Tribunale Bari
Tribunale Bari
Cronaca

Omicidio don Cassol, Ardino resta ai domiciliari

Durante l'udienza di convalida emerge una discrepanza. Tra le accuse, omissione di soccorso e caccia di frodo

Il Tribunale di Bari ha confermato, mercoledì, gli arresti domiciliari per Giovanni Ardino Converso, il bracconiere che, lo scorso 23 agosto, si è costituito confessando di aver sparato, per errore, don Francesco Cassol. Il gip di Bari, Giuseppe Debenedictis, non ha convalidato l'arresto di lunedì, avvenuto in "quasi flagranza" dal momento che erano già trascorse 48 ore dal momento dell'omicidio. Ha emesso nei confronti dell'uomo reo confesso un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per omicidio colposo.

Durante l'udienza di convalida è emersa una discrepanza. Secondo la testimonianza di uno dei ragazzi partecipanti al raduno, il bracconiere si sarebbe «avvicinato fino a toccare il sacco a pelo», fuggendo subito dopo a bordo di un'auto. Ardino, invece, ha ribadito di essersi avvicinato «fino a qualche metro» dal sacco a pelo in cui dormiva il sacerdote, dandosi alla fuga per paura. Da ulteriori accertamenti e indagini sulla dinamica dei fatti dipende la conferma o meno dell'accusa di omissione di soccorso. La contestazione di omissione di soccorso potrebbe cadere dopo la relazione autoptica. Se, infatti, il sacerdote e' morto dissanguato in meno di cinque minuti, nessun tentativo di soccorso avrebbe potuto salvargli la vita. Il bracconiere è indagato anche per caccia di frodo.
© 2001-2024 Edilife. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso scritto dell'editore. Tecnologia: GoCity Urban Platform.
AltamuraLife funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.