Lavorazione pietra
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Territorio

Ok definitivo per altri quattro distretti produttivi in Puglia

Comunicazione, Lapideo, Legno-Arredo e Moda. Tra gli obiettivi, l'innovazione e l'internazionalizzazione

Lo scorso 27 luglio, la Giunta regionale, dopo la valutazione positiva del nucleo tecnico sui programmi di sviluppo dei distretti, ha decretato l'ammissibilità di altri quattro distretti produttivi: Comunicazione, Lapideo, Legno-Arredo e Moda. Giunge così a 10 il numero dei distretti riconosciuti in via definitiva (gli altri sono Meccanica, Informatica, Aerospazio, Nautica da Diporto, Edilizia sostenibile, Ambiente e Riutilizzo), sugli 11 che hanno presentato il programma di sviluppo e i 15 totali dotati di primo riconoscimento.

Il Distretto pugliese della Comunicazione, dell'Editoria, dell'Industria Grafica e Cartotecnica "Dialogòi" riunisce oggi 150 piccole e medie imprese i cui comparti produttivi spaziano dalla fabbricazione di articoli in carta e cartone alla stampa e rilegatura di prodotti editoriali; dalla realizzazione di libri e periodici ai servizi forniti dalle agenzie di comunicazione. La strategia di sviluppo del distretto "si fonda sulla cooperazione e la valorizzazione delle risorse umane del territorio e mira ad una crescita culturale e sociale della Puglia che la renda un punto di riferimento per coloro che hanno particolari competenze e capacità creative". Tra gli otto programmi pilota spiccano il progetto "Agorà", che ha lo scopo di attrarre talenti del Mediterraneo mediante modelli di co-working ed eventi; il programma "Athena", che consiste nella realizzazione di un centro di assistenza alle imprese per la tutela della proprietà intellettuale; il progetto "Iris", che punta allo studio di modelli di integrazione di filiera basata su applicazioni ICT.

Il Distretto Lapideo pugliese conta 208 piccole e medie imprese più associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti. Con un fatturato di oltre 1.000.000.000,00 di Euro, il lapideo è uno dei settori economici tradizionali più fiorenti in Puglia, di supporto non solo per il settore edile, ma anche per quello della ricomposizione ambientale, della chimica e dell'arredamento. Il programma di sviluppo "prevede l'analisi del ciclo produttivo e del mercato, la pianificazione delle attività estrattive regionali e la riqualificazione ambientale delle cave dismesse; pone attenzione alle politiche di marchio, alla tutela delle lavorazioni artigianali che rischiano di scomparire, alla nuova sperimentazione tecnologica e alla formazione continua degli operatori della nuova filiera lapidea con l'istituzione di una Scuola della pietra e del marmo pugliese". Il programma prevede anche la costituzione di un osservatorio permanente del settore e la realizzazione di una litoteca on-line in italiano, inglese, cinese e russo, per consentire ai progettisti di tutto il mondo di attingere informazioni sulle pietre pugliesi.

Il Distretto Produttivo del Legno e Arredo annovera 114 imprese oltre ad associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti. La filiera legno e arredo vanta il primato italiano per il mobile imbottito e quello del centro-sud per la lavorazione del legno. Il programma di sviluppo prevede "il potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali del distretto, il rafforzamento della capacità di internazionalizzazione delle imprese, il miglioramento delle performance delle aziende coinvolte, lo sviluppo delle attività di ricerca ed innovazione, l'aggiornamento e lo sviluppo delle competenze del capitale umano, ed infine la creazione di un marchio collettivo e la creazione dell'Osservatorio di Distretto".

Il Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia riunisce 137 piccole e medie imprese più associazioni, sindacati, enti, università e centri di ricerca. Il Programma di sviluppo del distretto si pone quattro macro-obiettivi: il supporto alla crescita del sistema di aziende del distretto, il rafforzamento delle imprese, il consolidamento del contesto territoriale e l'integrazione nel contesto globale. Investendo nella ricerca e nella formazione degli operatori, "punta all'internazionalizzazione non come un canale in più per migliorare l'economia, ma come il fulcro attorno al quale modellare il futuro del territorio e infine promuovere il distretto". Tra i progetti da attuare nel prossimi triennio, l'ideazione di tessuti innovativi, l'organizzazione di un master di alta specializzazione in strumenti avanzati virtuali per il design e la creazione di un Osservatorio territoriale della moda.


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