimensionato le Unità operative, ossia i reparti, di Pediatria e Medicina da strutture complesse a strutture semplici a valenza dipartimentale.
La differenza, che ad un primo esame potrebbe apparire inconsistente, si rivela fondamentale nell'ottica della gestione e della dirigenza. A renderlo noto è Michele Lospalluto, operatore sanitario, da sempre attento alle tematiche legate alla Sanità. Le strutture complesse hanno riferimento specialistico e organizzativo e il direttore conserva un'autonomia tecnico-professionale nel campo specifico di competenza. La struttura semplice di valenza dipartimentale, invece, non permette ciò. Il dirigente non entra di diritto nel comitato del dipartimento, che è l'organismo che gestisce e decide l'organizzazione e la gestione delle risorse. Per cui viene a perdere peso.
Lospalluto traccia un'analisi dell'attuale situazione dei reparti di Medicina e Pediatria. Manca un'Unità di Medicina Trasfusionale, e questo comporta gravi disagi in casi di urgenza perché bisogna rivolgersi al Di Venere: "Ci sono stati morti per mancanza di sangue o perché i tempi per portarlo ad Altamura non sono stati sufficienti". Una riflessione a parte merita il reparto di Pediatria. Con il recente piano di organizzazione dei servizi della ASL era prevista addirittura la Neonatologia nel nostro ospedale. Ma adesso diventa struttura semplice. Cosa è accaduto? Pare che i dati di produttività e i conti economici siano negativi. Ma questa è una realtà comune anche ad altri reparti, come per esempio Ortopedia.
Da parte di Lospalluto partono a questo punto alcune domande: "Allora perché come prevede la legge le strutture complesse sono soggette a rendicontazione analitica delle attività e dei costi visto che ogni direttore nominato firma un contratto quinquennale su obiettivi e badgets e come in questi casi di Pediatria e Medicina non sono stati raggiunti gli obiettivi ed i conti sono negativi quei dirigenti stanno ancora lì? Anzi tutti i dirigenti sono sottoposti per contratto a valutazione e risultano tutti con il massimo dei punteggi e vengono anche premiati economicamente. Perché per incapacità di costoro devono pagare gli utenti oltre 150mila utenti del nostro territorio? Perché la direzione generale non ha fatto i debiti controlli per evitare che questi dati si facessero più negativi ed ha aspettato che la situazione peggiorasse?".
Tutto questo in vista della nuova apertura dell'Ospedale della Murgia che preannuncia già alcune carenze: mancheranno, a detta di Lospalluto, le specialistiche otorino e oculistica, mentre urologia e neurologia sono solo progetti sulla carta.
La riflessione di Lospalluto conclude: "ad oggi non sono stati attivati i concorsi, né tantomeno l'acquisto delle attrezzature. Non ci sono risorse, le nuove strutture saranno aperte solo se ci sono coperture e sappiamo che la Puglia deve chiudere con il piano di rientro. Per cui siamo stati tutti gabbati ed ancora una volta la politica sanitaria Baricentrica degli Ospedali di San Paolo e del Di Venere la fanno da padrona desertificando le aree interne periferiche".
La differenza, che ad un primo esame potrebbe apparire inconsistente, si rivela fondamentale nell'ottica della gestione e della dirigenza. A renderlo noto è Michele Lospalluto, operatore sanitario, da sempre attento alle tematiche legate alla Sanità. Le strutture complesse hanno riferimento specialistico e organizzativo e il direttore conserva un'autonomia tecnico-professionale nel campo specifico di competenza. La struttura semplice di valenza dipartimentale, invece, non permette ciò. Il dirigente non entra di diritto nel comitato del dipartimento, che è l'organismo che gestisce e decide l'organizzazione e la gestione delle risorse. Per cui viene a perdere peso.
Lospalluto traccia un'analisi dell'attuale situazione dei reparti di Medicina e Pediatria. Manca un'Unità di Medicina Trasfusionale, e questo comporta gravi disagi in casi di urgenza perché bisogna rivolgersi al Di Venere: "Ci sono stati morti per mancanza di sangue o perché i tempi per portarlo ad Altamura non sono stati sufficienti". Una riflessione a parte merita il reparto di Pediatria. Con il recente piano di organizzazione dei servizi della ASL era prevista addirittura la Neonatologia nel nostro ospedale. Ma adesso diventa struttura semplice. Cosa è accaduto? Pare che i dati di produttività e i conti economici siano negativi. Ma questa è una realtà comune anche ad altri reparti, come per esempio Ortopedia.
Da parte di Lospalluto partono a questo punto alcune domande: "Allora perché come prevede la legge le strutture complesse sono soggette a rendicontazione analitica delle attività e dei costi visto che ogni direttore nominato firma un contratto quinquennale su obiettivi e badgets e come in questi casi di Pediatria e Medicina non sono stati raggiunti gli obiettivi ed i conti sono negativi quei dirigenti stanno ancora lì? Anzi tutti i dirigenti sono sottoposti per contratto a valutazione e risultano tutti con il massimo dei punteggi e vengono anche premiati economicamente. Perché per incapacità di costoro devono pagare gli utenti oltre 150mila utenti del nostro territorio? Perché la direzione generale non ha fatto i debiti controlli per evitare che questi dati si facessero più negativi ed ha aspettato che la situazione peggiorasse?".
Tutto questo in vista della nuova apertura dell'Ospedale della Murgia che preannuncia già alcune carenze: mancheranno, a detta di Lospalluto, le specialistiche otorino e oculistica, mentre urologia e neurologia sono solo progetti sulla carta.
La riflessione di Lospalluto conclude: "ad oggi non sono stati attivati i concorsi, né tantomeno l'acquisto delle attrezzature. Non ci sono risorse, le nuove strutture saranno aperte solo se ci sono coperture e sappiamo che la Puglia deve chiudere con il piano di rientro. Per cui siamo stati tutti gabbati ed ancora una volta la politica sanitaria Baricentrica degli Ospedali di San Paolo e del Di Venere la fanno da padrona desertificando le aree interne periferiche".