Cronaca
Non è di un altamurano il corpo carbonizzato trovato a Bari
Si tratta di un 63enne siciliano con precedenti penali. Non ancora identificata la donna
Altamura - domenica 11 settembre 2011
17.02
È di un siciliano il corpo carbonizzato trovato in una villetta alla periferia di Bari, nei pressi del quartiere Japigia. Si tratta di Franco Cacciaguerra, 63 anni, originario di Niscemi (Caltanisetta). L'uomo è stato riconosciuto dalla sorella attraverso una catenina d'oro. Cacciaguerra aveva precedenti penali per reati contro il patrimonio, armi, per tentata truffa e possesso di falsa documentazione.
Era stato arrestato a Bari, in via Sparano, a giugno dello scorso anno per aver provato a raggirare alcune donne. Prometteva loro una grossa somma di denaro - ben 50 milioni di euro - se avessero accettato di sposarlo entro la fine del mese. Si fingeva cittadino francese, dichiarando di chiamarsi Francois Cris Cacciaguerra, nativo di Bastia. Persino la sua auto aveva una targa francese. Spiegava alle vittime di essere destinatario di un lascito ereditario di 250.000.000 euro, incasso che avrebbe potuto riscuotere solo se si fosse sposato entro la fine di giugno. Tutto, naturalmente, risultava inventato. Con sé aveva dei falsi documenti che mostrava alle donne per provare la sua "buona fede". Scopo dei raggiri era quello di farsi anticipare dalle "future mogli" somme di denaro che non avrebbe più restituito.
Nel corso della perquisizione precedente l'arresto, le Forze dell'Ordine avevano trovato anche carte bancomat rubate con codici abilitanti al prelievo. Nell'auto, invece, c'erano arnesi da scasso, un machete, un bastone e due coltelli. Fra certificati e documenti falsi, l'uomo nascondeva anche fotocopie di carte di identità intestate a persone native o residenti ad Altamura. Di qui è derivata la prima ipotesi che l'uomo fosse altamurano.
Il corpo carbonizzato della donna che era con lui non è stato ancora identificato. L'identificazione potrebbe avvenire nelle prossime ore attraverso le impronte digitali. Non sono ancora state chiarite le cause della morte dei due.
Era stato arrestato a Bari, in via Sparano, a giugno dello scorso anno per aver provato a raggirare alcune donne. Prometteva loro una grossa somma di denaro - ben 50 milioni di euro - se avessero accettato di sposarlo entro la fine del mese. Si fingeva cittadino francese, dichiarando di chiamarsi Francois Cris Cacciaguerra, nativo di Bastia. Persino la sua auto aveva una targa francese. Spiegava alle vittime di essere destinatario di un lascito ereditario di 250.000.000 euro, incasso che avrebbe potuto riscuotere solo se si fosse sposato entro la fine di giugno. Tutto, naturalmente, risultava inventato. Con sé aveva dei falsi documenti che mostrava alle donne per provare la sua "buona fede". Scopo dei raggiri era quello di farsi anticipare dalle "future mogli" somme di denaro che non avrebbe più restituito.
Nel corso della perquisizione precedente l'arresto, le Forze dell'Ordine avevano trovato anche carte bancomat rubate con codici abilitanti al prelievo. Nell'auto, invece, c'erano arnesi da scasso, un machete, un bastone e due coltelli. Fra certificati e documenti falsi, l'uomo nascondeva anche fotocopie di carte di identità intestate a persone native o residenti ad Altamura. Di qui è derivata la prima ipotesi che l'uomo fosse altamurano.
Il corpo carbonizzato della donna che era con lui non è stato ancora identificato. L'identificazione potrebbe avvenire nelle prossime ore attraverso le impronte digitali. Non sono ancora state chiarite le cause della morte dei due.