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Cronaca
Operazione Kairos, 17 arresti tra cui anche un carabiniere
Sgominato il clan Nuzzi di Altamura
Altamura - giovedì 12 gennaio 2017
13.04
Aggiornamento ore 13:00
Sono in tutto 17 le persone arrestate in mattinata dai Carabinieri su un totale di 18 richieste di arresto disposte dal gip del tribunale di Bari Giovanni Abbattista, nell'ambito dell'operazione Kairos.
25 invece le persone indagate. L'indagine è stata coordinata dai sostituti procuratori Renato Nitti e Roberto Rossi, che dopo tre anni di lavoro e attraverso indagini tecniche, numerose intercettazioni e le dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, sono riusciti ad ricostruire l'attività criminosa del clan Nuzzi di Altamura, con a capo i fratelli Pietro Antonio e Angelantonio Nuzzi, arrestati oggi, assieme ad un loro stretto collaboratore, Francesco Zazzara.
Il gruppo criminale che deriva dal clan Cecconi e che nel tempo si è avvicinato a quello dei Mercante-Diomede di Bari.
Secondo quanto riferito nel corso della conferenza stampa di questa mattina, il clan Nuzzi si sarebbe rivelato in grado, oltre che di eliminare fisicamente i rivali nell'attività di spaccio della droga, di esercitare sul territorio una sorta di funzione 'paragiurisdizionale' parallela, di dirimere controversie tra privati e di intrufolarsi anche nel sistema degli appalti amministrativi della società civile, trovando la collaborazione di un esponente delle forze dell'ordine, un appuntato scelto dei carabinieri, coinvolto nell'inchiesta perchè accusato di istigazione alla corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio con l'aggravante mafiosa: avrebbe fornito informazioni su indagini e intercettazioni in corso a pregiudicati vicini al clan dei fratelli Nuzzi.
"Con gli esponenti di tali apparati dello Stato - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare - gli uomini del sodalizio instaurano rapporti confidenziali e relazioni stabili non solo di carattere corruttivo, ma anche di vicinanza e contiguità, venendo trattati alla pari, vale a dire come un altro potere con cui gli esponenti delle istituzioni ritengono di doversi relazionare".
Quanto ai collaboratori di giustizia, le loro dichiarazioni sarebbero state utili per comprendere la struttura del clan, fare luce su numerosi reati e sui riti di affiliazione che prevedevano l'incisione, con una lametta, del pollice della mano destra in modo che il sangue venisse mischiato con quello del 'compare di sangue'. Un rito al termine del quale veniva stappata una bottiglia di spumante e consegnati pacchetti di sigarette che simboleggiavano la 'spartenza', sigarette che dovevano essere recapitate ai rispettivi 'padrini'.
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Decine di arresti e perquisizioni domiciliari sono stati eseguiti a Bari ed Altamura dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari.
Oltre 200 i militari impegnati nell'operazione denominata "Kairos", i quali, per mezzo di unità cinofile, metal detector, sofisticate strumentazioni e elicottero, sono riusciti a recuperare oltre 50 chili di droga tra cocaina, hashish e marijuana, nonché numerose armi, anche da guerra, e due immobili per quasi mezzo milione di euro in tre anni di indagine, con l'intento di chiudere il cerchio sull'agguerrito clan "Nuzzi" di Altamura, neutralizzando capi ed affiliati con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese. Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto di armi, anche da guerra ed esplosivi, traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, estorsione e danneggiamento.
Seguiranno aggiornamenti in mattinata.
Sono in tutto 17 le persone arrestate in mattinata dai Carabinieri su un totale di 18 richieste di arresto disposte dal gip del tribunale di Bari Giovanni Abbattista, nell'ambito dell'operazione Kairos.
25 invece le persone indagate. L'indagine è stata coordinata dai sostituti procuratori Renato Nitti e Roberto Rossi, che dopo tre anni di lavoro e attraverso indagini tecniche, numerose intercettazioni e le dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, sono riusciti ad ricostruire l'attività criminosa del clan Nuzzi di Altamura, con a capo i fratelli Pietro Antonio e Angelantonio Nuzzi, arrestati oggi, assieme ad un loro stretto collaboratore, Francesco Zazzara.
Il gruppo criminale che deriva dal clan Cecconi e che nel tempo si è avvicinato a quello dei Mercante-Diomede di Bari.
Secondo quanto riferito nel corso della conferenza stampa di questa mattina, il clan Nuzzi si sarebbe rivelato in grado, oltre che di eliminare fisicamente i rivali nell'attività di spaccio della droga, di esercitare sul territorio una sorta di funzione 'paragiurisdizionale' parallela, di dirimere controversie tra privati e di intrufolarsi anche nel sistema degli appalti amministrativi della società civile, trovando la collaborazione di un esponente delle forze dell'ordine, un appuntato scelto dei carabinieri, coinvolto nell'inchiesta perchè accusato di istigazione alla corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio con l'aggravante mafiosa: avrebbe fornito informazioni su indagini e intercettazioni in corso a pregiudicati vicini al clan dei fratelli Nuzzi.
"Con gli esponenti di tali apparati dello Stato - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare - gli uomini del sodalizio instaurano rapporti confidenziali e relazioni stabili non solo di carattere corruttivo, ma anche di vicinanza e contiguità, venendo trattati alla pari, vale a dire come un altro potere con cui gli esponenti delle istituzioni ritengono di doversi relazionare".
Quanto ai collaboratori di giustizia, le loro dichiarazioni sarebbero state utili per comprendere la struttura del clan, fare luce su numerosi reati e sui riti di affiliazione che prevedevano l'incisione, con una lametta, del pollice della mano destra in modo che il sangue venisse mischiato con quello del 'compare di sangue'. Un rito al termine del quale veniva stappata una bottiglia di spumante e consegnati pacchetti di sigarette che simboleggiavano la 'spartenza', sigarette che dovevano essere recapitate ai rispettivi 'padrini'.
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Decine di arresti e perquisizioni domiciliari sono stati eseguiti a Bari ed Altamura dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari.
Oltre 200 i militari impegnati nell'operazione denominata "Kairos", i quali, per mezzo di unità cinofile, metal detector, sofisticate strumentazioni e elicottero, sono riusciti a recuperare oltre 50 chili di droga tra cocaina, hashish e marijuana, nonché numerose armi, anche da guerra, e due immobili per quasi mezzo milione di euro in tre anni di indagine, con l'intento di chiudere il cerchio sull'agguerrito clan "Nuzzi" di Altamura, neutralizzando capi ed affiliati con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese. Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto di armi, anche da guerra ed esplosivi, traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, estorsione e danneggiamento.
Seguiranno aggiornamenti in mattinata.