Cronaca
Omicidio Dambrosio, i nomi dei due giovani accusati
Si tratta di esponenti di spicco della criminalità organizzata di Altamura. A dare una svolta alle indagini, anche le dichiarazioni di un co-imputato
Altamura - mercoledì 22 settembre 2010
12.24
Michele Loiudice, 25 anni, e Francesco Palmieri, 21 anni, pregiudicati, entrambi residenti ad Altamura, sono accusati di aver fatto parte del commando che il 6 settembre scorso ha ucciso Bartolomeo Dambrosio (per lo Speciale sulla vicenda, clicca qui). La Procura Distrettuale Antimafia di Bari ha sottoposto i due esponenti emergenti della criminalità organizzata di Altamura a fermo di polizia giudiziaria ritenendo di avere elementi probatori per ottenere dal Giudice per le indagini preliminari la convalida del fermo e l'applicazione di una misura cautelare per omicidio volontario e aggravato, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. L'inchiesta - che si è avvalsa anche della collaborazione investigativa dei reparti specializzati anticrimine delle forze dell'ordine – ha potuto contare anche sull'uso di mezzi tecnici di ultima generazione, ma soprattutto delle dichiarazioni di un co-imputato.
L'omicidio del boss di Altamura sarebbe maturato in ambienti di criminalità organizzata e preparato nei minimi dettagli. Il commando ha studiato le abitudini della vittima e ha scelto il luogo e il momento più idoneo per colpire l'uomo, "reo" di essersi "impossessato del territorio" a discapito di altri clan mafiosi che operano nella zona. L'assassinio è avvenuto all'alba in una zona desolata del Parco Nazionale della Murgia, in località "Fiscale", nei pressi del Pulo. I killer hanno aspettato Dambrosio al "giro di boa" del suo percorso podistico. Aveva compiuto 10 chilometri e stava tornando indietro, verso la propria auto, quando il commando ha iniziato a sparargli (34 colpi) con almeno tre armi, di cui un fucile, una calibro 45 e una calibro 7.65.
"A distanza di due settimane siamo riusciti a dare una prima risposta a uno degli omicidi di stampo mafioso che ho definito più volte fra i più pericolosi e strategici avvenuti negli ultimi anni in provincia di Bari. Una pronta risposta che vuole rassicurare soprattutto i cittadini di Altamura della presenza dello Stato nel proprio territorio. Un messaggio alla criminalità organizzata verso la quale questa è solo la prima offensiva ". E' il commento del Procuratore Distrettuale Antimafia di Bari Antonio Laudati. "Un ringraziamento particolare va al Sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano – ha sottolineato il Procuratore – per la continua attenzione mostrata per l'emergenza criminalità organizzata nel nostro Distretto. Un'attenzione che si è concretizzata anche con la presenza ad Altamura dove l'on. Mantovano ha voluto presiedere il Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza". Continuano le indagini e le ricerche sui componenti del commando, formato, secondo gli inquirenti, da altre due persone.
L'omicidio del boss di Altamura sarebbe maturato in ambienti di criminalità organizzata e preparato nei minimi dettagli. Il commando ha studiato le abitudini della vittima e ha scelto il luogo e il momento più idoneo per colpire l'uomo, "reo" di essersi "impossessato del territorio" a discapito di altri clan mafiosi che operano nella zona. L'assassinio è avvenuto all'alba in una zona desolata del Parco Nazionale della Murgia, in località "Fiscale", nei pressi del Pulo. I killer hanno aspettato Dambrosio al "giro di boa" del suo percorso podistico. Aveva compiuto 10 chilometri e stava tornando indietro, verso la propria auto, quando il commando ha iniziato a sparargli (34 colpi) con almeno tre armi, di cui un fucile, una calibro 45 e una calibro 7.65.
"A distanza di due settimane siamo riusciti a dare una prima risposta a uno degli omicidi di stampo mafioso che ho definito più volte fra i più pericolosi e strategici avvenuti negli ultimi anni in provincia di Bari. Una pronta risposta che vuole rassicurare soprattutto i cittadini di Altamura della presenza dello Stato nel proprio territorio. Un messaggio alla criminalità organizzata verso la quale questa è solo la prima offensiva ". E' il commento del Procuratore Distrettuale Antimafia di Bari Antonio Laudati. "Un ringraziamento particolare va al Sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano – ha sottolineato il Procuratore – per la continua attenzione mostrata per l'emergenza criminalità organizzata nel nostro Distretto. Un'attenzione che si è concretizzata anche con la presenza ad Altamura dove l'on. Mantovano ha voluto presiedere il Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza". Continuano le indagini e le ricerche sui componenti del commando, formato, secondo gli inquirenti, da altre due persone.