Territorio
No alla violenza di genere, approvazione definitiva della legge regionale
Alloggio e lavoro alle donne vittime di violenze
Altamura - mercoledì 25 giugno 2014
14.56
Via libera definitivo della legge con la quale la Regione intende contrastare e prevenire la violenza di genere. L'ultimo atto dell'assessore Elena Gentile neo eletta al Parlamento europeo.
"È il punto di arrivo di un impegnativo e complesso percorso di lavoro avviatosi nell'aprile del 2013, condiviso e concertato con i territori, gli uomini e le donne della Puglia". Commenta così l'assessore regionale al Welfare. "Un percorso – ha continuato commossa l'assessore Gentile – iniziato nove anni fa, denso di produzione normativa e che termina significativamente con questa legge. Un percorso che mi auguro abbia contribuito, assieme alla definizione delle regole, a segnare nella comunità pugliese, un vero cambiamento culturale".
L'obiettivo della legge è consolidare e rafforzare la rete dei servizi territoriali e l'impegno dell'amministrazione regionale in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere. L'indirizzo politico è sintetizzato in una ventina di articoli che prevedono l'istituzione di una Task force permanente che ha il compito di predisporre strumenti operativi integrati per l'attuazione della norma, ma un ruolo cardine viene affidato al monitoraggio del fenomeno tramite l'osservatorio regionale delle politiche sociali. È prevista anche la possibilità per la Regione di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per violenza con l'impegno di devolvere l'eventuale risarcimento del danno alle vittime. In Puglia al gennaio 2014 risultano operativi 18 centri anti-violenza, 7 case rifugio e 2 case rifugio per vittime di tratta. Tra il 2011 e il 2014 sono sette le Regioni italiane che hanno approvato una propria legge sul contrasto alla violenza di genere.
"La violenza sulle donne - ha detto il presidente Nichi Vendola - è un fenomeno devastante che assedia la vita quotidiana e che non si risolve unicamente con l'applicazione del codice penale. Finalmente con questa legge aiutiamo le donne vittime di violenza ad uscire dal tunnel e rompiamo il silenzio".
"È il punto di arrivo di un impegnativo e complesso percorso di lavoro avviatosi nell'aprile del 2013, condiviso e concertato con i territori, gli uomini e le donne della Puglia". Commenta così l'assessore regionale al Welfare. "Un percorso – ha continuato commossa l'assessore Gentile – iniziato nove anni fa, denso di produzione normativa e che termina significativamente con questa legge. Un percorso che mi auguro abbia contribuito, assieme alla definizione delle regole, a segnare nella comunità pugliese, un vero cambiamento culturale".
L'obiettivo della legge è consolidare e rafforzare la rete dei servizi territoriali e l'impegno dell'amministrazione regionale in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere. L'indirizzo politico è sintetizzato in una ventina di articoli che prevedono l'istituzione di una Task force permanente che ha il compito di predisporre strumenti operativi integrati per l'attuazione della norma, ma un ruolo cardine viene affidato al monitoraggio del fenomeno tramite l'osservatorio regionale delle politiche sociali. È prevista anche la possibilità per la Regione di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per violenza con l'impegno di devolvere l'eventuale risarcimento del danno alle vittime. In Puglia al gennaio 2014 risultano operativi 18 centri anti-violenza, 7 case rifugio e 2 case rifugio per vittime di tratta. Tra il 2011 e il 2014 sono sette le Regioni italiane che hanno approvato una propria legge sul contrasto alla violenza di genere.
"La violenza sulle donne - ha detto il presidente Nichi Vendola - è un fenomeno devastante che assedia la vita quotidiana e che non si risolve unicamente con l'applicazione del codice penale. Finalmente con questa legge aiutiamo le donne vittime di violenza ad uscire dal tunnel e rompiamo il silenzio".