Associazioni
"Non discriminare studenti non vaccinati per frequenza scolastica"
Tre comitati e movimenti scrivono al Garante dei minori
Altamura - martedì 15 febbraio 2022
18.13
Tre comitati e movimenti, che svolgono attività ad Altamura e nel resto della Puglia, hanno scritto al Garante per i minori della Regione Puglia con l'obiettivo di chiedere un incontro e di sollecitare iniziative per evitare che bambini e studenti non vaccinati possano essere esclusi dalla frequenza scolastica.
La nota è stata trasmessa a Ludovico Abbaticchio dal comitato Salute e istruzione a scuola, dal movimento Priorità alla scuola e dall'associazione Autism Friendly. "Siamo genitori ed insegnanti della provincia di Bari, aderenti al comitato Sais e Pas Puglia - si legge nel documento -. Le scriviamo per denunciare le gravi limitazioni imposte a bambini, bambine e adolescenti, contenute nelle recenti disposizioni emanate dal governo per la prevenzione e la gestione dell'epidemia da Covid-19. In particolare ci riferiamo alle nuove regole di gestione dei casi in ambito scolastico, di utilizzo dei trasporti, di libero accesso alle attività sportive, culturali e ricreative, ai servizi di mensa e di ristorazione scolastica".
Le tre sigle chiedono ad Abbaticchio di esprimersi sul tema così come hanno fatto le autorità garanti per i diritti dei minori di altre regione. Il rischio è che "lo status vaccinale - aggiungono - possa incidere sui diritti fondamentali di ragazzi e ragazze minori. Gli stessi, infatti, "subirebbero" le conseguenze delle scelte dei loro genitori. Gli studenti e le studentesse non vaccinati o non immunizzati vengono, per esempio, esclusi dalla didattica in presenza che, ormai è letteratura scientifica acclarata, è l'unica che garantisce il diritto all'Istruzione. Del resto, i ragazzi e le ragazze pugliesi hanno sperimentato nell'ultimo biennio, oltre un anno la didattica digitale integrata, con alunni in presenza ed alunni a distanza, e subiscono ancora i danni sulla loro formazione educativo-didattica ed il loro equilibrio psichico. Lo dicevamo lo scorso anno e lo ribadiamo adesso: la Ddi o Dad non è scuola per nessuno, non solo per i ragazzi e le ragazze vaccinate".
Ad Abbaticchio viene chiesto di rendere note "la condizione di disagio, ansia, emarginazione che ha avuto e continua ad avere sui minori questa normativa che presenta diversi profili di incostituzionalità e, in ogni caso, non contempera adeguatamente tutti i diritti coinvolti". Si chiede, inoltre, un incontro "per avviare un confronto franco e pacato sul tema".
La nota è stata trasmessa a Ludovico Abbaticchio dal comitato Salute e istruzione a scuola, dal movimento Priorità alla scuola e dall'associazione Autism Friendly. "Siamo genitori ed insegnanti della provincia di Bari, aderenti al comitato Sais e Pas Puglia - si legge nel documento -. Le scriviamo per denunciare le gravi limitazioni imposte a bambini, bambine e adolescenti, contenute nelle recenti disposizioni emanate dal governo per la prevenzione e la gestione dell'epidemia da Covid-19. In particolare ci riferiamo alle nuove regole di gestione dei casi in ambito scolastico, di utilizzo dei trasporti, di libero accesso alle attività sportive, culturali e ricreative, ai servizi di mensa e di ristorazione scolastica".
Le tre sigle chiedono ad Abbaticchio di esprimersi sul tema così come hanno fatto le autorità garanti per i diritti dei minori di altre regione. Il rischio è che "lo status vaccinale - aggiungono - possa incidere sui diritti fondamentali di ragazzi e ragazze minori. Gli stessi, infatti, "subirebbero" le conseguenze delle scelte dei loro genitori. Gli studenti e le studentesse non vaccinati o non immunizzati vengono, per esempio, esclusi dalla didattica in presenza che, ormai è letteratura scientifica acclarata, è l'unica che garantisce il diritto all'Istruzione. Del resto, i ragazzi e le ragazze pugliesi hanno sperimentato nell'ultimo biennio, oltre un anno la didattica digitale integrata, con alunni in presenza ed alunni a distanza, e subiscono ancora i danni sulla loro formazione educativo-didattica ed il loro equilibrio psichico. Lo dicevamo lo scorso anno e lo ribadiamo adesso: la Ddi o Dad non è scuola per nessuno, non solo per i ragazzi e le ragazze vaccinate".
Ad Abbaticchio viene chiesto di rendere note "la condizione di disagio, ansia, emarginazione che ha avuto e continua ad avere sui minori questa normativa che presenta diversi profili di incostituzionalità e, in ogni caso, non contempera adeguatamente tutti i diritti coinvolti". Si chiede, inoltre, un incontro "per avviare un confronto franco e pacato sul tema".